Cerca tra i 5477 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Articoli firmati da Ubik - Rimuovi il filtro

23/01/2009

The snowbringer cult

Varie sigle che nascondono sempre lo stesso duo francese: Solange Gularte e Mehdi Ameziane. Musica sospesa tra il sogno psichedelico e il viaggio: iterazioni, loop, chitarrismi eterei; per chi conosce Farscape, la musica che ci si aspetterebbe di ascoltare sull'astronave vivente Moya se fossimo l'astronauta appena arrivato John Crichton e ancora non avessimo impiantati i necessari microbi traduttori. Sì, perché alle volte si fa fatica a seguire un filo conduttore spesso carsico, che solo a tratti emerge in un fiume più riconoscibile - gli echi pinkfloydiani soprattutto. Il viaggio, però, si diceva, è la costante più evidente, e visto che di percorso si tratta, occorre abbandonarsi al flusso e lasciare da parte ogni riserva. Un album [... leggi ancora ]

Leggi
20/01/2009

Poste e telegrafi

Un santino di Peter Green in una mano e uno dei Pink Floyd nell'altra, Alessandro Stefana, in arte Asso, collaboratore fisso di Vinicio Capossela dà alle stampre un album intrigante e ricco di spunti. Sonorità non particolarmente all'italiana, emergono echi della colazione psichedelica di Alan, e soprattutto di quel chitarrismo tanto eclettico quanto energico cui Peter Green ci abituò in The End of The Game. Strumenti acustici ed elettronici si fondono in una sintesi gentile e per nulla invadente, proponendoci un itinerario del cuore a cui conviene abbandonarsi senza preconcetti. Lavoro assai godibile, forse a tratti un po' troppo etereo, ma assolutamente coerente nel suo mood di psichedelia dolce e malinconica.

Leggi
19/01/2009

It's Tuesday again

Minialbum a cinque brani dello scorso anno per questa band sconosciuta ai più, curiosa in primo luogo perché originaria di Rostov, Federazione russa. Il sound alterna LCD Soundsystem a scorribande alla Trent Reznor, ad accenni di psichedelia, omaggi a Peter Green e accelerate brusche di chitarra che sconfinano decisamente nel rock. Un carnet musicale piuttosto ricco, che si sposa con più gusti, oppure strizza l'occhio in più direzioni, fate voi, ma che sicuramente si presenta accattivante, cancellando il luogo comune che in Russia o si fa prog oppure heavy metal. Una proposta senza tanti fronzoli, che non richiede un'attenzione mostruosa, né sforzi concettuali pesanti, e che ben si addice all'uscita da un'impegnativa giornata di lavoro. [... leggi ancora ]

Leggi
16/01/2009

Merriweather Post Pavilion

Devo confessare il mio peccato originale: non amavo granché gli Animal Collective; come spesso accade, però, dopo la caduta c'è la redenzione, e per me è arrivata qualche giorno fa, quando mi sono imbattuto in questo disco, che non esito a definire un discone. Sì, perché a mio avviso, questo Merriweather Post Pavillion ce lo ritroveremo nella Top 2009. Creativo, stralunato, post-psichedelico, sperimentale, innovativo, rigoroso. Non so più che cosa scrivere su questa combo newyorkese, che supera quelle che secondo me erano sonorità troppo di nicchia per dare alle stampe un lavoro impeccabile. Poetico e struggente, in una parola, bello. Si riesce a godere perfino nel caos di un ascolto in iPod su un autobus affollato, e si viaggia - in [... leggi ancora ]

Leggi
10/01/2009

Abril

Tra Francia e Brasile, tra bossa e shoegaze, ballate e malinconia, saudade e rock leggero ma non per questo meno profondo. Questo e molto di più è Jan Felipe, scoperta felice in tutti i sensi - nomen=omen - di questo primo squarcio di 2009. Attivo sia su FaceBook che su MySpace, questo artista si propone come un'efficace sintesi tra generi e con un'immediatezza da altri tempi. Chitarra semplice eppure insieme tappeto sonoro mai banale, voce che evoca spiagge invernali, a dispetto del sound tropicale, mai una concessione a quella fusion che troppo spesso inquina la musica verdeoro. Radici affondate in profondità in un pop-rock tanto colto quanto sofferto, Jan Felipe ha le qualità per piacere subito e per passare anche la prova di un ascolto [... leggi ancora ]

