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Benigni il giorno dopo

Di: Franz Andreani | 30/11/2007

 Il giorno dopo Benigni, l'aria è diversa ammettiamolo. Non si parla d'altro e per una volta si parla di un argomento sano. Non so esattamente perché ma non ho mai amato incondizionatamente Benigni, ma certo dopo averlo visto in azione qui a Roma al tendone di Piazzale Clodio, sono rimasto senza parole. A tutti raccontavo la mia esperienza, dicevo non l'ho mai amato ma dopo le sue quasi tre ore di spettacolo mi devo inchinare alla sua grandezza.
Una volta tanto la televisione fa il suo mestiere, racconta, mette alla portata di tutti una cosa grande. È stato un evento storico, una scossa per il nostro paese preso negli interessi di bottega, nelle corporazioni e allo sbando con uno straccio di ideologie fasulle.
Una delle cose che mi ha colpito appunto il giorno dopo, è stata la mole di racconti su ogni particolare, su ogni piega dello spettacolo. Le mille sfaccettature, raccontate stamattina da amici colleghi, sentite in metropolitana mentre venivo al lavoro, che meraviglia. Addirittura un amico racconta che essendo rimasto imbottigliato nel traffico della città ieri sera, ha notato come le radio locali interrompevano la musica per dare stralci dello spettacolo.
Non vi dico nulla della comicità poetica di Benigni, la chiamo solo così una comicità poetica. Io ho riso e pianto insieme, e mi sono sentito in comunione con una marea di gente.
 


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