Cerca tra i 5477 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Dracula

Di: Bookworm | 08/06/2012
Non ho visto né letto le recenti saghe di vampiri, e la scelta di leggere adesso Dracula di Bram Stoker è dovuta a due motivi; primo, che si svolge in parte nel luogo dove stiamo per andare a passare una vacanza, e secondo, e soprattutto, perché è un ottimo libro da leggere insieme a voce alta; è stato scritto nel 1896, un periodo in cui la lettura era anche una cosa condivisa, un modo di stare insieme, magari qualcuno leggeva per altri che intanto facevano qualche lavoro manuale. Bram Stoker era irlandese, ma lavorava nel prestigioso Lyceum Theatre di Londra come direttore amministrativo, e come assistente personale del grande attore Henry Irving. Per arrotondare lo stipendio scriveva romanzi d’avventura. A quell’epoca erano di moda i romanzi fantastici il cui tema principale era il tentativo di invadere l’impero britannico da parte di creature di vario genere. Bram Stoker si è documentato per anni sul folklore europeo, soprattutto dell’Europa dell’est, ed ha inventato un “complotto” per invadere Londra e quindi l’Inghilterra, ma da parte di un solo individuo, per quanto dotato della forza e dell’intelligenza di molti uomini e molte epoche.
Dopo un inizio doverosamente gotico, ambientato in un castello diroccato ai confini della Romania, l’azione si sposta nell’ambientazione più tranquilla che si possa immaginare: Un paese di mare nel nord est dell’Inghilterra, méta delle vacanze di tanti tranquilli borghesi; di lì si passa poi a Londra, dove il Conte si fa trasportare, e dove predispone varie “tane” sparse nella città dove potersi rifugiare di giorno dopo che la notte si è aggirato per la città a gettare il seme di una razza di vampiri che dovrà dilagare per il paese. E le persone che si trovano ad affrontare la minaccia non sono figure particolarmente eroiche: Un agente immobiliare e la moglie, uno psichiatra, un affarista americano, un giovane nobiluomo e la sua fidanzata. E naturalmente il geniale professor Van Helsing, olandese, amico dello psichiatra, e pronto ad esplorare tutte le branche della filosofia naturale.
Certo, la conclusione del romanzo sarà di nuovo nelle foreste della Transilvania, ma quello che affascina, e probabilmente quello che ha fatto sopravvivere il romanzo ai tanti suoi contemporanei e lo ha fatto scegliere come soggetto per il cinema, consacrandolo quindi all’immortalità, è proprio il fatto che questa malvagità venuta da un’altra cultura (perché il vampiro simboleggia semplicemente un diverso modo di pensare) vive e muore di quei simboli (crocifissi, ostia consacrata) che per gli inglesi sono solo oggetti privi di potere in se e mezzi di diffusione di una pericolosa idolatria; e per combattere questa diversa cultura i protagonisti si devono armare proprio di questi simboli, sono costretti nonostante il loro pragmatismo anglosassone ad ammetterne il potere. A questo serve Van Helsing, l’olandese con un piede di qua e uno di la della Manica, come abbiamo detto di spirito curioso e aperto a tutte le esperienze e le culture, a convincere i suoi amici, forti della lealtà, del coraggio, della rettitudine della razza britannica, ma anche chiusi dentro alla fortezza mentale della loro isola, ad aprirsi alla possibilità che quello che è altro, che è fuori, può essere utile, che l’elasticità non è necessariamente una debolezza.
Il simbolismo del vampiro è molto più antico di Stoker, ed è stato sfruttato da molti prima di lui. Lui lo fa con relativamente poco “horror”, e il suo mestiere nel teatro si sente, perché la maggior parte delle scene sono costruite visivamente, sono quadri, set, con cambiamenti di luce che creano la tensione senza che si veda in realtà quasi nulla, per poi scoprire il denuement della scena con un rombo di tamburi e un fascio di luce. Ci sono trucchi di tensione scenica che nessun effetto speciale potrà mai sostituire.
Per finire, sarò sincera: è probabile che la mia tirata contro l’isolamento culturale degli Inglesi sia semplicemente dovuto al fatto che fra pochi giorni mi toccherà guidare sul lato sbagliato della strada…

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST