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l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Articoli firmati da Ubik - Rimuovi il filtro

11/12/2008

Bless You

Quando il dub e l'elettronica producono una sintesi egregia: è il caso dell'album di debutto dei dj danesi T.O.M. e Buda che, insieme con una quantità di collaboratori e sodali, danno vita a un lavoro estremamente vario e godibile. Da ritmi da ballo, un trip-hop niente affatto scontato, a momenti meditativi e lirici che si aprono su orizzonti ambient. Non mancano però sapienti tocchi dark, che ci colpiscono quando meno ce lo aspettiamo: accade per esempio in una soave quanto inquietante ninna nanna intonata in italiano. Un disco atipico, minimale e nello stesso tempo compendioso, in linea con il ritmo dell'oggi e dunque nevrotico quanto basta, e nello stesso tempo flemmatico ed evocativo. Una rarità, coi tempi che corrono.

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07/12/2008

How shadows chase the balance

Dicono che sia uno dei migliori album del 2008, ed è difficile dare torto a pareri così entusiastici, se ci si accosta però a questo artista con spirito assolutamente privo di preconcetti. Non aspettatevi un approccio complesso: se proprio vogliamo usare le etichette, qui si fa dell'ambient-folk profondamente venato di poesia. Occorre insomma abbandonarsi all'ondata placida di suoni che avvolgono come una marea notturna. E pare proprio che l'inglese Mathew Sweet, l'artista che si cela dietro lo pseudonimo di Boduf Songs, abbia voluto ispirarsi alla notte per comporre questo splendido affresco, tutto basato sulla chitarra acustica, su regolari contrapposizioni di banjo e su una voce insicura solo in apparenza. Non-rock, certo, tanto per [... leggi ancora ]

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03/12/2008

Canopy glow

C'è chi per loro ha già coniato un termine: neoprogressive, laddove la categorizzazione sarebbe giustificata dall'helzapoppin ragionato di generi mescolato con sapienza e cura da ensemble di musicisti, più che da collettivo pop, quale gli Anathallo- gruppo originario di Mt.Pleasant, Michigan e adesso con base a Chicago, guidato da Matt Joynt ed Erica Forman - sembrerebbero piuttosto aspirare a essere. E in effetti quello che colpisce è il tentativo di mettere insieme un'atmosfera corale ed epica con spunti pop, che qualcuno colloca nella stessa nicchia di specialisti del genere come Clogs, Efterklang e Architecture in Helsinki. Stai a vedere che piacciono al mio amico Massimuccio di Roma? ;-) Scherzi a parte, l'effetto complessivo per [... leggi ancora ]

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15/11/2008

Fordlândia

Fordlândia, ovvero come dare respiro moderno alla musica classica, associando un compositore dal grande fascino "accademico", come l'islandese Johann Johannsson e la mitica 4AD, senza tralasciare un occhio attento al post-rock/post-industrial. D'altra parte, Fordlândia è anche altro, ovvero quei diecimila chilometri quadrati di terra che Henry Ford comprò in Brasile nel 1920 per estrarre la gomma dagli alberi e provvedere ai pneumatici delle sue auto. Un'avventura che costò all'industriale americano 20 milioni di dollari e il fallimento completo nel 1945. Un concept-album che affascina, intriga, e ci si immagina, già, a volare su un aereo a bassa quota sopra la foresta amazzonica. Elettronica, poesia e, come si diceva, echi classici ed [... leggi ancora ]

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11/11/2008

The chemistry of common life

Amanti dell'hardcore, qui c'è spazio per esultare! Il ritorno sulle scene della prolifica band di Toronto coincide con un disco dei più squillanti, in tutti i sensi, di questo 2008.

In primo luogo, perché questo è un album dedicato a chi ama il suono della chitarra, quella bella tirata, ma mai sopra le righe, mai ridondante. Brani trascinanti, quasi tutti inni, se vogliamo, per un genere che sembrava avere perso la bussola.

Sotto certi aspetti, a ben ascoltare - e a volume bello alto - è come sentire i Metallica se non si fossero persi per strada, se avessero insistito sulla strada della sperimentazione.

