Carta e colla

Se potessi pesare l'importanza che la democrazia attribuisce al voto europeo al quale ci stiamo accingendo, con la quantità di carta e di colla utilizzata per i manifesti della campagna elettorale, potremmo dire che le istituzioni attribuiscono un grande significato al voto, e invece, il nostro primo ministro definisce l'Europa un problema, salvo invocarne l'aiuto in materia di immigrazione.
Le istituzioni europee, l'idea stessa di Europa sono un reale problema per un paese che si sta sempre di più chiudendo. Gli unici manifesti che parlano di elezioni europee – per tornare a loro e alla colla con la quale sono attaccati, sovrapposti l'uno all'altro – sono quelli di forza nuova, pieni di xenofobia e buoni sentimenti, perché respingere gli stranieri è diventato un buon sentire perchè mette al riparo i nostri giovani.
Tutti gli altri messaggi sono vuoti, sorrisi, foto vicino al premier per i più fortunati, qualche slogan ad effetto e spesso imperativi: scrivi. Una strano idea quella secondo la quale si può contare in Europa grazia alla faccia dell'uno o allo sguardo dell'altro. Nessuno ci ha detto cosa farà in Europa, o forse qualcuno c'è stato, lo ha pronunciato ad alta voce, strillando a più non posso ma i mezzi di informazione hanno fatto, è proprio il caso di dirlo, orecchie da mercante.
E i manifesti a strati disordinati ovunque si sia trovata una parete libera, in spregio ad ogni elementare disposizione sull'affissione pubblica, questi strati di colla sovrapposti sono l'emblema di questa mancanza di democrazia partecipata, malattia della quale soffriamo senza lamentarci, anzi ora siamo più inclini a prendercela contro chi protesta, perchè la protesta ed il dissenso, si sa, ci mandano per traverso il nostro quieto vivere. Sono emblematici perchè anche in campagna elettorale le ragioni non si sono fatte sentire, si è ascoltato solo chi abbia strillato più forte.
Quindi che senso ha tutto questo spreco di carta e di colla che nessuno guarda? Forse è l'ennesimo trucco per gonfiare i rimborsi elettorali e raccogliere denaro per il consenso popolare mentre l'Europa si allontana.