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Il G 20 è passato...

Di: Franz Andreani | 04/04/2009
Credo che una breve riflessione questo summit la meriti, non fosse altro per il fatto che ha scatenato qualche speranza e parecchie critiche per il tono autocelebrativo dei 20 più potenti del mondo. Mi ha colpito comunque il fatto che la fantasia della gente abbia lavorato in positivo, mi è capitato di leggere nei blog e di ascoltare alla radio commenti di persone comuni improntati all’ottimismo.
Ma il G 20, con questo compromesso tra innalzamento delle regole imposto da Francia e Germania e immissione di denaro fresco ottenuto dagli Stati Uniti, si sia portato dietro l’accentuazione di un altro fenomeno importante: l’insofferenza sociale.
Le manifestazioni e le devastazioni che lo hanno accompagnato sia in Inghilterra che in Francia sono state forti, feroci, mirate contro le banche, contro quelle istituzioni finanziarie che badando unicamente a far profitti mettendo realmente a repentaglio la vita e la dignità di milioni di persone.
La moneta ha acquistato un valore forte, sociale, la mancanza di essa ha generato la voglia di riscatto, che, mi è sembrato, sia andata ben al di là della rabbia, ma abbia toccato proprio la dignità delle persone comuni, quella dignità lesa dall’imbroglio, e dalla truffa finanziaria.
Noi ci dilaniamo discutendo sul fatto che il capo del governo abbia fatto bene o male a gridare mr Obama, ci accontentiamo di sapere che Franceschini non aderirà con il PD ai Socialisti Europei, e comincia a diventare normale sentir raccontare gente in metropolitana che sta senza stipendio da due mesi. Oggi una signora diceva, io non mi lamento, la mia amica non vede un soldo da quattro mesi, è la crisi. Ma quando anche qui la rabbia e la necessità cresceranno, cosa saprà opporre la sinistra?
Per ora solamente il sindacato CGIL con la manifestazione di sabato, alza la testa, sceglie la dignità dello scendere in piazza, del parlare chiaro ai lavoratori dei diritti che surrettiziamente si stanno perdendo. La mia paura è che arrivino altri signori, che servendosi di questo governo pur scavalcandolo, detteranno loro la legge, e allora.

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