21/03/2009
La Forza dell'Italia
Seri e conosciuti economisti internazionali da molti anni avvertono governanti e popoli di inevitabili cambiamenti del lavoro, delle produzioni, degli investimenti.
Nessuno ha la verità in tasca, nessuno è costretto a credere, ed è anche vero che, come in tutte le umane cose, c’è chi dice bianco e chi nero.
Che bello sarebbe se coloro che tanto fanno per farsi eleggere e governarci sapessero guardare al di là del loro naso, pur prominente. Non è sempre così.
In Italia, ad esempio, sembra che anche questo governo, voluto ed acclamato da una impensabile maggioranza, si stia lasciando sfuggire la grande opportunità che questo paese offre.
Arte, cultura, paesaggio e clima sono cose che la [... leggi ancora ] Leggi
Nessuno ha la verità in tasca, nessuno è costretto a credere, ed è anche vero che, come in tutte le umane cose, c’è chi dice bianco e chi nero.
Che bello sarebbe se coloro che tanto fanno per farsi eleggere e governarci sapessero guardare al di là del loro naso, pur prominente. Non è sempre così.
In Italia, ad esempio, sembra che anche questo governo, voluto ed acclamato da una impensabile maggioranza, si stia lasciando sfuggire la grande opportunità che questo paese offre.
Arte, cultura, paesaggio e clima sono cose che la [... leggi ancora ] Leggi
16/02/2009
CHIUDIAMO I CAMPI NOMADI!
Chi è entrato in un campo nomadi? Nessuno? Pochi?
E perché?
Forse perché abbiamo paura? Perché sono gli abitanti sono diversi nei vestiti, nella cultura? Rubano? Usano violenza?
Quante domande ci poniamo nei confronti dei nomadi, e poi perché li chiamiamo nomadi?
Nell’archivio podrubriche di Radio Rock The Original c’è la registrazione fatta da Piccola Radio dell’Aria (ne so qualcosa) ad Alexian Santino Spinelli, italiano, rom e portavoce europeo dei rom. Ricordo una foga contagiosa nello spiegare e testimoniare.
In questi giorni mi sono posto una domanda: “Perché in Italia ci sono i campi nomadi?â€. Non sono riuscito a darmi una risposta, e non [... leggi ancora ] Leggi
E perché?
Forse perché abbiamo paura? Perché sono gli abitanti sono diversi nei vestiti, nella cultura? Rubano? Usano violenza?
Quante domande ci poniamo nei confronti dei nomadi, e poi perché li chiamiamo nomadi?
Nell’archivio podrubriche di Radio Rock The Original c’è la registrazione fatta da Piccola Radio dell’Aria (ne so qualcosa) ad Alexian Santino Spinelli, italiano, rom e portavoce europeo dei rom. Ricordo una foga contagiosa nello spiegare e testimoniare.
In questi giorni mi sono posto una domanda: “Perché in Italia ci sono i campi nomadi?â€. Non sono riuscito a darmi una risposta, e non [... leggi ancora ] Leggi
09/01/2009
Che possiamo fare?
Spesso ci domandiamo: "Allora? Cosa posso fare?" E la domanda, che sottende una forza di carattere fuori del comune, può trovare due canali di risposta. Il primo è fare direttamente, il secondo, indirettamente.
Dal momento che l'abitudine alla delega, gli impegni lavorativi o familiari sono molteplici, ecco che la seconda prevale sulla prima.
Ci hanno scritto gli amici della associazione Coopi. Promuovono progetti in tanti posti del mondo dove manca l'essenziale. E' vero. L'informazione italiana dimentica presto, addirittura sorvola sulla maggioranza delle popolazioni e delle crisi umanitarie. Non lo fa per cattiveria. Qui si pensa che oltre cosiddetto Occidente ci siano le Colonne D'Ercole.
Questa è la [... leggi ancora ] Leggi
Dal momento che l'abitudine alla delega, gli impegni lavorativi o familiari sono molteplici, ecco che la seconda prevale sulla prima.
Ci hanno scritto gli amici della associazione Coopi. Promuovono progetti in tanti posti del mondo dove manca l'essenziale. E' vero. L'informazione italiana dimentica presto, addirittura sorvola sulla maggioranza delle popolazioni e delle crisi umanitarie. Non lo fa per cattiveria. Qui si pensa che oltre cosiddetto Occidente ci siano le Colonne D'Ercole.
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08/01/2009
Una preghiera per i bambini di Gaza.
Bradley Burston è un editorialista del quotidiano progressista israeliano Haaretz. A novembre una sua provocazione immaginava un futuro presidente israeliano arabo. Non tutti hanno sorriso. Ieri era on line questa sua preghiera per i bambini di Gaza
“A Jew's prayer for the children of Gaza By Bradley Burston If there has ever been a time for prayer, this is that time.
