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Lustre

Di: Gianpaolo Castaldo | 16/06/2010
Ci aveva fatto sognare, sei sette anni fa, Ed Harcourt. Pop molto raffinato e melodie accattivanti erano la base di un suono originale e creativo. Da allora, il songwriter inglese di strada non he ne ha fatta moltissima: due albums, uno nel 2004 ed un altro nel 2006 seguiti poi da una raccolta nel 2007. Ombre e luci di un giovane artista trentatrenne che potrebbe dirci ancora molto e che invece sembra essersi fermato al palo. Si ha come l'impressione che Ed si sia stufato, che non gli vada granchè di proporre musica e vallo a sapere, forse è proprio così. Magari un contratto capestro con la sua casa discografica, oppure pressioni esterne di un manager risoluto. Fatto sta che questo "Lustre" nulla aggiunge e nulla toglie al suo seppur breve ma luminoso passato. Non so se sia possibile pretendere sempre IL capolavoro da un artista, ma i suoni di questo cd scorrono troppo veloci, senza sussulti ed emozioni. Giudizio dunque rimandato, in attesa di una prova d'appello, che comunque gli va concessa.

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