LEONI E POLLI
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E' più intelligente un leone od un pollo?
Non possiamo dirlo. L'intelligenza non è una ma varia in relazione alla sua funzione. Per semplificare, un leone che si impone nella sua struttura sociale gerarchica è perché ha imparato molto bene a muoversi come leone. Se la sua intelligenza lo avesse spinto a ricalcare i movimenti di un serpente o di un pollo, sarebbe arrivato comunque ai vertici del suo gruppo? Ho i miei dubbi, l'arte non è stata ancora riconosciuta nel regno animale, chissà .
Questo per dire che un leone ed un pollo hanno loro forme di intelligenza volte a vivere nel miglior modo possibile, ognuno come natura vuole e non posso dire che uno sia più [... leggi ancora ]
LeggiAux volontaires croix de sang
Dall'ambient alla musica industriale a un dark che definire dark è troppo poco. Così i francesi Les Joyaux de la Princesse, che datano una storia ventennale di realizzazioni spesso stampate in tirature limitatissime. Aux volontaires croix de sang mette insieme un maelstrom di voci e atmosfere prese dai tempi della prima e seconda guerra mondiale. Discorsi politici, clamori, un documentario vero e proprio fatto di suoni, una denuncia della guerra in tutte le sue forme, un'opera di estrema sensibilità, anche se di non facile ascolto. Da sperimentare a volume alto, al buio, con le cuffie: una cascata sonora che non da' scampo, per un disco che quanto a intuizioni e resa drammatica è sicuramente da inserire ai primissimi [... leggi ancora ]
LeggiGenova: per non dimenticare
Quoto un breve scritto apparso sul nostro GB:
appena tornata da genova <br>
 ed e' stata proprio una bella manifestazione... partecipata ma tranquilla, faticosa (dopo una notte all'addiaccio alla stazione Tiburtina aspettando i treni speciali)...ma bella, felici di non dimenticare ... peccato che i media debbano aver fatto un bel lavoro percui tutti i negozi, bar, supermercati intorno all'area del corteo erano chiusi e genova sembrava spopolata. Se chiedevi alla gente il perche' ti dicevano 'ma come non lo sa? oggi arrivano tutti quei black blocks', meno male che i falafellari/kebabari non li intimorisce mai niente :-)))) buona giornata a tutti SimonaÂ
With Lasers
Un disco che coniuga la follia di stampo zappiano al funk e all'hip-hop: il prodotto è un lavoro che potrà spiacere a qualcuno, ma che sentito nel suo complesso è una vera scossa elettrica. Autore, un trio di Rio de Janeiro che si accosta alla musica in maniera tanto scanzonata quanto autorevole, confezionando un piccolo capolavoro dell'assurdo. Il tutto unito alla giovane età dei musicisti e al loro parlare, diciamo così, disinvolto, mette insieme una vera ricetta del successo: tournee ormai esaurite, uno stuolo di fan che travalica i confini del Brasile, recensioni talvolta entusiastiche, talvolta distruttive. Ce n'è per investire una mezz'oretta in un ascolto assolutamente fuori dei canoni.
Armageddon (1975)
Un grande disco di hard rock, con qualche anticipazione di quella che sarebbe stata la grande scossa del '76-'77. In molti vedono in questo gruppo tanto storico quanto misconosciuto i germi di un certo punk come quello dei Killing Joke. Ad ascoltare bene si avverte ancora una certa modernità nel sound, anche se forse per ravvisare prodromi di new wave in album del 1975 bisognerà rivolgersi altrove. In ogni caso una scoperta: una collezione di tracce tutte belle tirate e l'adrenalina che non accenna mai a scendere. Creatura dell'ex Yardbirds Keith Relf, Armageddon propone una sua linea che oltre all'hard, va a pescare nel blues e nel prog lisergico.
60 Watt Kid
Ambient, psichedelia, experimental noise pop e perfino un pizzico di hip hop. E' la proposta di questo trio di San Francisco, che alla città del Golden Gate dedica anche un omaggio, scrivendo il nome della città all'incontrario. Album assolutamente godibile, sia pure non eccelso, un lavoro che ha il pregio di non ripetersi mai, traccia dopo traccia riserba una piccola sorpresa e si candida a un posticino d'elezione in un'ideale Top 100 di quest'anno.
ONU: la terza commissione da il via alla moratoria
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Straordinario, storico, una risoluzione che aspettavamo da ben 13 anni quella presa ieri sera dalla terza commissione dell'assemblea delle Nazioni Unite, alla presenza di un nutrito numero di ambasciatori, con un voto a maggioranza assoluta.
È un passo che sento importante e significativo, una breccia nel cuore di un mondo che antepone lo stato di diritto, la democrazia, il rispetto delle scelte dei propri cittadini, la non ingerenza degli stati forti, rispetto alla vita stessa di esseri umani, spesso senza difesa. Un dibattito – trasmesso dalla solita Radio Radicale – che ho seguito con molto interesse.
Alla ripresa della seduta in Senato, quella riguardante la votazione della Legge [... leggi ancora ]
LeggiInstead
Non passerà alla storia come il più bell'album del 2007, no, però l'operazione che associa Paul Humphreys, ex OMD, e Claudia Brücken, ex Propaganda, è senza dubbio di rilievo. Elettronica e ritmi pop che alle volte sconfinano in una dance sofisticata. Appartiene a quest'ultimo genere la cover di Have a cigar dei Pink Floyd, un tappeto sonoro bello insistito e mai sgradevole, con la voce di Claudia che ci riporta al passato. Tra gli echi illustri, quelli di Everything but the girl e dei Kraftwerk, e la collaborazione di Martin Gore dei Depeche Mode. Un ascolto gradevole.
Vodka likes smoke (the dammned poets)
Pronto il tappeto rosso? Srotolatelo. E giù il cappello per questo gruppo polacco che si è inventato uno dei dischi a mio avviso più belli di questo 2007. Kazimierz Raton, Marek Hlasko e Edward Stachura, questi i nomi dei tre poeti "maledetti" che hanno ispirato un lavoro insieme poetico, commovente, trascinante e moderno. Le recensioni parlano di una sintesi di cold wave, neofolk, pop e anche echi di cabaret decadente. Voci che si sovrappongono a tracce sature di suoni, iterazioni mai fini a se stesse, un filo logico che non si perde mai. Una sintesi drammatica e trascinante, nel bene e nel male, di ciò che è stata la Polonia nei cinquant'anni di regime comunista.
La misura della felicitÃ
Di seguito un articolo di Giorgio Ruffolo, pubblicato da La Repubblica il 4.11.07. Giorgio Ruffolo è una delle menti storiche più lucide e innovative della sinistra. Leggete cosa s'inventa...
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Sociologi, statistici e governanti sono tutti d’accordo: il Prodotto interno lordo non è più in grado di rappresentare il benessere delle nazioni. Il problema è con che cosa sostituirlo. Molti ci riflettono da tempo; adesso un convegno organizzato dalla Ue a Bruxelles sembra preparare una svolta anche istituzionale
Il tema della felicità non è nuovo nella storia del pensiero [... leggi ancora ]
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