10/03/2012
Wrecking ball
Parlare, o scrivere, del Boss non è mai facile, per me.
Troppo profondo il legame con la sua musica.. e con lui, se capite cosa intendo.. da troppi anni per volerli contare.. difficile riuscire ad essere obiettivo..
Ma ci voglio provare!
Iniziamo ammettendolo: gli ultimi dischi di Springsteen non erano certamente fra i suoi migliori.. Anzi, diciamola tutta, non erano un granché.
Per carità, non era tutto da buttare, c'era sempre qualche pezzo degno di nota, ed anche uno Springsteen minore vale tanti cantautori di oggi, ma nel complesso erano dischi fiacchi, che sembravano opera di un rocker che con gli anni si stava adagiando nella ripetizione di sé stesso.
Di questo Wrecking ball, invece, si [... leggi ancora ] Leggi
Troppo profondo il legame con la sua musica.. e con lui, se capite cosa intendo.. da troppi anni per volerli contare.. difficile riuscire ad essere obiettivo..
Ma ci voglio provare!
Iniziamo ammettendolo: gli ultimi dischi di Springsteen non erano certamente fra i suoi migliori.. Anzi, diciamola tutta, non erano un granché.
Per carità, non era tutto da buttare, c'era sempre qualche pezzo degno di nota, ed anche uno Springsteen minore vale tanti cantautori di oggi, ma nel complesso erano dischi fiacchi, che sembravano opera di un rocker che con gli anni si stava adagiando nella ripetizione di sé stesso.
Di questo Wrecking ball, invece, si [... leggi ancora ] Leggi
09/03/2012
James Hadley Chase e le spie
Amo i gialli come letteratura d’evasione, ma non amo molto i romanzi d’azione, soprattutto di spionaggio; sono più a mio agio con la capacità di osservazione di Miss Marple (ovvero l’interesse nella natura umana, in parole povere la curiosità un po’ pettegola che è uno dei miei difetti e dei miei piaceri).
Comunque, pescando un poco alla cieca negli scaffali dei gialli, mi è capitato fra le mani “Mission to Venice” di James Hadley Chase, 1954 (tradotto in Italiano nel ’64 come “Il muro del silenzio”, nessuna ristampa attualmente disponibile, né dell’originale né della traduzione). Chissà, forse perché in copertina c’è una ragazza legata ad una sedia con ai piedi il lavoro a maglia che le è evidentemente [... leggi ancora ] Leggi
Comunque, pescando un poco alla cieca negli scaffali dei gialli, mi è capitato fra le mani “Mission to Venice” di James Hadley Chase, 1954 (tradotto in Italiano nel ’64 come “Il muro del silenzio”, nessuna ristampa attualmente disponibile, né dell’originale né della traduzione). Chissà, forse perché in copertina c’è una ragazza legata ad una sedia con ai piedi il lavoro a maglia che le è evidentemente [... leggi ancora ] Leggi
07/03/2012
Solo due righe su Annunziata ed i gay, please.
Che brutto è stato vedere Lucia Annunziata che, per lanciare una provocazione durante un’intervista la scorsa settimana, ha usato i gay. Si è scusata, ha precisato, ha mandato in onda una puntata dedicata alle problematiche sociali di queste persone, ma l’amaro resta.
Voglio essere telegrafico e andare diritto al problema dove lo sento io, e chiamare voi a parlarne. Non casco nella trappola giornalistica giudicando il fatto che Radio24 – la radio che fa capo al Sole 24Ore e alla confindustria – a poche ore di distanza da quelle dichiarazioni, abbia dato spazio a Giovanardi tanto da fargli dire bestialità irripetibili che richiamano esplicitamente al fascismo e all’olocausto. Quelli sono delinquenti che parlano perché [... leggi ancora ] Leggi
Voglio essere telegrafico e andare diritto al problema dove lo sento io, e chiamare voi a parlarne. Non casco nella trappola giornalistica giudicando il fatto che Radio24 – la radio che fa capo al Sole 24Ore e alla confindustria – a poche ore di distanza da quelle dichiarazioni, abbia dato spazio a Giovanardi tanto da fargli dire bestialità irripetibili che richiamano esplicitamente al fascismo e all’olocausto. Quelli sono delinquenti che parlano perché [... leggi ancora ] Leggi
05/03/2012
CIAO AMERICA
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI, dal 23 febbraio al 28 marzo 2012.