If there has ever been a place forsaken, Gaza is that place.
Lord who is the creator of all children, hear our prayer this accursed day. God whom we call Blessed, turn your face to these, the children of Gaza, that they may know your blessings, and your shelter, that they may know light and warmth, where there is now only blackness [... leggi ancora ] Leggi
“A Jew's prayer for the children of Gaza By Bradley Burston If there has ever been a time for prayer, this is that time.
If there has ever been a place forsaken, Gaza is that place.
Lord who is the creator of all children, hear our prayer this accursed day. God whom we call Blessed, turn your face to these, the children of Gaza, that they may know your blessings, and your shelter, that they may know light and warmth, where there is now only blackness [... leggi ancora ] Leggi
05/01/2009
I nostri figli ci accuseranno
FONTE:www.terranauta.it
Articolo di Elisabeth Zoja
A inizio dicembreè uscito un film che ha riempito le sale francesi tutti i giorni della settimana. Non si tratta dell'ultima trovata di Hollywood, ma di un documentario sull'utilizzo dei pesticidi e sulle conseguenze per salute e pianeta. Il regista Jean-Paul Jaud presenta un piccolo progetto locale per poi illustrare la situazione agricola in Francia e nel mondo intero.
I nostri figli ci accuseranno, il titolo è cinico, però il documentario comincia con un senso di speranza: all'inizio del 2007 la mensa delle elementari a Barjac passa al biologico.E' stato il sindaco del paesino ai piedi delle Cévennes, nel sud della Francia, a prendere l'iniziativa: [... leggi ancora ] Leggi
A inizio dicembreè uscito un film che ha riempito le sale francesi tutti i giorni della settimana. Non si tratta dell'ultima trovata di Hollywood, ma di un documentario sull'utilizzo dei pesticidi e sulle conseguenze per salute e pianeta. Il regista Jean-Paul Jaud presenta un piccolo progetto locale per poi illustrare la situazione agricola in Francia e nel mondo intero.
I nostri figli ci accuseranno, il titolo è cinico, però il documentario comincia con un senso di speranza: all'inizio del 2007 la mensa delle elementari a Barjac passa al biologico.E' stato il sindaco del paesino ai piedi delle Cévennes, nel sud della Francia, a prendere l'iniziativa: [... leggi ancora ] Leggi
01/01/2009
Buon Anno!
Saranno pure metafore, significati da ricercare nei simboli, ma la scelta del come passare la notte appena passata tra l’ultimo giorno del vecchio anno e l’alba del nuovo ci deve far pensare.
Anni addietro ho conosciuto persone che, pregando mantra in lingue incomprensibili, passavano il 31 dicembre tra balli indiani, cibi sciapi, bandito l’alcol, e meditazioni collettive.
Nelle discoteche è d’obbligo il ballo e, per qualcuno, lo sballo.
Altri giocano a soldi e se li mangiano, altri mangiano. Chi beve, chi viaggia, chi piange, chi odia la solitudine, chi la moltitudine. Chi fa sesso per farlo tutto l’anno, chi non lo fa per lo stesso motivo.
Si può cercare un [... leggi ancora ] Leggi
Anni addietro ho conosciuto persone che, pregando mantra in lingue incomprensibili, passavano il 31 dicembre tra balli indiani, cibi sciapi, bandito l’alcol, e meditazioni collettive.
Nelle discoteche è d’obbligo il ballo e, per qualcuno, lo sballo.
Altri giocano a soldi e se li mangiano, altri mangiano. Chi beve, chi viaggia, chi piange, chi odia la solitudine, chi la moltitudine. Chi fa sesso per farlo tutto l’anno, chi non lo fa per lo stesso motivo.
Si può cercare un [... leggi ancora ] Leggi
22/12/2008
A ROMA ''ELLIS ISLAND, ITALIANI D'AMERICA''
Il suono è assordante.
Un rumore senza inizio né termine. Migliaia di voci, urla di bambini, pianti di neonati. E parole che non capisco, ordini incomprensibili, visi duri. Quanti saremo qui dentro? Non ho mai visto tanta gente. Siamo tutti sporchi, i nostri vestiti laceri. Famiglie intere che dalla povertà a casa, laggiù, in Italia, sono venute come me a cercare lavoro per non morire di fame e miseria.
Che ci facciamo qua? Un’isoletta a qualche chilometro dall’America. Ma questa è l’America?
Ci controllano come fossimo animali. Queste stanze enormi. Rimbombano le urla, le porte di metallo che sbattono, i richiami. Tutto impastato insieme nella confusa speranza del mio animo.
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Un rumore senza inizio né termine. Migliaia di voci, urla di bambini, pianti di neonati. E parole che non capisco, ordini incomprensibili, visi duri. Quanti saremo qui dentro? Non ho mai visto tanta gente. Siamo tutti sporchi, i nostri vestiti laceri. Famiglie intere che dalla povertà a casa, laggiù, in Italia, sono venute come me a cercare lavoro per non morire di fame e miseria.
