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Diritti e delitti

Di: Franz Andreani | 19/05/2009
Proviamo a dire delle cose ovvie, poichè di questi tempi l'ovvio è qualcosa che sorprende, lascia le bocche aperte dallo stupore. L'immigrazione non è un delitto, chi intraprende un viaggio lungo e pericoloso affrontando deserti, montagne posti di confine e briganti e funzionari pubblici più o meno corrotti, trovandosi dinanzi al mare deve pensare più o meno che quasi quasi ce l'ha fatta, che ha dinanzi a se la parte più facile del viaggio, comunque quella finale.
Non è così. Il mare ha le sue insidie, e queste sono tanto più imprevedibili quanto i mezzi per affrontarle sono di fortuna. Le chiamiamo le “carrette del mare”, assi di legno che galleggiano, cariche di persone. Provate a soffermarvi sulle singole persone: ognuno di loro ha due occhi, due braccia, le orecchie, il naso per sentire i cattivi odori, le mani per afferrare il futuro, una storia da raccontare, una vita o più dinanzi. Noi siamo abituati dalla legge dei grandi numeri, respinto barcone con duecento, trecento, quattrocento migranti, non ci pensiamo che quelle sono altrettante singole vite umane, altrettante esperienze.
Nel nostro paese si gioca una partita elettorale, questa ha un importanza che va al di là dei seggi al Parlamento Europeo. Come per ogni regime che si rispetti, il otere ha bisogno di confermare se stesso, di sentire l'appoggio popolare, di percepire l'avallo con un voto che in apparenza è democratico, ma nella realtà è profondamente obbligato da una cultura che non è in grado di proporre alternative che non siano altrettanto populiste. In tutto questo le figure umane dei migranti che vengono respinti in diretta televisiva, fermatevi o morirete come dicono i libici per far vedere all'opinione pubblica italiana che stanno cooperando, sfumano ancora di più, diventano numeri di una vittoria e di un consenso popolare sciagurato e inconsapevole, diventano delinquenti e martiri allo stesso tempo, magari con qualche distinguo di tipo religioso, strumenti elettorali, ne più ne meno.
Ecco il futuro verso il quale ci stiamo dirigendo a grandi passi, un futuro già scritto, la scomparsa delle lucciole di pasoliniana memoria, ma l'economia dà segnali di ripresa e noi possiamo pensare ai nostri prossimi acquisti finanziati dal credito al consumo, un bel digitale terrestre.

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