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How shadows chase the balance

Di: Ubik | 07/12/2008
Dicono che sia uno dei migliori album del 2008, ed è difficile dare torto a pareri così entusiastici, se ci si accosta però a questo artista con spirito assolutamente privo di preconcetti. Non aspettatevi un approccio complesso: se proprio vogliamo usare le etichette, qui si fa dell'ambient-folk profondamente venato di poesia. Occorre insomma abbandonarsi all'ondata placida di suoni che avvolgono come una marea notturna. E pare proprio che l'inglese Mathew Sweet, l'artista che si cela dietro lo pseudonimo di Boduf Songs, abbia voluto ispirarsi alla notte per comporre questo splendido affresco, tutto basato sulla chitarra acustica, su regolari contrapposizioni di banjo e su una voce insicura solo in apparenza. Non-rock, certo, tanto per appiccicarne un'altra, ma arte al livello più alto. Per coloro i quali, tra cui il sottoscritto, faticano ad ascoltare musica in apparenza uniforme, è d'obbligo ricordare di non fermarsi alla prima impressione: in How shadows chase the balance melodia e ritmo sono strettamente collegati, c'è un uso sapiente della batteria e dell'arpeggio chitarristico, e in un paio di tracce affiora anche qualche omaggio inaspettato, al punto che qualche recensione, enfatizzando forse un po' troppo, ha parlato di "death metal acustico". Per cuori di sognatori, ma non solo.

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