La classifica della settimana
La brevità sarà la mia forza, facciamo il punto della situazione quindi, mettendo in classifica gli avvenimenti più importanti dei quali dovrei parlarvi in questo periodo.
Al primo posto la guerra in Libia, chiamiamola per quello che è la guerra, che fine hanno fatto le bandiere della pace? Non le abbiamo tirate fuori, come mai? Noi nel sito non la abbiamo mai ammainata, per quello che serve.
Al secondo posto gli imprevisti umani che non fanno altro che aggravare i disastri della natura; uno tsunami su una centrale nucleare forse non lo aveva previsto nessuno; mi fa venire i brividi pensare che in Giappone ci siano persone impegnate giorno e notte per evitare una esplosione atomica. Ma è difficile mettersi contro la volontà divina: il vicepresidente del CNR Roberto De Mattei ha dichiarato a Radio Maria che “il terremoto in Giappone è un castigo divinoâ€.
Con lo stesso criterio di competenza è stato scelto, e siamo al terzo posto, il ministro per l’ambiente Francesco Saverio Romano, solo che l’odor di mafia è talmente insistente che si è spinto in alto sino al colle Quirinale, ricordo che è uno dei 7 colli di Roma. era così maleodorante questa nomina che il Capo dello Stato deve essersi stizzito parecchio e, visto che Napolitano non è uno che spara a vanvera come la maggior parte della classe politico sindacale – la nota emessa ha dato parecchio fastidio al neo ministro che si è risentito a sua volta, ma nessun passo indietro, neanche un riverente inchino. Il fatto è che c’è da conquistarsi una pattuglia di deputati che si fanno chiamare i responsabili, i responsabili del mantenimento di questo stato di cose, intelligenze brillanti attaccate al denaro, di questa pattuglia Romano è il presidente.
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Al quarto posto mettiamoci i decreti sullo spettacolo che da una parte regalano ma con perfetta demagogia acchiappano da una fonte di tasse molto calda in questo periodo, la benzina; così ieri per Il giornale, il rotolo di famiglia, Giovanni Nanni Moretti il regista ha alzato le tasse agli italiani.
Al quinto posto ci mettiamo le voci sulla prescrizione breve e l’emendamento confezionato da quel sarto che è Maurizio Paniz. Parlo di voci perché ancora non è legge ma lo sarà presto, tranquilli.
Al sesto posto l’entrata in vigore di una legge, una di quelle passate in sordina: si tratta della media conciliazione, ne parlerò ma per adesso vi basti pensare che il governo l’ha confezionata e l’opposizione l’ha fatta passare. Sui giornali non se ne parla proprio perché è una legge che distribuisce parecchia ricchezza e incertezza del diritto che – visti i legami politico finanziari stretti tra destra e sinistra – conviene a tutti.
La classifica proseguitela voi, ci mettereste i forti disagi nel vostro luogo di lavoro, lo scempio nell’ambiente che vi circonda, la ricchezza concentrata nelle mani di pochi, siete anche liberi di rimestare e cambiare l’ordine delle posizioni, ma se volete, continuate a scrivere qui sotto…