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l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

20/06/2011

WILLIAM FRIEDKIN all'Auditorium, 23 maggio 2011

In profonda crisi dopo decadi di gloria costruita in gran parte sui concetti di intrattenimento e di propaganda, dominato dalle grandi compagnie di produzione con le loro stars sotto contratto e i registi utilizzati essenzialmente come abili artigiani, nella seconda metà degli anni '60 il cinema americano viene folgorato da una nuova generazione di registi, sceneggiatori e attori che sovvertono definitivamente schemi e regole, ormai irrimediabilmente consumati, che avevano caratterizzato i tempi eroici della vecchia Hollywood.
Fuoriusciti dalle due grandi fucine di quel tempo, le scuole di cinema e la televisione, i giovani registi cavalcarono l'onda del rinnovamento sociale, politico, generazionale come talentuosi, incoscienti e [... leggi ancora ]

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17/06/2011

Il peso

“… ma Alfredino che dice, lei ci è in continuo contatto?” – “Sta piangendo, adesso sta piangendo” – “In questo preciso istante?” – “Si ho domandato proprio a loro adesso, sta piangendo.” Questa era la televisione dell’11 giugno 1981, da quei giorni – dalla mattina del 13, dalle primissime luci dell’alba, io cominciai a non vedere più la televisione. Ripensandoci dopo trent’anni, direi che non si trattava di disgusto, oggi forse non la criticherei come feci allora, ma piuttosto fui preso da una delusione indicibile, da uno sconforto enorme. Essendoci passato posso dirvi che fu una cosa a suo modo autentica, crudele, dalla quale non si [... leggi ancora ]

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13/06/2011

GLI IRRIPETIBILI ANNI '60

MUSEO FONDAZIONE ROMA, FINO AL 31 LUGLIO Sbaglierò, ma secondo me quando si pubblicizza un certo tipo di mostre si trascura sempre un dettaglio: il divertimento. Non mi vergogno ad affermarlo, ma ad esempio non credo di essermi mai divertito tanto come quando andai a vedere il Centro Pompidou a Parigi, anche se ad esempio certe mostre, come quella su Dada e Surrealisti organizzata nel 2009 sempre qui a Roma hanno avvicinato l'esperienza.
Sinceramente però non capisco perché non si possa definire l'arte come 'divertente': si ha quasi pudore, ad ammettere che certe opere d'arte suscitino una bella risata e il risultato è che magari lo spettatore finisce per avere pudore a farsela, perché magari teme di fare la figura [... leggi ancora ]

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11/06/2011

BUGIE

Sono dispiaciuto di dover sostituire lo splendido pezzo sui tedesconi rumorosi pubblicato sul nostro blog da quella persone poliedrica e libera che è Stefano Carbutti, con un pezzo che ci ributta in un’altra realtà, tutta piccolo-italiana, in un tempo che pare si sia fermato trent’anni fa, in un epoca nella quale stiamo raccogliendo i frutti nati marci proprio da quanto si è seminato quaranta anni orsono.
C’è un’altra cosa di cui mi debbo dispiacere, e cioè della profonda indignazione che muove il mio scrivere; non si dovrebbe scrivere quando si è indignati, feriti dalle parole, dalla bugia, dal caos, dalla confusione urlata che regna in questo periodo tra radio, televisione e giornali lungo [... leggi ancora ]

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11/06/2011

Castlemania

John Dwyer è originario di Providence, RI, ma le sue radici sono ormai ben piantate a Frisco. Un'appartenenza a una scena, dichiarata dai territori musicali esplorati e dalla militanza in numerose band della Bay Area fin dalla metà dei 90, ma anche dal forte legame consolidato con il pazzoide William Keihn, "cover man" dei Thee Oh Sees fin dall'album "Help". Con la dovuta fantasia, è possibile che l'artista di San Francisco abbia davvero messo nel suo artwork di "Castlemania" due chiavi di lettura ragionate dell'ultimo capitolo della copiosa discografia del quartetto californiano. Immaginiamo il sorridente telefono giocattolo incarnare il rinnovato spirito (pop) più leggero e bambinesco dell'album, importunato di tanto in tanto da qualche [... leggi ancora ]

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09/06/2011

Einsturzende Neubaten

EINSTURZENDE NEUBAUTEN
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA – Sala Sinopoli, mercoledì 1 giugno 2011

