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MsSkype

Di: Franz Andreani | 14/05/2011
Proviamo ad immaginare come potrebbe apparire l'ipotetica schermata di avvio del più noto sistema di comunicazione per computer: "benvenuti in Microsoft Skype". Avete letto bene, Microsoft, il gigante del software che ha saputo favorire, più di altri forse, l'ingresso del personal computer nella vita quotidiana di ciascuno di noi, si è comprata una compagnia che attraverso proprio il personal computer ha rivoluzionato il mondo della telefonia che sembrava stabilmente in mano alle compagnie telefoniche, che lucrano ancora in modo significativo, sui collegamenti punto-punto tra le persone.
Non voglio proporvi un'analisi economica o tecnica su un avvenimento di portata significativa, ma solo qualche riflessione sulla comunicazione, sui suoi mezzi, su tematiche che anche a noi, come fruitori e organizzatori di una radio sulla rete, ci riguardano da vicino.
Sgombriamo subito il campo da qualche equivoco. Nella nostra storia i "grandi" non inventano nulla, trasformano, rendono praticabile un'idea. Nella storia dell'informatica, tutto sommato breve e caratterizzata da una successione di eventi molto ravvicinata, chi inventa difficilmente è in grado di raccogliere a pieno i frutti della propria invenzione. È il caso di Microsoft, che nel corso degli anni 80 assemblava sistemi operativi scritti da altri e costruiva il suo successo, software legati assieme da un'idea che poi si è rivelata vincente: dare a tutti la possibilità di costruirsi il proprio pezzo di ferro sopra al quale far girare una serie di programmi non solo scritti da Microsoft, programmi inventati praticamente da chiunque, con poco sforzo. L'idea era quella di aprirsi al mondo, non quella di tentare di fabbricare qualsiasi cosa in casa, sia che si trattasse dell'hardware o del sistema operativo, imponendo una filosofia chiusa, ma di mettere a disposizione gli strumenti per poter creare modelli che poi la gente avrebbe utilizzato e fatto propri. Questo atteggiamento ha favorito la capillare diffusione del PC, vincente non per il suo contenuto tecnologico, come era per i concorrenti Apple e Next in testa, ma per la sua apertura al mondo.
L'idea riscosse un così grande successo che Microsoft vanta, malgrado le recenti sfavillanti uscite tecnologiche dei concorrenti, un installato mondiale di oltre l'80% di personal computer, una cifretta niente affatto piccola, con una serie di utenti fedeli malgrado una certa instabilità e parecchi problemi.
Altra idea geniale è la telefonia su internet. La rete cominciava a diffondersi e Skype, anziché seguire complessi e pesanti protocolli di comunicazione vocale, si affidò ad uno standard aperto, leggero, facile da sviluppare e da usare, non particolarmente efficiente magari, comprendendo anche qui che l'importante non era il di più tecnologico ma il dare la possibilità a chiunque, in qualsiasi parte dl globo si fosse trovato, di sentire la voce, vedere il volto di una persona cara e lontana dall'altra parte del pianeta.
Microsoft è diventata grandissima e potente, ricca e con molto denaro da spendere, ma anche pachidermica, perché nel suo ruolo dominante è quasi costretta ad occuparsi di tutto. L'ambito dei sistemi operativi ha rappresentato la partenza di un business gigantesco e generalizzato, ma per poter mantenere una posizione dominante un'azienda così deve sempre sbaragliare la concorrenza. Non poteva, tra l'altro, trascurare la comunicazione diciamo così tradizionale, quella che assomigliava il più possibile al caro vecchio telefono, aggeggio che conoscono un po’ tutti ormai. Microsoft era rimasta particolarmente indietro su un mercato ora in grande espansione come quello dei dispositivi mobili. Il suo Windows Phone – sistema operativo per telefonini evoluti che fanno tutto tranne che telefonare - appare un po’ in ritardo, malgrado la versione nuova sia appena arrivata: non sembra ancora un sistema robusto e adatto a dispositivi che finiscono in mano a persone non interessate ai dettagli tecnici e ai messaggi di errore. Sotto questo punto di vista Microsoft si era recentemente alleata con un altro colosso che costruisce hardware e software per i più diffusi telefonini al mondo. La Nokia però sta attraversando un periodo non proprio felicissimo, sta pagando la diffusione massiccia dei suoi telefoni non supportati da un sistema operativo moderno e leggero, continuando a perdere terreno con una politica commerciale a dir poco confusa. Ma come detto, anche lei come Microsoft vanta un gran numero di suoi telefoni in circolazione. Per la mamma del DOS e di Windows era indispensabile fare una scelta su una società vincente, non in perdita di consensi. Microsoft ci provò qualche tempo fa ad acquisire Yahoo ma senza successo, ora l'acquisizione di Skype, potendo attingere ad un enorme patrimonio di denaro, rende possibile l'ingresso di Microsoft nel mondo della telefonia che, per quanto riguarda il suo sviluppo, è detenuto saldamente da Apple e da Google rispettivamente con i vari iPhone-iPad e Android. Quest'ultimo in particolare con le sue caratteristiche aperte o open source si direbbe oggi, è apprezzato da molti costruttori di hardware telefonico che non pagano licenza per il sistema operativo che installano nei dispositivi, tagliando di molto i prezzi di vendita al pubblico e potendo contare su una comunità agguerrita di sviluppatori. Se consideriamo che Skype è presente su molti di questi dispositivi, potendosi installare su tutte le piattaforme per gli apparati mobili, ecco che Microsoft con un'altra idea geniale si installa ovunque, sulle più svariate piattaforme, e tutti noi volenti o nolenti ci ritroviamo in mano un MsSkype.
Leggevo qualche giorno fa, a commento di questa operazione, che il popolo di internet è terra di conquista. La cosa certo non mi stupisce, è un popolo molto volitivo al quale è quasi facile far venire desideri, ora tutti vogliamo il più sottile apparato informatico che ci permetta di controllare il nostro Facebook in maniera veloce e conveniente sfruttando la rete telefonica ma anche un accesso senza cavo, nostro o di altri, mentre scarichiamo la nostra canzone del momento e la condividiamo con un parente al di là dell'oceano che di persona non possiamo andare a trovare ma che ieri ci ha mostrato i suoi tre bambini. Spezzare questa catena più o meno virtuosa rappresenterebbe un problema grave per la nostra civiltà attuale, almeno quella occidentalizzata, una serie di bisogni ben congeniati, intrecciati e dipendenti l'uno dall'altro alimentano le tasche di coloro che in questo campo riescono a mettere in pratica la migliore delle idee possibili, anche per poco tempo.
L'avrete capito che questo mondo mi affascina, ne sono anche un po’ vittima, non dico di no, ma se posso permettermi un suggerimento che traggo da una vicenda come questa, io cercherei di essere consapevole quando utilizzo un apparato o un software, non tutto rappresenta un vero valore in se, qualche cosa è semplicemente uno specchietto per allodole come noi che ci facciamo trascinare dal fascino per cose irreali e senza un vero senso. Un discorso così andrebbe fatto per la musica, ma di questo vi parlerò presto.

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