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22 Dreams

Di: Gianpaolo Castaldo | 13/07/2008

Per Giove, un disco spiazzante! Da Paul Weller, alla soglia dei 50 anni, prima o poi te lo dovevi aspettare. Un cd con (misteriosamente) 21 brani, anzichè i 22 annunciati nel titolo. Rispetto ad "As Is Now", qui il passo "avanti " è assai interessante. Non che Weller debba ancora dimostrare qualcosa, ma il mood dell'album è vario e poco eterogeneo, più che ad una compattezza generale Paul ha badato al "buona la prima", così che ne ha guadagnato la spontaneità a discapito della perfezione. Eppure, a sentirlo e risentirlo, "22 Dreams" sembra un "concept", con il fluire del tempo e il passare delle stagioni al centro del discorso. "Song for Alice", dedicato alla vedova Coltrane, è un fantastico strumentale jazz (qui, i rimandi a certi pezzi di Cafe Bleu, sono d'obbligo). Gli Oasis compaiono qua e là in alcuni brani, ma non sono le collaborazioni gli ingredienti forti del disco. Piuttosto, certe attitudini alla musica orchestrale, all'uso di moog e mellotron (!), addirittura un tributo ai suoni space-rock della Germania dei Corrieri Cosmici. E anche un accenno a certi "raga" cari a Ravi Shankar... insomma, un disco completo e avvincente, da bere tutto d'un fiato, come una... tequila. Paul Weller sarà a Roma il prossimo 22 (guarda che coincidenza...) luglio.


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