Più o meno a partire dalla metà degli anni ’50 il mastodontico sistema cinematografico Hollywoodiano cominciò a scricchiolare paurosamente. Le cinque grandi case di produzione (le cosi dette major) e le quattro sorelle minori continuavano a sfornare film col collaudatissimo meccanismo da catena di montaggio, ognuna rispettando i propri generi di riferimento e sfruttando i divi e i registi che avevano sotto contratto in esclusiva. Ma la scena politica e culturale andava mutando a velocità sempre crescente, rendendo improvvisamente obsoleto il linguaggio estetico utilizzato dai grandi produttori, nonché i contenuti proposti.
In contrapposizione all’arrancante [... leggi ancora ] Leggi
Più o meno a partire dalla metà degli anni ’50 il mastodontico sistema cinematografico Hollywoodiano cominciò a scricchiolare paurosamente. Le cinque grandi case di produzione (le cosi dette major) e le quattro sorelle minori continuavano a sfornare film col collaudatissimo meccanismo da catena di montaggio, ognuna rispettando i propri generi di riferimento e sfruttando i divi e i registi che avevano sotto contratto in esclusiva. Ma la scena politica e culturale andava mutando a velocità sempre crescente, rendendo improvvisamente obsoleto il linguaggio estetico utilizzato dai grandi produttori, nonché i contenuti proposti.
In contrapposizione all’arrancante [... leggi ancora ] Leggi
03/03/2012
Attack on Memory
L’assalto è inaspettato, rabbioso, a tratti violento. Chi ricorda il noise pop dolciastro e scomposto, seppur piacevole, dei Cloud Nothings di poco più di un anno fa? È proprio la memoria di quella band che l’occhialuto di Cleveland Dylan Baldi ha deciso, neanche troppo tra le righe, di attaccare. Un album che non è certo noise, eppure sonico fino al midollo. Otto tracce in cui il rumore è talvolta impetuoso, talvolta lento, ma ben più chirurgicamente dritto al punto dell’esordio. Un (altro) album che potrebbe essere uscito dalla foga adolescenziale di qualche band d’oltreoceano dei novanta, ma che merita un po’ più di attenzione del semplice compitino ben fatto, anche solo per aver messo in discussione l’appetibile [... leggi ancora ]
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27/02/2012
LIBERTA' O MORTE!
In memoria di Marie Colvin e Remi Ochlik
Ricordo di aver provato una strana sensazione, moltissimi anni fa, uscendo dal cinema dove avevo appena visto “DIRITTO DI CRONACA”, il film cui Sidney Pollack era forse più legato tra quelli da lui diretti. Lo amava perchè, al di là del discorso sulle responsabilità o sui meriti dei giornalisti nello svolgere correttamente o meno il loro lavoro, come raccontato in molte pellicole, questa si preoccupava di porre in evidenza soprattutto l’intrinseco potere della stampa di influire comunque nella vita delle persone, nel bene e nel male, a volte con effetti irrimediabilmente distruttivi. Smisi di amare incondizionatamente l’idea di quella professione. Pur riconoscendone il valore [... leggi ancora ] Leggi
Ricordo di aver provato una strana sensazione, moltissimi anni fa, uscendo dal cinema dove avevo appena visto “DIRITTO DI CRONACA”, il film cui Sidney Pollack era forse più legato tra quelli da lui diretti. Lo amava perchè, al di là del discorso sulle responsabilità o sui meriti dei giornalisti nello svolgere correttamente o meno il loro lavoro, come raccontato in molte pellicole, questa si preoccupava di porre in evidenza soprattutto l’intrinseco potere della stampa di influire comunque nella vita delle persone, nel bene e nel male, a volte con effetti irrimediabilmente distruttivi. Smisi di amare incondizionatamente l’idea di quella professione. Pur riconoscendone il valore [... leggi ancora ] Leggi
25/02/2012
Il Mondo Nuovo
C’era molta attesa per l’uscita di questo disco, sicuramente uno degli eventi di inizio anno.
Giustamente, direi: Il Teatro degli Orrori è certamente uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni, che arriva con Il Mondo Nuovo al terzo album, tappa fondamentale nella storia di una band.
Lo dico subito, apertamente: l'attesa è stata per me ripagata.
Pierpaolo Capovilla e soci hanno pubblicato un disco molto importante, frutto di un progetto molto ambizioso, al punto che inizialmente si sarebbe dovuto intitolare Storia di un immigrato, chiaro omaggio a quello Storia di un impiegato con cui De André lasciò un segno indelebile nella storia della musica italiana.
E' quanto meno troppo presto per dire se Il [... leggi ancora ] Leggi
Giustamente, direi: Il Teatro degli Orrori è certamente uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni, che arriva con Il Mondo Nuovo al terzo album, tappa fondamentale nella storia di una band.
