19/07/2010
Remember Who You Are
Nono album di studio per la band che più di ogni altra ha caratterizzato e ridefinito il "nu metal". Nell'aprile del 2009 il frontman Jonathan Davis dichiarò che il nuovo album sarebbe stato un concept basato sui grandi temi inerenti la decadenza della razza umana come la droga, il sesso, il potere, i soldi e le religioni e che musicalmente sarebbe stato un ritorno al passato, con i suoni riportati alla grandezza dei tempi migliori, senza sovraincisioni nè derive di ogni tipo. Ma l'assioma evidentemente non ha funzionato. Nonostante i buoni propositi, il periodo di crisi dei Korn, qua ridefiniti Korn III, è più che mai in corso: i fasti e la furia iconoclasta dei tempi migliori sono lontani anni luce. Le defezioni di Brian "Head" Welch [... leggi ancora ]
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07/07/2010
Tempesta Di Fiori
Torna Andrea Chimenti. Agitatore di una scena rock (con i Moda) che, insieme a Diaframma, Litfiba e pochi altri rese epica una corrente che non ha eguali ancora oggi in Italia. Artista che poi ha fatto scelte molto azzeccate, circondandosi di gente giusta (David Sylvian, per esempio) al momento giusto. E' così che si fa. Gli anni 90, i suoi anni 90, ci hanno regalato la splendida "Ti ho aspettato (I've Waited For You)" proprio in duetto con l'ex Japan. Cinque anni dopo "Vietato Morire" esce per Santeria un nuovo lavoro dal titolo "Tempesta Di Fiori", dodici brani molto intimi e riservati, in mezzo ai quali si inserisce una splendida versione di "Vorrei Incontrarti" di Alan Sorrenti, anno di grazia 1972. Peccato solo per la caduta di tono di [... leggi ancora ]
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29/06/2010
Live At The Troubadour 2010
Un locale che rimane nell'immaginario collettivo come una vera leggenda, il Troubadour. ad ovest di Hollywood. Qua sono passati almeno una volta nella vita tutti i più importanti songwriters della decade 70's, Tim Buckley compreso. Vi confesso che entrarci, una decina di anni fa, è stata una forte emozione. Nel segno della continuità e del rinnovamento, quest'anno il Troubadour celebra il suo cinquantenario. Cosa che per esempio non è avvenuta per i due Fillmore, vuoi per la morte precoce del suo ideatore, Bill Graham, vuoi per il tempo che passa e le cose che cambiano (ad essere precisi, il Fillmore West c'è ancora, in Geary Street a San Francisco, è il leggendario Fillmore Auditorium che non c'è più). Tornando a bomba, al Troubadour [... leggi ancora ]
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22/06/2010
Arrivederci, mostro!
"Ognuno di noi ha i propri mostri, i propri fantasmi. Si possono chiamare ossessioni, paure, condizionamenti, senso di inadeguatezza, aspettative e chissà in quali altri modi ancora. Sappiamo, però, che sono vivi e sono il filtro attraverso cui chiunque matura la propria, personale visione del mondo. Credo di conoscere abbastanza bene i miei mostri, mi fanno compagnia da tanto tempo. Può darsi che sia anche per questa lunga frequentazione che ora, in questa fase della mia vita, mi sembrano meno “potenti” e “ingombranti”. Alcuni di loro li ho affrontati in questo album ma era solamente per fargli sapere che li stavo salutando. Loro come tutti gli altri. So benissimo che sarebbe fin troppo bello che fosse un saluto definitivo. Infatti [... leggi ancora ]
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16/06/2010
Lustre
Ci aveva fatto sognare, sei sette anni fa, Ed Harcourt. Pop molto raffinato e melodie accattivanti erano la base di un suono originale e creativo. Da allora, il songwriter inglese di strada non he ne ha fatta moltissima: due albums, uno nel 2004 ed un altro nel 2006 seguiti poi da una raccolta nel 2007. Ombre e luci di un giovane artista trentatrenne che potrebbe dirci ancora molto e che invece sembra essersi fermato al palo. Si ha come l'impressione che Ed si sia stufato, che non gli vada granchè di proporre musica e vallo a sapere, forse è proprio così. Magari un contratto capestro con la sua casa discografica, oppure pressioni esterne di un manager risoluto. Fatto sta che questo "Lustre" nulla aggiunge e nulla toglie al suo seppur breve [... leggi ancora ]
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08/06/2010
Mondo Cane
Annunciato da tempo, esce finalmente il disco di covers dell'ex Faith No More Mike Patton. Undici canzoni prese a prestito dal catalogo "Italia anni 60", lui che il Belpaese lo conosce molto bene, avendoci vissuto per un bel pò di tempo (a Bologna) con tanto di moglie italiana. Certo che è curioso davvero ascoltare l'autore di progetti minimali e d'avanguardia (John Zorn, Fantomas, Tomahawk, ma anche i Mr. Bungle, che già all'epoca fecero presagire a questa "deriva" con il frame di "Violenza Domestica" all'interno dell'ottimo "Disco Volante") cimentarsi, dicevo, con un genere di canzoni lontane anni luce dal suo credo musicale. Eppure il risultato è davvero interessante: non ci sono stravolgimenti rispetto agli originali e lui sembra [... leggi ancora ]
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01/06/2010
Please Don't Tell Me How The Story Ends...
