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New Album

Di: Chiara Colli | 19/02/2012
Di nuovo, innegabilmente estremi. Ma stavolta, in senso relativo. Non solo perché "New Album" è il terzo lavoro in studio uscito a nome Boris nel 2011 - una prolificità innata che torna dopo tre anni di silenzio -, ma soprattutto perché il diciassettesimo full lenght del trio giapponese è quanto di più lontano ci si potesse aspettare da una band devota ai Melvins e agli impasti doom-noise, seppur venati di “Rosa”. Un esperimento pop, "New Album", che al gioco dei generi potrebbe tranquillamente finire sotto la casella “nu-gaze”.
Il peculiare intreccio discografico dei Boris richiede, anche qui, una piccola specificazione, ovvero il fatto che "New Album" usciva a marzo 2011 in Giappone - con qualche variazione rispetto alla qui presente versione americana pubblicata lo scorso dicembre - anticipando i due dischi dello stesso anno "Heavy Rocks" ed "Attention Please", di cui il Nuovo Album reinterpreta, rendendo più eterei, alcuni brani. Come "Spoon", shoegaze sintetico ed arioso che insegue la tonalità alta e da cartoon giapponese di Wata, protagonista indiscussa del disco. Oppure, la pioggia di chitarre sognanti ed urgenti di "Tu, La La" o addirittura il dancefloor sussurrato di "Party Boy". Un incrocio di tradizione pop nipponica, feedback britannici dei primi 90 ed ardore sintetico scevro da pregiudizi. Per dirla alla NME, Asobi Seksu meets Japan-droids.

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