Remember Who You Are
Nono album di studio per la band che più di ogni altra ha caratterizzato e ridefinito il "nu metal". Nell'aprile del 2009 il frontman Jonathan Davis dichiarò che il nuovo album sarebbe stato un concept basato sui grandi temi inerenti la decadenza della razza umana come la droga, il sesso, il potere, i soldi e le religioni e che musicalmente sarebbe stato un ritorno al passato, con i suoni riportati alla grandezza dei tempi migliori, senza sovraincisioni nè derive di ogni tipo. Ma l'assioma evidentemente non ha funzionato. Nonostante i buoni propositi, il periodo di crisi dei Korn, qua ridefiniti Korn III, è più che mai in corso: i fasti e la furia iconoclasta dei tempi migliori sono lontani anni luce. Le defezioni di Brian "Head" Welch (chitarra) e del batterista David Silveria si fanno sentire, eccome. Sopratutto Ray Luzier, il nuovo drummer, anche se pare un tipo in gamba, non regge assolutamente il confronto col suo predecessore e il brutto è che anche gli altri sembrano trovarsi in una impasse senza via di fuga. C'è un non so che di già sentito, di ripetuto, come se la vena compositiva si fosse esaurita, il che ci starebbe pure, se solo si avesse la coerenza di ammetterlo, per poter così ripartire veramente. Anche il vecchio produttore, Ross Robinson, fa quel che può, ma la debolezza dei pezzi è talmente evidente che anche qualche piccolo lampo, tipo "Move On" o "The Past", scivola vertiginosamente nell'anonimato generale. Insomma, un disco debole, nonostante le attese avessero fatto presagire a qualcosa di più interessante. In questi giorni i blogs dei fans sono pieni di commenti molto contrastanti tra loro, c'è chi ne osanna il ritorno, chi li stronca definitamente. Il consiglio è di farsi un giro sulla rete per poi eventualmente procedere con l'acquisto.