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EMOTIVI ANONIMI

Di: Marcello Berlich | 04/01/2012
Lui è Jean-René, dirige la fabbrica di cioccolato ereditata dal padre sull'orlo del fallimento e ha seri problemi a relazionarsi con l'altro sesso; lei si chiama Angélique, e partecipa costantemente a un 'gruppo di sostegno' per persone emotive. Lei viene assunta da lui come responsabile delle vendite (quando invece il suo mestiere sarebbe proprio quello di 'cioccolataia') e, grazie alla consueta serie di accadimenti, un pò fortuiti e un pò voluti si innamorano... Il finale è immaginabile, così come la trama è ampiamente prevedibile fin dopo i primi dieci minuti del film, con gag che in molti casi sono assolutamente 'telefonate'.
Eppure. Eppure, "Emotivi anonimi" è un film godibilissimo (anche a dispetto di qualche buco nella sceneggiatura): dolce e zuccheroso senza essere troppo smielato, divertente (arrivando a strappare più di una risata di gusto), tenero, si potrebbe dire, nel dipingere quei caratteri di persone incapaci di vivere i rapporti con gli altri per paura, certo, ma una paura causata solo dal fatto di vivere le loro emozioni in maniera troppo intensa, in un mondo in cui domina la superficialità.
Un'oretta e mezza (o poco meno) di cinema leggero, dominato da quelle atmosfere tutte particolari che solo certe commedie francesi sembra riescano a creare. Il regista, Jean-Pierre Améris è sostanzialmente sconosciuto da noi, pur essendo al suo quinto film; più conosciuto il protagonista maschile, Benoit Poelvoorde, visto recentemente in "Niente da dichiarare" e che il grande pubblico ricorderà in "Asterix alle Olimpiadi"; nel ruolo di Angélique Isabelle Carré, anch'essa con una consistente carriera alle spalle, ma poco nota in Italia.
Per chi cerca un 'film da festività', ma si tiene alla larga dai 'cinepanettoni' o comunque dai blockbuster, un piccolo, delizioso film.

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