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Jump! We Want You !!!

Di: Franz Andreani | 25/02/2010

 Quando quattro anni fa la parola "podcast" comincio a farsi sentire alle nostre orecchie e iniziammo a costruire il sito e ad organizzare la radio che voi oggi conoscete, internet sembrava avere un sorta di autosufficienza, nel senso che le opportunità di comunicazione che si aprivano con Internet sembrava non avessero bisogno di altri mezzi. Le cose, in questi quattro anni, sono cambiate attorno a noi, l'affermarsi dei social nework e l'espansione - nel nostro paese - della banda larga, hanno effettivamente decretato una supremazia della Rete. Per la radio e la musica in generale, essa rappresenta quella libertà di espressione che le radio libere erano alla fine degli anni 70. Da una parte una grande forza ma anche una illusione, chiamiamola utopia, un'utopia altamente tecnologica; il vincolo con una tecnologia sempre più sofisticata potrebbe forse rappresentare un limite all'utopia stessa, levandole l'immediatezza della semplicità, ma anche la sua forza, quella spinta necessaria a far si che essa resista all'attacco delle multinazionali dell'informazione e delle idee e in ultima analisi economiche.
L'utopia si chiama, nel nostro caso, Radiorock.to. Se un gruppo di una ventina di persone si mette insieme e con una spesa minima realizza uno strumento dalle potenzialità così vaste, è segno che l'utopia, che si basa su un mix di libertà di espressione e tecnologia, può realizzarsi e può in una certa misura incidere.
Non ci sfugge il degrado a cui la nostra società sembra ormai assuefatta, non parliamo dei fatti di corruzione, degli eroi nazionali che si occupano dei propri interessi, ma parliamo di quel costume diffuso che si identifica con l'attuale potere, fatto di indifferenza, furbizia, spregiudicatezza ed egoismo: una piccola realtà come la nostra non può cambiare il mondo ma può fare qualcosa di incisivo.
È per questo che alla fine dello scorso anno abbiamo deciso di darci una forma giuridica, la più semplice, quella tipica delle comunità senza fine di lucro, la forma dell'associazione culturale, che ci permettesse di coltivare un'ambizione grande, quella di andare in strada, di usare la rete come mezzo di trasporto ma di scendere alle fermate per incontrarci, vederci, scambiare informazioni, idee, gusti, parlare di musica, di cinema, di libri, ma farlo faccia a faccia. L'associazione culturale apre le porte alla vostra partecipazione concreta ognuno secondo i propri desideri  e le proprie possibilità. Siamo convinti come ognuno di noi e voi possa fare qualcosa per mettere un riparo a questo guaio sociale che è sotto ai nostri occhi, non si tratta di affidarci ad un leader, ad un partito o ad un'idea, si tratta di portare se stessi fuori dalle mura di casa, per noi della radio si tratta di uscire dagli studi, portando se stessi con le proprie idee ed esperienze, con i propri punti di vista ed il proprio vissuto. L'ambizione più grande è quindi che la radio esca dalla Rete ed arrivi in strada che offra opportunità, che rappresenti uno dei tanti piccoli punti di partenza concreta da dove ognuno di noi possa fare qualcosa di concreto.
La festa del 26 febbraio rappresenta questo inizio, un inizio che parla la nostra lingua che è la musica, in questo caso quella degli Sweepers, band che come molte altri gruppi canta il disagio che l'indifferenza che ci circonda provoca, la voglia di fuggire, di viaggiare e di comunicare. Poi c'è la discoteca rock con Moonchild per continuare a stare insieme. Ma ricordo, è solo l'inizio, quello che ci serve per conoscerci, per restare in contatto, poi organizzeremo una serie di iniziative gratuite per i soci, vedrete. Intanto vediamoci il 26, il prezzo dell'ingresso è assolutamente politico 6 euro comprensivi sia della tessera del Traffic, che a sua volta è un'associazione culturale, che della nostra tessera.


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