Cerca tra i 5477 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

Puptent Poets: poeti in "canadese"

Di: Bookworm | 06/01/2012
Sono tornata a pescare fra i libri “antichi”, anche se quello che ho trovato questa volta è rintracciabile, perché è stato ripubblicato nel 2002 da Ross & Perry, e si trova su Amazon a 24,95 $. “Puptent Poets”, edito da Stars and Stripes Mediterranean nel 1945è un’ antologia di poesie scritte da soldati americani in missione nel Mediterraneo negli anni 1942-45, abbondantemente illustrata con disegni più o meno umoristici molto carini, e contiene di tutto, dalle (brevi) odi patriottiche, alle poesie d’amore, alle filastrocche nonsensiche, scritte in ogni stile e in ogni grado di s-correttezza grammaticale.
La “Pup tent” sarebbe la tenda canadese, il riparo che I soldati si portavano sulle spalle, e Puptent Poets era inizialmente la sezione di poesia del settimanale “Stars and Stripes Mediterranean”, il giornaletto pubblicato da e per le forze armate americane nel Mediterraneo. Come ci racconta l’introduzione, la sezione era nata senza molte ambizioni, si pensava che i soldati avessero una pessima opinione della poesia, la considerassero una cosa da signorine; comunque un censore della posta aveva pubblicato dei versi su una lettera che aveva censurato ferocemente prima di accorgersi che era sua, e la risposta della truppa era stata sorprendente, i versi avevano cominciato ad affluire copiosi, tanto che in due anni erano state pubblicate un migliaio di poesie, e quindici volte tante erano state archiviate. Non so quanto fosse disinteressata la musa dei poeti, visto questo testo : “Puptent Promotion: My name is Technician Fourth Grade George P. Lahr,/ You’ll never hear me gripe, / Since writing a poem for your paper / I got me extra stripe.” (gripe è brontolare e stripe è il grado sulla spallina)
La cosa che colpisce in questa raccolta è l’universalità di quello che contiene: sono pensieri e sfoghi di uomini, spesso ragazzi, che sanno di poter morire in qualsiasi momento, che pensano con nostalgia ma anche con timore a quello che li aspetta a casa se tornano, e cercano di controllare la paura con le smargiassate o buttandola nel ridicolo. Pochi si interrogano sui motivi politici o umanitari per cui sono stati mandati dall’altra parte del mondo, anzi, la maggior parte di questo non parla proprio. Però, come succede anche quando si sta in ospedale, in carcere o in qualsiasi comunità da cui non si può uscire liberamente, la vita reale ha a che vedere con i gradi, le gavette, il rancho, le jeep, le cose appartenenti al mondo chiuso e piccolo del campo militare, e tutto il resto fuori diviene irreale e distante, non dico poco importante, ma la sua importanza è una cosa su cui non si può influire, quindi l’importanza maggiore la assume l’ordine in cui viene distribuita la posta, o il predominare delle razioni C sulle razioni K. Non molti parlano della morte, e la maggior parte la menzionano in una battuta, eppure è sempre li, si sente incombere, nelle pistole onnipresenti, nelle jeep che accelerano quando attraversano i centri abitati, nei riferimenti ai commilitoni o alla casa che non si sa se si rivedranno. In realtà forse è questo che colpisce di più: questi uomini lo sanno che questa realtà di sopravvivenza quotidiana, così importante da cancellare tutto il resto, diventerà alla fine della guerra una parentesi completamente irreale, che non si potrà far capire a nessuno che non ci sia passato, che probabilmente si cercherà di dimenticare, e che queste amicizie nate salvandosi la pelle a vicenda svaniranno nel nulla in quell’altra realtà.
È un libro che mi ha fatto venire i brividi; forse il modo migliore di comunicarne il senso è chiudere con due poesie brevi scritte da due uomini, o ragazzi, che non sappiamo poi che fine abbiano fatto.

Truck Drivers:
A female hitchhiker from Bari
Had legs that made truck drivers tari
It wasn’t the beauty
That kept them from deauty
They just were exceedingly hari
- Lt. Owen Cooper

Come Sta:
Felice is happy, triste is sad,
Buono is good and cattivo is bad;
Male is ill, bene is well,
Morto is dead and war is hell!
- Pvt. Clyde Hermann

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST