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Do It

Di: Gianluca Diana | 22/11/2011
Parlammo dei BSBE in occasione del loro ep dal vivo “Fuoco Lento” qualche. Ora la seconda fatica sulla lunga distanza, vale a dire “Do It”. Una scaglia. Dopo il primo disco che conteneva in sé diversi, ipotetici, percorsi stilistici, per questa nuova registrazione i nostri -Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio- definiscono francamente il loro stile. Un disco di rock-blues version 2.0. Tredici brani che implementano tessiture che sanno di esperienze soniche fresche ed effervescenti (“L'Onda”; “Squarciagola”), piuttosto che istanze stoner marcate ed evidenti (“Rottami”). Ma ogni brano è profondamente avvinto in sé di chiari riferimenti bluesy. Arricchiti con giustezza, buon gusto ed equilibrio da adrenalina ed ansie in bilico su una contemporaneità priva di certezze. Traditional come “Jesus On The Mainline” gettano quiete. Attorno è vibratile e tangibile la passione verso gente come Ry Cooder ed i maestri dell'Hill-Country Blues. Non solo i precedenti, ma anche gli attuali. A pieno titolo entrano nel background le magie di Luther Dickinson, non solo con i suoi NMA ma in generale con la sua attitudine da cantastorie collinare. Stilettate rabbiose: “Sei Più Del Minimo”, “Giocattoli”. Stralci appassionati “Mi Addormenterò”. Ironia (“Hamburger”) e visioni concrete che non sfigurerebbero in Black Snake Moan di C. Brewer: “Dio Odia I Tristi”. Questo il brano scelto per voi. Che empatia, gente. Fatevelo entrare sotto pelle. Lancinante.

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