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TUTTI IN FILA PER WOODY

Di: Marcello Berlich | 25/07/2011
Vabbe', ogni tanto un articolo 'frivolo' ci vorrà pure... siamo a fine luglio, non si può sempre parlare di cose serie, no?
Insomma, tutto nasce da un articolo su cui mi è cascato l'occhio oggi, nel quale si diceva che una serie di valenti esponenti del cinema italiano è stato escluso dal film che Woody Allen sta girando a Roma: nell'elenco degli illustri 'trombati' figurerebbero mostri sacri del calibro di Christian De Sica, Gabriel Garko, Martina Stella, Manuela Arcuri e Angela Finocchiaro: insomma, tutta gente che ha calcato i 'red carpet' dei più grandi festival mondiali, per non parlare delle loro presenze fisse alla cerimonia degli Oscar.
Secondo quanto scrive AffariItaliani, il motivo starebbe nella loro scarsa dimestichezza con l'inglese...
Ora, io non so se cose simili succedano anche all'estero, fatto sta che 'sta storia del film di Woody Allen girato a Roma sembra essersi trasformato rapidamente in una gara alla conquista dell'ultima inquadratura da parte di uno sterminato elenco di (presunte) star nostrane.
Ce l'hanno fatta in parecchi: a fianco di un Benigni che da un punto di vista cinematografico si è fermato a "La vita è bella" e ancora beneficia della rendita di 'immagine' di quel film, appariranno Antonio Albanese, l'inevitabile Riccardo Scamarcio, la rediviva Ornella Muti, e Alessandra Mastronardi, reduce dai "Cesaroni".
Insomma, già qui potremmo fermarci: passi per Albanese, ma già far rappresentare il cinema italico da Scamarcio, Muti e Mastronardi mi pare un azzardo, e vabbe'...
L'impressione però è che 'sto benedetto film romano di Allen (il titolo per chi non lo sapesse, sarà "Decameron Bop") si sia trasformato in una gara 'ad esserci': immagino tutti 'sti attori sguinzagliare i propri agenti al grido di "io voglio esserci, sia pure nella parte di uno scaldabagno, ma devo esserci".
Chissà. L'impressione è che in molti ormai siano entrati nell'ordine di idee che Allen ormai fa i film più per la location che per la storia: gli è piaciuta Londra, e via coi film londinesi, poi ha fatto una puntata a Barcellona, si è fermato a Parigi e ora è venuta la volta di Roma... i risultati, a leggere le critiche e a vedere i risultati, non sono strabilianti: ormai Allen è uno di quei registi che sapendo armeggiare alla perfezione i ferri del mestiere, non riuscirebbe a fare un film veramente brutto nemmeno mettendocisi d'impegno.
Tutto ciò secondo me ha indotto la convinzione, nei 'cinematografari' di casa nostra, che a questo film avrebbe potuto più o meno prendere parte chiunque.
Ora: passi per Albanese, che dài e dài un minimo di capacità recitativa l'ha pure imparata; passi anche per Scamarcio, a cui tanto basta metterci la chioma fluente e l'occhio languido; passi per la Muti o la Mastronardi, che non so che tipo di ruolo avranno (e a cui comunque va dato atto di saperci stare, davanti alla macchina da presa)... però, quando leggo che Martina Stella, Manuela Arcuri e Garko sono state scartare per l'inglese...mah, un pò mi viene da sorridere: voglio dire, secondo me il motivo è un altro, e per immaginarlo basta pensare alle 'imprese televisive' dei nostri.
. Bisogna ammettere che negli ultimi anni la fiction nostrana ha per molti aspetti preso il posto del cinema, almeno come investimenti e occupazione: ciò ha comportato che sempre più spesso si è sentito ribadire il concetto che dopo tutto la fiction non è tanto diversa dal cinema, e in fondo pure gli attori di fiction sono degni di rispetto... tutto vero, per carità, ma resta il fatto che la fiction è la fiction, e il cinema resta il cinema: cos'abbia fatto pensare a certi personaggi (o ai loro agenti) di poter partecipare a un film di Woody Allen, resta sostanzialmente un mistero...

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