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Lessico Nazionale

Di: Franz Andreani | 29/10/2010
Il lessico della modernità sta cambiando la vita di tutti i giorni, incidendo direttamente sulle istituzioni; un gioco semplice ed infallibile: delegittimare gli organi dello Stato, dimenticando che questi sono formati da uomini in una buona parte incapaci o interessati ai propri affari: non punire gli uomini ma gli organi stessi, chiedendo a gran voce che vengano riformati. Si chiama, riscrivere la Costituzione, in effetti ha 62 anni ed è ora che vada in pensione, si sente l'urgenza che venga svecchiata, altra esigenza del lessico nazionale.
L'interesse è fin troppo evidente e scoperto e si chiama potere. Esso si realizza in spregio a qualsiasi regola, con il consenso di masse addomesticate da più di venti anni di slogan televisivi, anche reinventando le parole e dando loro un significato adatto al momento. Il potere viene esercitato dalla casta, non dal parlamento e dal governo.
Il consenso è la chiave di volta di tutta questa vicenda italiana, vi siete mai chiesti come sia possibile che ci stìano insegnando a disprezzare i parlamentari tutti corrotti, i giudici-grumo, i sindaci venduti, come gli arbitri d'un tempo che fu, e ad apprezzare chi ci governa, onesto, franco, sorridente, con idee moderne, giovane, in grado di cacciare i fannulloni, di proporre politiche sociali con le social card, capace di procurarci benessere ed agiatezza difendendoci dalle pandemie, con le rate bassotte, tutto in un clima di necessaria collaborazione con l'opposizione, quindi con un atteggiamento bipartisan
Ho fatto un piccolo sondaggio chiedendo ad un po' di amici di scrivere questa parola su un pezzo di carta; questo vocabolo ha sostuito un più sano confronto o scontro politico. Ho letto bipartizan, baipartisan, bipartisane (alla francese con la e che non si pronuncia e il gusto della n gutturale). Per ottenere il consenso, l'approvazione bipartisan delle masse, c'è bisogno di creare un lessico nuovo, una serie di parole-concetto sulle quali siamo tutti d'accordo perchè comunicano rapidamente l'idea dominante quindi l'idea universalmente accettata, l'idea del potere. I fannulloni, chi oggi non sa a chi ci si riferisce? Il grumo non parla da solo di giudici, non accenna da sé alla corruzione, alla lentezza, alle carte bollate in eccesso? E che cosa fa la sinistra, quella che ha governato l'Italia negli ultimi 40 anni? Si sfalda nel dibattito politico, nelle differenze ideologiche, e propone le stesse ricette-salva-paese con lo stesso lessico, perché sembra essere l'unica lingua compresa dagli italiani.
La cultura, una volta egemonia della sinistra, ha smesso di essere elemento portante della società, la politica della sinistra continua a non essere in grado di scendere tra la gente ed insegnare loro l'italiano, la varietà della lingua, l'idea stesso di riscatto culturale oltre che economico. La stampa per l'occasione ha accettato il cambiamento di sognificato del termine velina, per nascondere il fatto di essere quasi del tutto manovrata dalle segreterie dei partiti, sommersa com'è da quelle altre veline.
Va da se che sto massimalizzando, c'è un briciolo di sinistra, ci sono persone che fanno più del loro dovere tra i giudici, i politici, i medici ed i giornalisti, e secondo me non sono neppure poche, c'è quella che chiamiamo gente, ma tutte queste situazioni sono condannate all'isolamento e alla negazione. Ci sono i bravi amministratori comunali: qualche mese fa a Santo Stefano di Sessanio (AQ), un paesino recentemente ristrutturato con criteri anti-sismici e nel rispetto della sua architettura originaria, ho sentito un sindaco promettere ai suoi concittadini che non edificare sarebbe stato il modello di sviluppo per quel territorio, un atto di grande coraggio che sta dando dei frutti concreti, malgrado il terremoto che ha colpito pesantemente la zona lo scorso anno. Ci sono minuscole realtà del viterbese, come Oriolo Romano, che attuano la raccolta differenziata porta a porta, la distribuzione dell'acqua e del latte crudo e senza imballaggi, la promozione delle energie alternative nel rispetto del paesaggio, soltanto per citarvi una esperienza che ho sotto i miei occhi, atteggiamenti ai quali la gente, dopo un'iniziale resistenza, si abitua, anzi fa propri.
Ma la realtà è un'altra, cioè è quella che appare da televisione e giornali, per i quali i poteri in mano al nostro primo ministro sono "poteri finti", e il desiderio degli industriali è quello di avere "soldi veri", se dico lodo voi pensate ad un cavaliere che ci difende dall'ingiusto processo, mentre decreto sicurezza vuol dire maggior tranquillità e salvaguardia dallo straniero.
Occorre difendere anche il vocabolario dai "tagli" operati dal governo e ridare anche ad esso il suo antico splendore.

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