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l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

29/11/2011

Can't Stay Long

Kenny Brown. Un uomo delle Hills. Che ha imparato il verbo chitarristico da un vicino di casa affatto male, vale a dire Mississippi Joe Callicott. A tempo perso poi, gli giungevano le onde concentriche del cosmo irradiato da Mississippi Fred McDowell. Da adulto, incrocia i suoi percorsi con Otha Turner, nel senso che la zona di residenza era la stessa. E poi, diviene l'ennesimo figlio pur se non di sangue, di R.L. Burnside. Eccoci. Quel bianco longilineo e francamente “skinny”, dal naso adunco e le chioma insolitamente bionda per esser targato Missississippi, è lui. Figlio putativo del grande vecchio, Kenny vanta una discografia personale abbastanza ridotta. Una manciata di album fino a ieri l'altro. Quando se ne è aggiunto uno in più. [... leggi ancora ]

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28/11/2011

San Lorenzo Suite, quarta e ultima puntata


(Riassunto delle puntate precedenti:
Un uomo sui 35 anni, in forma smagliante in barba alla pratica assidua di sex drugs and rock’n’roll, mentre si reca alla sua serata di lavoro viene sgozzato da un finto turista spaesato.
La stessa notte, il vostro beniamino, cioè il sottoscritto, vaga in preda a malinconie amorose per una città acidamente piovosa e solitaria. Avendo fatto un po' di movimento per tentare di dissipare dette malinconie, si dirige ora verso l'unica oasi in grado di risollevare i precordi. Ed ecco il Rive Gauche, ribollente di una umanità più che varia.
Quasi non riesco a bere la prima pinta che vengo accostato da uno sconosciuto che ha bisogno anche lui di venire a patti con il mal d'amore. E proprio a [... leggi ancora ]

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26/11/2011

Parallax

Come si fa a non amare Bradford Cox? Per rispondere, non servirebbe ricordare che, al contrario di molti indie rocker della sua generazione (classe 1982), è l’anti poser per eccellenza. O che quando è sul palco con i Deerhunter, guida sapientemente fluttuazioni intergalattiche con la giocosità di una jam in saletta. Perché per amare Bradford Cox, basta immergersi nelle sue composizioni con la stessa purezza con cui queste escono dalla sua sei corde. Che è elettrica nel caso del main project, ed acustica in Atlas Sound, un progetto ormai molto più che “laterale”.
A due anni da Logos, con Parallax il ventinovenne di Atlanta entra in un vero studio di registrazione, ma non senza aver prima confezionato nuove gemme di pop retrò [... leggi ancora ]

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25/11/2011

Ho visto l'Orquesta

Finalmente ce l’ho fatta, l’ho vista dal vivo dopo averne sentito parlare e letto, anzi ne avevo pure scritto, ma vederla è un’esperienza davvero significativa. Parlo dell’Orquesta Sinfonica De Venezuela Simon Bolivar che si è esibita mercoledì 23 all’auditorium Parco della Musica di Roma, guidata dal giovanissimo direttore Gustavo Dudamel.
Cominciamo dall’inizio, dalla frase che trovate di fianco al logo della fondazione musicale Simon Bolivar, la fondazione che tiene insieme tutto un complesso e vastissimo sistema di orchestre. “La musica come opportunità per una vita migliore – aiutare giovani musicisti di talento è il nostro contributo per uno sviluppo sostenibile della cultura e della società”.
Il [... leggi ancora ]

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23/11/2011

MELANCHOLIA

Ovvero: la fine del mondo secondo Lars Von Trier. Attenzione: non è un film di fantascienza, non è "2012"... alla fine a Von Trier della 'spettacolarita' interessa talmente poco che il finale ce lo fa vedere all'inizio.
Dopo una sequenza a cavallo tra 'balletto' cosmico e 'terreno', con l'alternanza tra la danza dei pianeti e quella, onirica, della protagonista Kirsten Dunst, siamo buttati a capofitto nella prima parte del film, intitolata 'Justine', nome del personaggio interpretato dalla stessa Dunst. Troviamo la suddetta il giorno del matrimonio, attesa al banchetto... Un ritardo dovuto a un incidente di percorso ci fa intuire il rapporto da sempre conflittuale con la sorella Claire, interpretata da Charlotte Gainsbourg: la prima [... leggi ancora ]

