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Coppi o Bartali?

Di: Franz Andreani | 17/09/2010
Beatles o Rolling Stones, Coppi o Bartali, PC o MAC, queste sono le sfide della vita di sempre, quelle che ci appassionano, quelle che restano irrisolte. Ebbene sì, è una delle cose che mi chiedono più spesso in questo periodo, PC o MAC, io spaccio infatti la mia competenza sui computer che invero è molto modesta. Ma il mio approccio non è ideologico e quindi vengo sovente interpellato.
È proprio così, salto subito alle conclusioni così da spegnere ogni competizione: preferire l'uno all'altro è un fatto ideologico. Non dico che sia destra o sinistra, come magari avrebbe scritto acutamente Giorgio Gaber, ma quasi.
Quando mi si fa' questa domanda io rispondo sempre con un altra domanda: cosa ci farai col computer, perchè altrimenti ci sono delle vere e proprie correnti di pensiero, delle filosofie a riguardo.
Di utilizzatori filosofi ne conosco di due tipi: innanzi tutto ci sono quelli del MAC; stanno diventando forti e baldanzosi e soprattutto fanatici, ormai sono alleati con tutta una serie di aggeggi elettronici complementari, quelli che iniziano con "i", iPod, iPhone, iPad, con miriadi di accessori, anche sorprendenti. C'è un sistema per mettere in rete tutti gli aggeggi e farli dialogare magari col televisore da 50 pollici o con il vecchio PC superstite, così da poterli utilizzare come telecomandi per vedere video o ascoltare musica. Questa scatoletta bianca si configura in pochi secondi e garantisce anche il dialogo con i sistemi Windows. Quindi la scelta sembra orientata a chi bada molto alla praticità, uso il computer per guardare film, ascoltare musica, se non proprio per motivi professionali, ovviamente.
Poi ci sono quelli di Windows. Visto il crescente successo del concorrente, i nostri mi sembrano più timidi. Sono finiti i tempi in cui facevano gli spavaldi con i loro pc tuttofare, scrivi, leggi, fai di conto, ora il "personal" fa' cose anche diverse, forse inutili, ma le fa', mentre gli utenti di Windows sono impegnati nella loro dura lotta per far funzionare il sistema operativo. Qualche cattivone diceva che l'utente tipico del sistema di Microsoft, una volta che era riuscito ad accendere il pc, a togliergli i virus e a farlo partire indenne da errori ed aggiornamenti, lo spegneva. C'è anche l'outsider lo GNULinux, considerato ancora un sistema per puristi oltranzisti, un po' smanettoni. Ora le cose si sono semplificate anche sotto quel profilo con l'avvento di Ubuntu - che fra parentesi vuol dire insieme in sudafricano - ma, per contro, ci sono una marea di "distribuzioni", direi tanti modi per declinare lo stesso sistema operativo, tanto diverse quanto varie che alla fine bisogna essere dei veri esperti magari per far vedere la propria webcam ad un amico su Skype.
C'è da dire che da quando Steve Jobs, il fondatore di mele mozzicate, ha stretto un accordo con INTEL il colosso americano che produce microprocessori, abbandonando quelli prodotti da IBM, è aumentata la compatibilità tra le due piattaforme, gli utenti MAC riescono, con un po' di buona volontà, a fare girare perfino i vecchi giochi con le interfacce a due dimensioni e la grafica elementare, un sano vecchio tetris per esempio, ma - con la diffusione dei prodotti e la pressione del mercato - sono aumentati anche i problemi, i fermi macchina, i guasti, i BUG, dimostrando un teorema che mi viene sempre in mente e che qui postulo: maggiore è la diffusione di un prodotto tecnologico, maggiore il numero di problemi inattesi che sorgono. Certo quando Apple costruiva i propri sistemi con il proprio hardware, il proprio processore ed era praticamente l'unica, o quasi, a scrivere il software, tutto era più semplice, era difficile sbagliare, commettere errori, ora che le tecnologie si aprono timidamente a degli standard di fatto, o almeno molti vorrebbero che così fosse, ecco che nascono e si moltiplicano piccoli problemi, ai quali l'industria, con un po' di fretta, cerca di mettere riparo.
Quindi il migliore consiglio è: se chiedete un consiglio poi seguitelo, quanto meno per scagliarvi contro il vostro consigliere qualora vi abbia fatto imboccare una cattiva strada, e comunque la tecnologia è un mezzo, costruito dagli uomini, fallibile, affascinante e divertente al tempo stesso. Ma se avete bisogno di un consiglio io sono qua.

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