Ascoltandolo ancora e ancora, si potranno trovare altri e più suggestivi echi: Husker Du, Smashing Pumpkins, [... leggi ancora ]

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09/11/2008

Ma come si fa?

Dopo la precedente esternazione volta a usare le maniere dure in piazza, l'ex presidente della repubblica Francesco Cossiga precisa meglio il suo pensiero. In una lettera aperta al capo della polizia Manganelli non esita a dare suggerimenti ancora più inquietanti

Se ci si è chiesti e si continua a chiedersi e/o a scandalizzarsi riguardo a certe "battute" del premier Silvio Berlusconi, cosa dire di questa, che col passare del tempo somiglia sempre meno a una boutade e sempre più a una campagna?

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09/11/2008

Microcastle

Premetto di essere un estimatore del rock che viene dal profondo Sud degli USA, forse per la sua natura sanguigna ma, in alcuni casi, anche così sofferta e cerebrale: penso ai R.E.M., ma anche ai miei amatissimi e grazie al cielo così leggeri B-52's.

Ebbene, coi Deerhunter devo dire che soffro un poco. Niente da dire, il loro è puro shoegaze, tutta introspezione e pochissimo show, insomma, se ti piace, bene, se ti dispiace allora fatti da parte.

Però francamente non capisco il voto altissimo - 9,2 - datogli da Pitchfork. Il disco, a mio avviso, è lento e involuto, più del loro solito, e ha forse solo il pregio di qualche gemma che si distacca da una depressività di fondo che avvolge l'ascoltatore fin dal principio.

Con [... leggi ancora ]

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29/10/2008

Nothing to say

Attenzione: qui siamo davanti a una vera rivelazione musicale, un artista che, stando alle prime recensioni, non si fa fatica a paragonare soprattutto a Tim e Jeff Buckley. Iraniano di nascita, appena trentenne, Ali si forma artisticamente a New York, e qui viene in contatto con le pietre miliari del rock di tutti i tempi. Nothing to say è il suo primo lavoro, ed è deliziosamente dentro e fuori tutti gli schemi: una chitarra acustica e una voce, sapientemente arrangiate, che ci fanno rivivere brividi che avevamo dimenticato. Giri armonici che ricordano i begli anni della grande musica, una voce fantastica e canzoni con un preciso significato. La doppia origine, iraniana e americana, associate a un grandissimo talento espressivo, non potevano [... leggi ancora ]

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19/10/2008

One day a s a lion EP

La prima cosa che mi sono detto, ascoltando questa musica così nervosa, scattante, e nello stesso tempo intensa, è stata: è cibo ideale per la Flavia, che già mi immagino spararsela a palla nelle recchie. C'è da dire che mi immagino in realtà tutti noi spararcela a volume ben alto nelle recchie. Perché se qualcuno potrebbe storcere il naso davanti al ritorno di Zach de La Rocha - ha fatto troppi soldi, se la tira troppo, porta la riga a destra e non a sinistra, insomma tutte le menate di chi passa il tempo a contare, come suol dirsi, i pidocchi sul pettine del vicino - pensare che Zach faccia un disco, ancorché solo EP, insieme con Jon Theodore, già batterista dei Mars Volta, è un evento. Un contributo che rende decisamente meno [... leggi ancora ]

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08/10/2008

Paperwork

Novità assoluta? Sonorità deflagranti? Rivoluzione sonora? A me sembra, al di là di tutte le parole che si stanno spendendo su questo terzetto di Chicago, che il punto sia molto semplice: la band si ispira con molta chiarezza a un certo tipo di punk-prog che conosciamo bene, dai Cardiacs fin su ai Talking Heads e addirittura certi Henry Cow, passando per quell'esperimento di cui pochi si ricordano, i Ludus, che mischiavano Canterbury con il jazz e i nuovi suoni di fine anni '70. Un disco, Paperwork, che fa seguito a Beautiful Seizure del 2006 e che prosegue con insistenza nello stesso solco. Fatevi catturare, il sound è intelligente e creativo, se sapesse anche tirarsi completamente fuori dalle sue radici e proporci cose del tutto nuove, [... leggi ancora ]

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