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The crying light

Di: Ubik | 02/01/2009
Intendiamoci subito: se non vi piacciono le voci alla Beirut o alla Ramona Cordova, evitate accuratamente questo artista. Nel caso, però, ricordate che Antony Hegarty, nato in Inghilterra ma da tempo ormai residente in USA, è un autentico vulcano di emozioni, un musicista raffinato in cui testi sintetici e nello stesso tempo compendiosi convivono con arrangiamenti raffinati e mai scontati. The crying light è questo e di più, e soprattutto il primo disco di livello targato 2009 che posso suggerirvi con calore. Sempre che i vostri precordi rock riescano a farvi avere la meglio su una voce baritonale che a tratti può suonare un po' lamentosa. Forzatevi, perché vale la pena. Si tratta di un disco da ricordare, in cui un musicista riesce a far quadrare il cerchio di una ricerca ambiziosa su una visione del mondo e la sua resa completa attraverso le sette note. Grande risultato, grande album, lo rivedremo nella top del 2009.

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