Che ci facciamo qua? Un’isoletta a qualche chilometro dall’America. Ma questa è l’America?
Ci controllano come fossimo animali. Queste stanze enormi. Rimbombano le urla, le porte di metallo che sbattono, i richiami. Tutto impastato insieme nella confusa speranza del mio animo.
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20/12/2008
MSF in Calabria
Medici Senza Frontiere è andata in Calabria. Nei posti dove lavorano in nero alcune centinaia di persone alla raccolta di arance e mandarini. Frutti che troviamo su tutte le nostre tavole in questa stagione. Centinaia di persone che passano sui campi la giornata fino alle 17, il tramonto.
Poi spariscono dai campi e, non potendo permettersi affitti, vanno in ex fabbriche abbandonate. Niente luce, niente acqua, niente bagni, niente riscaldamenti. Per l’acqua si affidano a chi abita nelle vicinanze, almeno per poter cucinare. Ci sappiamo immaginare in una situazione simile?
Questo è uno dei frutti avvelenati della cosiddetta globalizzazione. Compriamo a niente frutta che viene da chi sa dove, coltivata con prodotti [... leggi ancora ] Leggi
Poi spariscono dai campi e, non potendo permettersi affitti, vanno in ex fabbriche abbandonate. Niente luce, niente acqua, niente bagni, niente riscaldamenti. Per l’acqua si affidano a chi abita nelle vicinanze, almeno per poter cucinare. Ci sappiamo immaginare in una situazione simile?
Questo è uno dei frutti avvelenati della cosiddetta globalizzazione. Compriamo a niente frutta che viene da chi sa dove, coltivata con prodotti [... leggi ancora ] Leggi
18/12/2008
SONO TUTTI LADRI!!
Evviva. Sono tutti ladri. L'Italia si assolve. Strizzando l'occhio, naturalmente.
Ascoltiamo i gr, vediamo i tg, leggiamo (?) i giornali e scuotiamo la testa. Vi propongo un giochetto di società . Girare in questi giorni per bar, piazze, barbieri e centri di aggregazione vari.
Le notizie di nuovi inquisiti, arresti, truffe, peculati ed ogni bendiddio, sembra risvegliare l'italico masochismo.
Tutti ladri! Si urla, meglio si sussurra. Che la verità di lustrini ci indica invece una realtà ancora diversa: i veri ladri sono quelli del PD e Veltroni è il peggiore, solo perché l'ala di sinistra non è più granchè rappresentata sennò sarebbero botte da orbi anche per loro.
A me, guarda caso, [... leggi ancora ] Leggi
Ascoltiamo i gr, vediamo i tg, leggiamo (?) i giornali e scuotiamo la testa. Vi propongo un giochetto di società . Girare in questi giorni per bar, piazze, barbieri e centri di aggregazione vari.
Le notizie di nuovi inquisiti, arresti, truffe, peculati ed ogni bendiddio, sembra risvegliare l'italico masochismo.
Tutti ladri! Si urla, meglio si sussurra. Che la verità di lustrini ci indica invece una realtà ancora diversa: i veri ladri sono quelli del PD e Veltroni è il peggiore, solo perché l'ala di sinistra non è più granchè rappresentata sennò sarebbero botte da orbi anche per loro.
A me, guarda caso, [... leggi ancora ] Leggi
13/12/2008
Quando l'alluvione.
Quando l'alluvione ci riporta indietro nel tempo. Non sono passati molti anni, in fondo. Da quando il tempo si annodava con il cielo. Ed il tempo era quello dei giorni che passavano, ma anche quello bello o brutto che cambiava il corso di una stagione agricola e quindi del maggiore o minore benessere di tante famiglie.
Le città non avevano ancora regalato il senso di onnipotenza a tutti, rimaneva solo ai giovani, bisognosi di esso se non altro per provare ad emergere. Le città non erano ancora divenute il supermarket dei sogni, sempre aperto e pieno di apparenti offerte strepitose. Insomma la vita era legata all'"ambiente", come diciamo oggi. E lo rispettavano. Altro che se lo rispettavano, l'"ambiente". Non a parole, come noi, [... leggi ancora ] Leggi
Le città non avevano ancora regalato il senso di onnipotenza a tutti, rimaneva solo ai giovani, bisognosi di esso se non altro per provare ad emergere. Le città non erano ancora divenute il supermarket dei sogni, sempre aperto e pieno di apparenti offerte strepitose. Insomma la vita era legata all'"ambiente", come diciamo oggi. E lo rispettavano. Altro che se lo rispettavano, l'"ambiente". Non a parole, come noi, [... leggi ancora ] Leggi
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