Freedom's just another word for nothing left to lose. Partiamo subito dal primo brano, tanto per stare nell'attualità: "Me And Bobby McGee", canzone scritta per la sua fidanzata di allora, Janis Joplin, e poi inserita da Dennis Hopper, scomparso sabato scorso, nella colonna sonora del suo "Last Movie".
Se il buongiorno si vede dal mattino.... questo cd dovrebbe essere un capolavoro. In parte, così è. Si tratta di demos, versioni grezze di brani che andranno a finire nei suoi primi lavori, presenti qua nella sua veste originale. Canzoni di metà anni '60, quando Kris era di stanza a Nashville, patria della musica country, faceva il commesso alla Columbia Records e probabilmente vide Dylan alle prese con le sessions di "Blonde On [... leggi ancora ] Leggi
Se il buongiorno si vede dal mattino.... questo cd dovrebbe essere un capolavoro. In parte, così è. Si tratta di demos, versioni grezze di brani che andranno a finire nei suoi primi lavori, presenti qua nella sua veste originale. Canzoni di metà anni '60, quando Kris era di stanza a Nashville, patria della musica country, faceva il commesso alla Columbia Records e probabilmente vide Dylan alle prese con le sessions di "Blonde On [... leggi ancora ] Leggi
25/05/2010
Age Of The Fifth Sun
Colgo l'occasione del loro concerto romano del 26 maggio al Circolo per parlare del nuovo lavoro dei GIAA, formazione irlandese (un trio, per la precisione) che "pratica" un post rock davvero molto interessante. Cinque album all'attivo ed un seguito di pubblico sempre più entusiasta: musica prettamente strumentale, molto evocativa, a metà tra le atmosfere sognanti tipiche del genere (Mogwai, Godspeed! You Black Emperor), e una furiosa attitudine psichedelica (Jackie O'Motherfucker): con dei saliscendi impetuosi che fanno di ogni loro brano un piccolo grande capolavoro. L'era del quinto sole è quella che, secondo il calendario Maya, finisce il 21 Dicembre 2012. Il quinto sole, secondo i GIAA è quello rappresentato da questo quinto album. [... leggi ancora ]
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04/05/2010
Sisterworld
Ingiustificabile ritardo per questa recensione: la "sfango" solo perchè i Liars sono in tour in questo momento in Italia. Un album interessante e ben fornito di immagini (il booklet allegato è davvero sontuoso) ed informazioni, questo Sisterworld. Il combo newyorkese è cresciuto molto in questi ultimi tempi, mutando geneticamente forma e sostanza sonora. Dagli inizi pischedelici al proto-funk, lungo l'arco di cinque albums i Liars sono arrivati ad una prova matura e circolare, scura e claustrofobica, con Angus Andrew novello Syd Barrett (sembra che le dosi massicce di allucinogeni che ingoia siano molto in linea con quelle del GENIO). Percussioni simil-tribe, sintetizzatori, bassi pulsanti e chitarre distorte sono il fil rouge che lega [... leggi ancora ]
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28/04/2010
True Love Cast Out All Evil
Incredibile. Risentire quella voce, la voce dei 13th Floor Elevators e di BURN THE FLAMES.... incredibile, ma vero. Rocky Erikson, figura chiave della psichedelìa di stampo sixties, ma anche ottimo artista nei decenni a seguire (fermo ai box comunque da più di tre lustri), torna a cantare e lo fa accompagnato da una delle formazioni di punta del nuovo folk rock, gli Okkervil River. Queste canzoni sono i brandelli e le reminiscenze di un passato (il suo) glorioso ma doloroso. Schegge impazzite che narrano gli anni dei ricoveri forzati nelle case dei pazzi, degli elettroshocks, delle psicoterapie . Eppure da quel tunnel apparentemente senza via d'uscita Rocky ne esce alla grande, scrivendo una cinquantina di brani dai quali gli Okkervil stessi [... leggi ancora ]
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