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Un dia

Di: Ubik | 06/01/2009
Etnica, corrosiva, minimale, futistica, postumana: dell'argentina Juana Molina si dice tutto e il contrario di tutto. E in effetti, di fronte a un suono così personale e coinvolgente c'è da rimanere a bocca aperta. Continuano in Sudamerica a uscire talenti che riescono a mettere insieme elementi tradizionali e sperimentazione post rock, e la notizia è più che intrigante. Nel caso di Un Dia siamo di fronte a un disco che non può lasciare indifferenti, tanti sono i riferimenti che troviamo nel pentagramma, alcuni fra i molti quelli a Philip Glass e a certi ballabili ethnopop ai quali ci sta abituando M.I.A., il linguaggio basico eppure così compendioso di Laurie Anderson e di Valet. Un'esperienza avvincente, da ascoltare e riascoltare.

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