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Articoli firmati da Ubik - Rimuovi il filtro

22/08/2009

Ayrton Senna EP

Che i Delorean, quartetto di elettropop di stanza a Barcellona, siano un po' fantascientifici, è cosa che risiede già nel nome della band, visto che - apprendo da Google - questo sarebbe ripreso pari pari dalla trilogia di Ritorno al Futuro e si riferirebbe alla marca dell'auto che il protagonista usa per viaggiare nel tempo. Musicalmente parlando, siamo di fronte a un prodotto tanto semplice quanto efficace, saremmo tentati di dire i tre accordi del barbiere e vai, ma c'è un voto molto alto di Pitchfork a suggerire di andarci con i piedi di piombo, e dunque: a parte l'inizio quasi danzereccio, questo lavoro ci propone qualche momento riflessivo con cambiamenti di ritmo e partiture non proprio scontate, originali inserimenti elettronici e [... leggi ancora ]

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15/08/2009

West Ryder Pauper Lunatic Asylum

Una cosa va subito detta, anzi due: primo, che il cielo fulmini quelli che seguono questa moda degenere di inventarsi titoli chilometrici per dischi e per canzoni, che uno cecato come me prima che riesca a leggere tutto sulla chiavetta mp3 c'è diventato vecchio del tutto; secondo che, nonostante questi signori di Leicester siano ormai delle popstar con un preciso target commerciale, non è detto che tutta la c.d. musica per teen-agers sia superficiale o faccia c****e. Insomma, lo avrete capito, per il sottoscritto i Kasabian non sono i Franz Ferdinand, e diciamo che in un ideale playlist della musica per "coatti", stanno più vicini agli Yeah Yeah Yeahs, che tanto per dirne una ormai da settimane non mi abbandonano. Che dire? Niente da morire, [... leggi ancora ]

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08/08/2009

Balera metropolitana

Ma che bella sorpresa ci arriva da appena oltre lo Stretto! Maisie, ovvero un nutrito collettivo musicale messinese guidato da Alberto Scotti e Cinzia La Fauci, attivo ormai dal 1997 e tributario di più di un'ispirazione all'oscuro genio di Syd Barrett. Psichedelia, noir, e non solo, anche divertimento e surrealismo in questo lavoro, Balera metropolitana si appresta dunque a collocarsi nell'empireo italiano dei dischi per questo 2009, che già di perle e perline ce ne aveva regalate. Di sicuro una band che con estrema sicurezza e voglia di divertirsi pesca in più specchi d'acqua, dall'oceano sterminato e anche un po' infido di Frank Zappa, fino agli splendidi mari nostrani di Ustmamò, senza dimenticare l'essenzialità di classici come i [... leggi ancora ]

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01/08/2009

Bitte Orca

Attenzione attenzione, qui vale la pena di distogliersi dal bagnetto estivo, dalle parole crociate o dal bestseller agostano, perché siamo di fronte a un disco fra i più interessanti dell'anno. Bitte Orca dei Dirty Projectors, band che propone con nuova forza e inventiva il sound di Brooklyn. Li avevo già ascoltati in passato senza però che mi lasciassero un grandissimo ricordo, poi la folgorazione in Knotty Pine, la traccia che ci hanno regalato insieme con David Byrne nell'altro recente capolavoro, la compilation doppia Dark was the night. Va detto subito che il tributo a un certo suono stralunato che proprio a David Byrne fa riferimento appare evidente anche in Bitte Orca: brillanti arrangiamenti, snodi e soprattutto suggestivi impasti [... leggi ancora ]

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25/07/2009

Laughing boy

Già del giro Cocorosie, ecco la nuovo voce stralunata eppure lucidissima del cantautorato Made in Usa. Sound femminile e femminista, Matteah Baim,originaria del Wisconsin, ma newyorkese ormai d'adozione, ci presenta questo nuovo lavoro che è un compromesso fra canzone d'autore e psichedelia. Laddove per psichedelia s'intende quel certo modo di affrontare i riff, anche acustici, come facevano il Syd Barrett o il Peter Green dei bei tempi, scarnificando cioè al massimo il suono, rendendolo essenziale e proprio per questo più credibile e godibile. Un disco di spessore, come non eravamo più abituati ad ascoltarne da lungo tempo. E da consigliare per una bella estate come quella che ci stiamo apprestando a godere.

