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Cineforum

Di: Franz Andreani | 26/11/2010
Domenica apre il Quinlan Cinema, un'idea che mi ha da subito affascinato per la sua semplicità, l'idea di rifare il cinema, quello che si vede insieme con persone che non si conoscono, quello nel quale quando si esce è divertente catturare un commento al volo, quello al quale si assiste per il gusto di rivedere una inquadratura, una prodezza artistica di un attore, una storia che si conosce ma che si era dimenticata, una emozione antica.
Il cinema ha fatto passi da gigante dal punto di vista tecnologico: tre dimensioni, effetti realistici, animazioni divertentissime e sofisticate, come è bello e giusto che sia. Il cinema, con il passare del tempo ha acquisito una serie di strumenti tecnici che hanno inciso sull'espressività dei suoi autori, nel bene e nel male ovviamente. Ma, ci penso sempre a questo, gli elementi fondanti dell'arte cinematografica sono rimasti sempre gli stessi. Ne cito qualcuno da ignorante: la pellicola, la cura estrema per la fotografia, l'organizzazione di una troupe, il film in se stesso come risultato finale chiuso nello spazio temporale di un'ora e mezza. In questo mi viene da fare un parallelo con la produzione musicale. Nell'era in cui tutti scaricano file di pessima qualità audio e li riascoltano in aggeggi piccoli come un paio di dita su cuffie che sono poco più che auricolari, magari estraendo una canzone da ogni album di un intera pluridecennale discografia, i musicisti continuano imperterriti a fare dischi, pongono una cura maniacale in ogni più piccolo suono, producono album che organicamente rappresentano un tutt'uno, un lavoro finito. I dischi si fanno ancora anche se se ne vendono di meno, perchè gli artisti hanno trovato ormai una giusta formula, un equilibrio perfetto, come nel cinema: il film dura un'ora e mezza o poco più e racconta con maestria vicende che si svolgono nell'arco di un'ora o un giorno o una vita e più. Questa per me resta la magia del cinema e lo dico e lo ripeto non sono un esperto, tutt'altro. Io le storie le dimentico rapidamente, mi resta l'impressione complessiva--questo film è bello quello era stupendo o commovente, questa è la mia critica cinematografica.
Una radio come la nostra, che già produce una rubrica sul cinema fuori dagli schemi come "L'Infernale Quinlan", curata da Fulvio Savagnone e il Bisbigliatore, non aveva scelta: se avesse dovuto uscire dai confini del podcast, della produzione radiofonica insomma, avrebbe solamente potuto produrre un cineforum: ed eccovelo servito.
I più giovani di voi possono non sapere cosa sia un cineforum, un po' come se parlassi di 33' o 7' pollici in ambito musicale. Approfondire un tema, distillarlo con tutta una serie di informazioni sull'opera artistica che ci aiutino ad apprezzarne le tante sfaccettature. Non è una lezione di storia di cinema, non è un appuntamento culturale al quale partecipare passivamente assorbendo nozioni più o meno interessanti, è il ritrovarsi attorno ad un racconto, perchè il cinema è narrazione, e apprezzarne le suggestioni e gli spunti, ma soprattutto farlo uscendo dalle mura della propria casa, uscendo anche dalla cerchia dei propri amici, quelli con i quali si guardano i film insieme davanti alla televisione, per ritrovarsi con altre persone fino a poco prima sconosciute ed ora accomunate a noi dalla stessa passione.
Quelli come me ricorderanno che alla fine della proiezione c'era pure il dibattito ("No! Il dibbattitto nooooo!") un modo come un altro per scambiare punti di vista su un esperienza artistica che ognuno di noi vive alla sua maniera.
Una nota sul posto. Il cineforum si tiene nella ludoteca "La Civetta Sul Comò" a Roma nel quartiere di San Giovanni, luogo del divertimento insieme che per un paio d'ore la domenica si trasforma in un cinematografo. Tutti i particolari ed i luoghi sono visibili sul sito, ma i curatori, gli stessi della podrubrica alla radio, ci consegneranno delle schede che approfondiscono i film in programma.
Come vedete di cultura cinematografica ne ho davvero poca, ma l'idea del cineforum mi ha sempre affascinato. Per qualche anno ricordo di essere stato iscritto ad un'associazione che proponeva i film prendendoli da ciò che nella stagione precedente era di "prima visione", e tornavo a casa sempre con la sensazione di essermi goduto tantissimo lo spettacolo al quale avevo assistito, è questo che mi attrae e che mi aspetto dal nostro cineforum, anche perché le scelte dei film sono coraggiosamente ragionate e sapienti, si sarebbe fatto presto infatti a cadere nel tranello del film per super-esperti. La scelta è fatta su temi sempre originali che offrono l'opportunità di rivedere dei film classici ma anche dimenticati, riproposti in una forma che alla gran parte di noi è stata negata, la versione originale. Ed è per questo che vado orgoglioso del nostro cineforum, ed è per questo che ci ritroveremo lì.

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