EINSTURZENDE NEUBAUTEN significa “edifici nuovi che crollano”. Gli edifici in questione (neubauten, appunto) fanno riferimento a quelli costruiti in Germania dopo il 1945. Più economici, meno robusti e meno raffinati delle costruzioni (altbauten) realizzate prima della seconda guerra mondiale, i nuovi palazzi caratterizzano la fisionomia delle città tedesche riedificate dopo la distruzione in seguito ai bombardamenti subiti durante lo spaventoso conflitto. Il nome perfetto per un gruppo nato nella Berlino ancora divisa dal muro, che irruppe sulla scena nel 1980 descrivendo in musica la follia, [... leggi ancora ]

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07/06/2011

Fuoco Lento Live

A volte arrivano dischi che hanno il pregio di costruire relazioni tra diversi mondi musicali. Chi non rammenta un incisione che gli ha permesso di scoprire altre sonorità fino a quel momento non note? Potremmo definirli “dischi di contatto”. Sono sedute di registrazione che muovono emozioni forti e senza mezze misure. O li si ama o li si odia. Citazione: chi non ricorda “Talking Timbuktu” di Ali Farka Toure e Ry Cooder? Da alcuni incensato, da altri guardato con sufficenza. Oltre le considerazioni intellettualoidi di certa critica musicale, quel che resta sono poi le emozioni che un lavoro suscita. Quello che al momento presente, in chi ascolta, entra d'impatto calcificandosi in modo permanente nella memoria. Chissà se accadrà la [... leggi ancora ]

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06/06/2011

ANDREA CARANDINI - DANIELA BRUNO: LA CASA DI AUGUSTO

"DAI 'LUPERCALIA' AL NATALE" Ci sono considerazioni che venendo ripetute a iosa, diventano quasi banali; il fatto è che poi se le stesse considerazioni raramente trovano conseguenze pratiche, è più o meno naturale che queste vengano private di ogni significato.
In tema di storia, bisognerebbe ad esempio conoscere innanzitutto i luoghi dove si è nati: eppure credo che se si facesse un rapido sondaggio trai cittadini romani, chiedendogli cosa in effetti siano le rovine dei Fori e luoghi limitrofi, raramente riceveremmo una risposta adeguata (e, scanso equivoci, mi ci metto pure io).
Ora, a Roma c'è un archeologo, che risponde al nome di Andrea Carandini, che ha speso buona parte della sua vita, addestrando inoltre [... leggi ancora ]

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01/06/2011

Terrence Malick: The Tree of Life

Riguardo al Cinema si parla, spesso a sproposito, di grandi innovatori stilistici, di inventori di un nuovo linguaggio, di arditi sperimentatori di tecniche, di rivoluzionari artefici del racconto per immagini. Un autentico rivoluzionario che, con ogni suo film, eleva l'ormai più che centenaria invenzione dei fratelli Lumière al livello di pura Arte, è Terrence Malick.
Nell'epoca dello strapotere e del dominio delle immagini costruite, montate e diffuse in un susseguirsi vorticoso e frenetico, concepito e prodotto per shockare lo spettatore, il misterioso regista texano sembra limitarsi a "mostrare" esclusivamente le emozioni che l’essere umano prova al cospetto del lento, incessante e inesorabile flusso [... leggi ancora ]

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31/05/2011

DOIN THE HULLY GULLY + DANCE BY THE LIGHT OF THE MOON

Allora, parliamo di una re-issue. Ma una di quelle serie, non aggrinzite l'espressione. Argomento sono uno dei migliori gruppi vocali afroamericani di R'n'B'. Il quartetto dei The Olympics, originario di Los Angeles, incise tra il 1959 ed il 1960 i primi due dischi della carriera. All'epoca il tutto uscì fuori per la gloriosa Arvee Records. Nella riproposta odierna curata dalla Hoodoo Rec., sono presenti oltre ai diciassette brani originali altre cinque bonus tracks. Anche queste perfettamente in linea con il resto: canzoni allegre e divertenti, cantate e suonate per far ballare la gente del chitlin' circuit. La formazione ebbe poi una storia controversa nel corso dei decenni successivi: uno dei membri fu ucciso durante la rivolta di Watts nel [... leggi ancora ]

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