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18/07/2009

Reservoir

Qualcuno sentenzia già: questi sembrano la sintesi fra Beirut e Arcade Fire. E allora, dico io? Se si fanno influenzare da due belle realtà come queste e lo fanno con l'originalità di questo lavoro, allora ben vengano le sintesi e le sinergie. Vengono da Londra, i Fanfarlo, e si sono formati su iniziativa di un musicista svedese - questa Svezia che torna spesso, ultimamente - che si chiama Simon Balthazar. Reservoir, bella collezione di atmosfere che spaziano in largo, è stato registrato negli Stati Uniti alla fine dello scorso anno e prodotto da una vecchia volpe come Peter Katis - Interpol e The National. Di questa combo colpiscono soprattutto gli arrangiamenti, essenziali e nello stesso tempo orchestrali. Una sintesi, questa sì, [... leggi ancora ]

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11/07/2009

Yesterday and Today

Non capita spesso a chi scrive di proporre una recensione su un lavoro apertamente techno, ma questo Yesterday and Today di The Field, pseudonimo di Axel Willner, artista svedese col pallino dell'elettronica, è un lavoro che va al di là delle etichette, e anche se si avverte una profonda fede nel dancefloor, si percepisce nello stesso tempo il desiderio di convogliare qualcos'altro che non la semplice e peraltro sacrosanta voglia di ballare. A guardare bene, nei loop e negli avvitamenti di brani come il proposto The more that I do si riconoscono le mille iterazioni della vita di oggi, la ripetitività di certi rituali, lavorativi e no, la mancanza di senso di certi ritmi per come la percepisce chi si affaccia alla vita in questi anni, quelli [... leggi ancora ]

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04/07/2009

The Sleeper

The Leisure Society, vale a dire Nick Hemming, già Unisex e Telescopes e Christian Hardy. Un sodalizio tutto British che riscopre sonorità care al pop degli anni '60, leggi soprattutto Kinks e Beatles, e apre una finestra su un mondo che ci si presenta con cieli azzurri e prati in fiore, quella serenità tuttavia sul procinto di essere infranta da qualche evento traumatico: atmosfere, insomma, già sentite e rivisitate con intelligenza da questa combo, che nasce da riflessioni vecchie di qualche anno, 2002 per la precisione. Entusiasmo e inquietudine, flower power e insieme Revolutionary road, semplicità ma non banalità, rime, ma senza troppo zucchero. Non adatto a palati adusi a ritmi rudi e cambi di ritmo, quanto piuttosto a quelli che [... leggi ancora ]

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27/06/2009

Secret, Profane and Sugarcane

Stavolta il menestrello inglese del rock 'n' roll sembrerebbe avere fatto flop, se è vero che nasi lunghissimi come quelli di Pitchfork gli affibbiano un bel 3,8 su 10 per questo nuovo lavoro dal titolo in effetti un po' pretenzioso: Secret, Profane and Sugarcane, dove quest'ultima invenzione di fatto è il nome della band che affiancherà l'instancabile Nostro nella tournée della prossima estate. Atmosfere alla Nashville, roaring South e crema di arachidi a strati belli spessi su un disco che non assomiglia a nulla di recente sia mai stato confezionato da Elvis Costello. Un album un po' spiazzante, ma non esattamente l'obbrobrio di cui ci racconta Pitchfork, un disco che anzi si fa ascoltare anche abbastanza bene se ve lo schiaffate in [... leggi ancora ]

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20/06/2009

Farm

La buona notizia è che il Giovane Dinosauro torna con la livrea originaria: si tratta infatti della formazione primeva composta da Murph, Lou Barlow e Joe Mascis. L'altra buona notizia è che ai nostri non fa difetto l'energia. Già, proprio quell'ingrediente che mancava in Beyond torna in abbondanza in Farm, al punto che si può pensare che si sia di fronte a un piccolo miracolo: la resurrezione del grunge-rock, o per meglio dire, di quelle sonorità indie tipiche degli anni '90, che in molti inseguono oggi, ma senza riuscire a ricreare. Ebbene, Farm riesce a farci fare questo tuffo nel passato, e con un merito in più rispetto all'altro album di questo periodo che gli si può accostare in questo senso, The Eternal di Sonic Youth: la [... leggi ancora ]

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