Lo dico subito, apertamente: l'attesa è stata per me ripagata.
Pierpaolo Capovilla e soci hanno pubblicato un disco molto importante, frutto di un progetto molto ambizioso, al punto che inizialmente si sarebbe dovuto intitolare Storia di un immigrato, chiaro omaggio a quello Storia di un impiegato con cui De André lasciò un segno indelebile nella storia della musica italiana.
E' quanto meno troppo presto per dire se Il [... leggi ancora ] Leggi
24/02/2012
Mega Closed
La chiusura dei siti di file-sharing come Megaupload, Megavideo e di tutti quelli che in generale mettevano a disposizione musica, film e software in modo gratuito, ha suscitato rumore, sconcerto e sicuramente dovrebbe farci riflettere ancora sulla liceità o meno dell’utilizzo di software e contenuti coperti da copyright.
Sgombro subito il campo dicendo che non ne sono rimasto scandalizzato, mi colpisce il fatto che vincono sempre i più forti. Questo tipo di vittorie presenta un gran numero di ombre più che di luci, nel senso che se davvero si è affermato un concetto di giustizia che si esprime nel contrasto al download di materiale protetto da diritti d’autore, dall’altra parte chi ci guadagnerà sopra non saranno gli [... leggi ancora ] Leggi
Sgombro subito il campo dicendo che non ne sono rimasto scandalizzato, mi colpisce il fatto che vincono sempre i più forti. Questo tipo di vittorie presenta un gran numero di ombre più che di luci, nel senso che se davvero si è affermato un concetto di giustizia che si esprime nel contrasto al download di materiale protetto da diritti d’autore, dall’altra parte chi ci guadagnerà sopra non saranno gli [... leggi ancora ] Leggi
20/02/2012
...INESORABILMENTE VECCHI!
…non voglio raccontarvi cazzate. Siete vecchi!
Non mi riferisco a quelli che hanno meno di trent’anni
anche se, oggi, parrebbe necessario
diventare qualcosa o qualcuno a tempo di Guinness dei Primati,
altrimenti qualche simpaticone in carriera
potrebbe puntarvi il dito contro e urlarvi in faccia
che avete sprecato la vostra occasione.
Questi ragazzi, almeno, sono immersi nel loro Tempo.
Un Tempo del cazzo, probabilmente,
che gli riserverà brutte sorprese ma, pur sempre,
il Tempo nel quale sono cresciuti,
educati tecnologicamente fin dalla nascita,
figli della rapidità di comunicazione, di decisione, di cambiamento.
Il mondo gli appartiene, ripetono tutti in continuazione.
Il FUTURO è loro, il [... leggi ancora ] Leggi
Non mi riferisco a quelli che hanno meno di trent’anni
anche se, oggi, parrebbe necessario
diventare qualcosa o qualcuno a tempo di Guinness dei Primati,
altrimenti qualche simpaticone in carriera
potrebbe puntarvi il dito contro e urlarvi in faccia
che avete sprecato la vostra occasione.
Questi ragazzi, almeno, sono immersi nel loro Tempo.
Un Tempo del cazzo, probabilmente,
che gli riserverà brutte sorprese ma, pur sempre,
il Tempo nel quale sono cresciuti,
educati tecnologicamente fin dalla nascita,
figli della rapidità di comunicazione, di decisione, di cambiamento.
Il mondo gli appartiene, ripetono tutti in continuazione.
Il FUTURO è loro, il [... leggi ancora ] Leggi
19/02/2012
New Album
Di nuovo, innegabilmente estremi. Ma stavolta, in senso relativo. Non solo perché "New Album" è il terzo lavoro in studio uscito a nome Boris nel 2011 - una prolificità innata che torna dopo tre anni di silenzio -, ma soprattutto perché il diciassettesimo full lenght del trio giapponese è quanto di più lontano ci si potesse aspettare da una band devota ai Melvins e agli impasti doom-noise, seppur venati di “Rosa”. Un esperimento pop, "New Album", che al gioco dei generi potrebbe tranquillamente finire sotto la casella “nu-gaze”.
Il peculiare intreccio discografico dei Boris richiede, anche qui, una piccola specificazione, ovvero il fatto che "New Album" usciva a marzo 2011 in Giappone - con qualche variazione rispetto alla [... leggi ancora ] Leggi
Il peculiare intreccio discografico dei Boris richiede, anche qui, una piccola specificazione, ovvero il fatto che "New Album" usciva a marzo 2011 in Giappone - con qualche variazione rispetto alla [... leggi ancora ] Leggi
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