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TV d’estate

Di: Marcello Berlich | 15/08/2011
Ora. È assai probabile che già in passato abbia scritto qualcosa di analogo; del resto, se si ripetono certi fenomeni, è bene ritornarci sopra e ribattere il punto. È un ritornello che risuona ogni estate, quello della presunta inutilità della televisione d'estate... in genere si lamenta il fatto che 'in estate i palinsesti chiudono', venendo sostituiti da film arcaici, repliche imbarazzanti, etc... In quest'estate di crisi, di ottovolanti borsistici di Governi oltre l'orlo di una crisi di nervi e di opposizioni che certo non sembrano stare meglio, si è innestato l'ulteriore peana degli orfani dell'approfondimento televisivo...
Però, a ben vedere... come le città d'estate sono molto più 'vivibili' (e guardate che non è lo sfogo di uno che l'estate solitamente se la fa a Roma, è la pura verità: le città prive del cialtronismo imperante, dei clacson strombazzati, degli strilli, etc... sono molto più belle), così, al contrario di quanto si lamenta solitamente, a me la televisione estiva piace... Mi faccio due conti, e mi chiedo di cosa dovrei sentire la mancanza: forse dei programmi 'mangerecci' dell'ora di pranzo? O del lacrimatoio quotidiano del pomeriggio? Degli insopportabili varietà caciaroni e strillati della sera, o magari di tutte quelle trasmissioni che traggono linfa vitale dei reality, per non parlare dei reality stessi? Si dirà che le sostituzioni non sono sicuramente eccezionali... eppure, eppure a ben vedere il peggior film 'romantico' spiattellato nel meriggio post prandiale ha una dignità infinitamente superiore alle lacrime sparse a profusione, alla chiappa o all'addominale mostrati con tracotante esibizionismo.
Saranno pure 'filmetti', ma almeno sono onesti, nell'essere narrativa, nel non pretendere di avere granché di realistico... come invece succede per altri programmi, dove magari il figurante di turno è educato a raccontare la storiella toccante...
Che poi, 'filmetti': manco è del tutto vero, a forza di rovistare negli archivi, spesso e volentieri escono fuori degli autentici 'gioiellini'.
E poi, la questione dell'approfondimento: ma diciamocela tutta, ma chi può avere nostalgia di quelle 'facce'? Dei Vespa, dei Santoro, dei Floris e delle loro 'liturgie' trite e ritrite, sempre uguali a loro stesse?
Soprattutto, chi ha nostalgia delle facce di ospiti che sono sempre quelli? Insomma, se a qualcuno mancano Gasparri, D'Alema, Enrico Letta, Cicchitto, la Finocchiaro o Quagliarello, beh allora davvero ha bisogno di una vacanza, previa una puntatina al centro di igiene mentale più vicino.
No, a me la tv d'estate piace: preferisco rivedere per l'ennesima volta gli spezzoni di certi vecchi programmi della RAI agli insulsi giochini del 'preserale', preferisco attrici sconosciute e dalle dubbie capacità recitative alle 'signore del pomeriggio'.
Preferisco l'ennesimo documentario sulla barriera corallina, alle gallerie da museo lombrosiano dei cosiddetti 'approfondimenti giornalistici'. Certo, qualcuno ci 'prova' pure d'estate (capita anche in questo periodo di incrociare trasmissioni imbarazzanti), ma si tratta di eccezioni che confermano la regola... le stesse 'eccezioni' che improvvisamente in autunno si trasformano nella esacerbante norma.

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