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La rivoluzione viola

Di: Franz Andreani | 06/12/2009

Al di là dei numeri, una piazza davvero affollata con strade intasate tutt'attorno, al di là dei discorsi ascoltati tra la gente e dal palco, al di là del silenzio della quasi totalità dell'informazione ufficiale, l'essere stato alla manifestazione mi ha fatto capite che l'antiberlusconismo è un valore.

Io da sempre credo che sia importante la proposta, avverto il vuoto, la mancanza di iniziativa che fa emergere come salvatori della patria dei personaggi quanto meno ambigui come Fini, mi rendo conto che bisogna operare tanto che un no berlusconi day sembrava riduttivo ai mei occhi, ma stasera mi sono accorto che il berlusconismo ha ammazzato non solo la repubblica, lo stato di diritto e quindi la libertà di tutti i cittadini, ma anche la politica, costringendoci a parlare delle stesse cose, svuotando la politica del suo significato di confronto e riempiendo il dibattito di notiziole e posizioni. L'essere contro Berlusconi è tutto, vuol dire manifestare per la morte di Cucchi, per le centinaia di vittime sul lavoro comprese quelle di cui non si sa nulla perchè immigrate e bracccianti in agricoltura, per il lavoro inteso come dignità, contro la mafia e la criminalità organizzata.

Non mi sentirò più in una posizione riduttiva sentendomi contro Berlusconi, chi non lo è si sta solo preparando la strada per un futuro ambiguo, tracciando un solco fatto di ricatti; io non sono tra di loro.

Vorrei che raccontaste la vostra manifestazione, sarebbe anche per me istruttivo, anche se l'avete vista da casa, dalla televisione o su internet, grazie.


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