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24 anni di Blues a Torrita Di Siena

Di: Franz Andreani | 22/06/2012
Ci sono stato, da spettatore ovviamente, al Torrita Blues Festival, ed ho toccato con mano la passione di un intero paesino arroccato sulle colline senesi per la musica, quella follia che, spinta dalla voglia di condividere con gli altri i tuoi amori, ti spinge addirittura ad organizzare un evento, che con il passare degli anni, è diventato sempre più prestigioso.
Ne abbiamo contate 24 di edizioni che hanno annoverato artisti delle diverse sonorità del blues, più o meno noti, provenienti da tante parti del nostro piccolo mondo, perché questa musica, che rappresenta il seme del rock, con il passare degli anni si è evoluta e diversificata, contaminata e mischiata. .
Di musicisti italiani coinvolti nel blues ce ne sono tantissimi, credo che si tratti del fatto che l’italiano sia abituato a viaggiare in lungo ed in largo per il mondo, ed ad assorbire umilmente le culture con le quali viene in contatto. Prova ne sia il fatto che ci sono molti ottimi musicisti che accompagnano strumentisti d’oltreoceano nei loro tour mondiali. .
Gli organizzatori del Torrita Blues lo sanno benissimo e non si sono lasciati sfuggire l’occasione di organizzare un contest che ha animato la prima parte di quest’anno e che ha dato i suoi frutti nella giornata di ieri giovedì 21 giugno con la cena “blues” in piazza e con l’evento “Blues in the Garden” con 8 band italiane di “effetto Blues” che si affronteranno nei giardini pubblici di Torrita questo pomeriggio. .
Questa è musica di strada e il posto per essere scoperta ed eseguita è la strada, tanto che agli animatori del festival è sufficiente, diciamo così, girare per le strade di New Orleans per scovare personaggi sempre nuovi. Uno di questi è sicuramente Mac Arnold, la cui prima band includeva tal James Brown al piano. Se sentite la sua voce calda parlare dal vivo in un concerto lui dice “il mio grande desiderio è quello di rendere la gente felice, il blues parla all’anima e quindi suoniamo il blues”. Lui sarà il concerto di punta sabato sera.
Anche dall’Inghilterra provengono ottime derivazioni del blues, naturalmente, questa sera, ad esempio, in piazza Matteotti si esibiscono Dave Peabody alla chitarrista e voce e Colin Earl al piano, un duo che garantisce un mix divertente di boogie, blues e buon vecchio 'rock and roll. Anche loro sono due veri veterani delle scene musicali. Si sono incontrati oltre dieci anni fa, quando a Dave è stato chiesto di diventare il vocalist nella band di King Earl Boogie - un gruppo che Colin aveva formato dopo aver lasciato Mungo Jerry. .
Ma se vi siete stancati dei cappelloni e dei barboni brizzolati per voi c’è Joe Louis Walker sempre questa sera venerdì, uno che ha vinto un sacco di “Awards”, fa un blues nero da San Francisco pulito, suonato in punta di chitarra, che promette di essere un concertone! .
Se i Cyborgs non li avete mai visti, non preoccupatevi, come concerto conclusivo di sabato sera non li vedrete lo stesso. Italianissimi suonano un blues molto rude, uno dei due alla chitarra l’altro alla batteria e tastiere (insieme!), ma indossano un casco che ne nasconde le identità, a testimonianza che anche il nostro paese guadagna palchi prestigiosi come quello di Torrita. Il cobcerto di chiusura di sabato sera è sempre stato un concerto fuori dal coro e la sopresa quest’anno vedrete, è confermata. .
Oggi il mio blog non vuole essere una presentazione vera e propria, piuttosto vuole essere un invito a scappare e a buttarsi un paio di giorni la vita alle spalle fuggendo nelle colline attorno a Siena che per tre notti si vestono di musica e di anima bianca e nera. Ma vuole essere una volta di più la testimonianza che in un paese in crisi economica e di idee, l’unico modo per combattere tutto questo, scusate, non è certo il pallone o il chiudersi a casa, è uscire, ascoltare, scoprire, lasciarsi coinvolgere, appassionarsi, avere passione, perché i ragazzoni di Torrita, senza la passione, questo miracolo non lo avrebbero mai portato avanti per 24 anni.

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