Leggi
06/01/2009

Un dia

Etnica, corrosiva, minimale, futistica, postumana: dell'argentina Juana Molina si dice tutto e il contrario di tutto. E in effetti, di fronte a un suono così personale e coinvolgente c'è da rimanere a bocca aperta. Continuano in Sudamerica a uscire talenti che riescono a mettere insieme elementi tradizionali e sperimentazione post rock, e la notizia è più che intrigante. Nel caso di Un Dia siamo di fronte a un disco che non può lasciare indifferenti, tanti sono i riferimenti che troviamo nel pentagramma, alcuni fra i molti quelli a Philip Glass e a certi ballabili ethnopop ai quali ci sta abituando M.I.A., il linguaggio basico eppure così compendioso di Laurie Anderson e di Valet. Un'esperienza avvincente, da ascoltare e riascoltare.

Leggi
04/01/2009

Madeleine Street

Sorprendente album di debutto di questa band svedese che prende il nome da un locale storico di Boston. Più che di band, tuttavia, si dovrebbe parlare dei sogni acido-pop di Olav Antonsson, polistrumentista di Umeaa, che per questo progetto ha deciso di reclutare quattro compagni di viaggio. E che viaggio! Indiepop al di là delle etichette e del tempo, un leggerissimo pop che incanta e stupisce. Tutto concepito tra il cuore più freddo della Svezia e la Londra delle brume, questo album si distingue per l'atmosfera sognante e i toni malinconici, il timone fisso sugli anni '60, qualche vaga reminiscenza di Simon & Garfunkel e l'acquerello preferito alla spatola. Fra i brani che seguono con più convinzione questo sentiero impalpabile eppure ben [... leggi ancora ]

Leggi
02/01/2009

The crying light

Intendiamoci subito: se non vi piacciono le voci alla Beirut o alla Ramona Cordova, evitate accuratamente questo artista. Nel caso, però, ricordate che Antony Hegarty, nato in Inghilterra ma da tempo ormai residente in USA, è un autentico vulcano di emozioni, un musicista raffinato in cui testi sintetici e nello stesso tempo compendiosi convivono con arrangiamenti raffinati e mai scontati. The crying light è questo e di più, e soprattutto il primo disco di livello targato 2009 che posso suggerirvi con calore. Sempre che i vostri precordi rock riescano a farvi avere la meglio su una voce baritonale che a tratti può suonare un po' lamentosa. Forzatevi, perché vale la pena. Si tratta di un disco da ricordare, in cui un musicista riesce a far [... leggi ancora ]

Leggi
31/12/2008

Storia della Meraviglia

Un cd che è anche un libro, un libro che è anche un cd: il tutto pubblicato da Feltrinelli sull'onda del curioso e intrigante spettacolo che, qualche mese fa a Genova lo scrittore Maurizio Maggiani e il notissimo songwriter Gian Piero Alloisio hanno animato in un teatro del capoluogo ligure. Dodici canzoni e tre monologhi in cui scopriamo il carattere e la creatività vulcanici di Maggiani, autore spezzino innamorato - come molti - di Genova e lo stesso spirito della città, interpretato da chi non ci è nato. Difficile rapporto, quello di chi non è zeneize, con Zena: impossibile non innamorarsi almeno di un dettaglio, un panorama, una fabbrica dismessa, un volto, un vicolo, una fila di finestre. Altrettanto difficile capire, e va detto, [... leggi ancora ]

Leggi
29/12/2008

Doubleplusgood

Vengono da Glasgow e ci carezzano con il loro indiepop velato di shoegaze questi Bubblegum Lemonade, band ancora poco nota ai più, ma che sembra avere trovato un equilibrio assai interessante nell'interfacciare i Byrds di Roger Mc Guinn e la celebre 12 corde Rickenbacker con l'amore sconfinato per My Bloody Valentine e i Primal Scream. In realtà la vena creativa di Lawrence "Laz" McLuskey pare abbeverarsi anche ad altre fonti, come Jesus and Mary Chain e Primitives. Dunque suoni profondamente influenzati da un certo tipo di chitarrismo, ma anche chiari richiami agli anni '60, a suoni presi di peso dai Fab 4 di Liverpool, il tutto centrifugato con una sana spruzzata di psichedelia. Basta per piacere? Bè, francamente non c'è malaccio, anche [... leggi ancora ]

Leggi
X