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22/11/2011

Do It

Parlammo dei BSBE in occasione del loro ep dal vivo “Fuoco Lento” qualche. Ora la seconda fatica sulla lunga distanza, vale a dire “Do It”. Una scaglia. Dopo il primo disco che conteneva in sé diversi, ipotetici, percorsi stilistici, per questa nuova registrazione i nostri -Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio- definiscono francamente il loro stile. Un disco di rock-blues version 2.0. Tredici brani che implementano tessiture che sanno di esperienze soniche fresche ed effervescenti (“L'Onda”; “Squarciagola”), piuttosto che istanze stoner marcate ed evidenti (“Rottami”). Ma ogni brano è profondamente avvinto in sé di chiari riferimenti bluesy. Arricchiti con giustezza, buon gusto ed equilibrio da adrenalina ed ansie in [... leggi ancora ]

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21/11/2011

San Lorenzo Suite, terza puntata


(Riassunto delle puntate precedenti:
Un uomo sui 35 anni, in forma smagliante in barba alla pratica assidua di sex drugs and rock’n’roll, mentre si reca alla sua serata di lavoro viene sgozzato da un finto turista spaesato.
La stessa notte, il vostro beniamino, cioè il sottoscritto, vaga in preda a malinconie amorose per una città acidamente piovosa e solitaria. Avendo fatto un po' di movimento per tentare di dissipare dette malinconie, si dirige ora verso l'unica oasi in grado di risollevare i precordi. Ed ecco il Rive Gauche, ribollente di un'umanità più che varia.
Quasi non riesco a bere la prima pinta che vengo accostato da uno sconosciuto che ha bisogno anche lui di venire a patti con il mal d'amore. E proprio a [... leggi ancora ]

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19/11/2011

Beyond the Shrouded Horizon

Girando in Internet per cercare qualche curiosità sul nuovo lavoro di Steve Hackett, la prima cosa che si nota è che la maggior parte dei siti che trattano l'argomento sono siti che si occupano in maniera più o meno esclusiva di Metal. Ora, va bene che “Beyond the Shrouded Horizon” è un disco ricco di influenze e generi musicali e che dal Prog si passa alla classica alla World come nulla fosse. Ma di Metal, credetemi, non ve ne è traccia ed ammetterete che la cosa è curiosa...

Detto questo, il nuovo disco, che arriva a due anni dal travagliatissimo “Out of the tunnel's mouth”, sembra essere davvero – al di là del gradimento che mostreranno critica e pubblico - l'album della rinascita (non solo musicale) per [... leggi ancora ]

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18/11/2011

Canale Mussolini di Antonio Pennacchi

L’impressione più forte che resta quando si è finito di leggere Canale Mussolini di Antonio Pennacchi (Mondadori 2010, € 14), è quella di aver goduto del risultato di una mole di lavoro davvero imponente. Non è solo perché alla fine troviamo cinque pagine fitte fitte di riferimenti bibliografici e ringraziamenti a collaboratori. Il compito che si è accollato l’autore è quello di abbattere forse il più grande tabù degli ultimi settant’anni in Italia, raccontare il fascismo in modo imparziale, senza etichettare buoni e cattivi, senza prendere posizione, semplicemente raccogliendo e raccontando un’infinità di fatti e di ricordi, fatti ricordati da persone che hanno vissuto nel bene e nel male quegli anni e quei cambiamenti.
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16/11/2011

CARNAGE

Due coppie di coniugi si incontrano per risolvere in modo 'civile' un banale episodio di vita quotidiana: il figlio degli uni ha picchiato quello degli altri, rompendogli un paio di denti.
I genitori della 'vittima' sono due rappresentanti della media - borghesia: un'aspirante scrittrice dalle idee 'liberal', impegnata in iniziative di solidarietà verso il terzo mondo e il proprietario di un negozio di casalinghi; quellii del 'carnefice' sono due professionisti: un impegnatissimo avvocato, perennemente al cellulare, impegnato al momento nella difesa di una multinazionale del farmaco e una consulente finanziaria.
La discussione si sviluppa inizialmente in modo 'civile', appunto, ma non passa molto tempo prima che vengano alla luce le [... leggi ancora ]

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