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THOR

Di: Marcello Berlich | 18/05/2011
Vittima della propria irruenza giovanile e delle macchinazioni del fratellastro Loki Thor, principe di Asgard e figlio di Odino mette a rischio la pace del regno e si ribella al padre, venendo punito con l'esilio sulla terra dove, ridotto a semplice mortale, avrà modo di comprendere i propri errori e, anche attraverso l'amore, di dimostrarsi degno di poter riottenere le proprie prerogative divine.
La macchina produttiva dei 'Marvel-movies' è ormai diventata un meccanismo perfetto, tanto da permettersi il lusso, in questo 2011, di far uscire addirittura tre titoli: dopo "Thor" arriveranno in fatti il nuovo film degli X-Men, ambientato negli anni '60, e "Capitan America" che si svolgerà invece durante la Seconda Guerra Mondiale.
Per "Thor" ci si è affidati alle sapienti mani di Kenneth Branagh, che è riuscito a portare con efficacia con lo schermo il mix di leggende nordiche, supereroismo e una spruzzata di tragedia greca che caratterizzava l'originale, aggiungendoci un filo delle atmosfere shakesperiane da lui abitualmente frequentate. La filosofia del personaggio e le caraterristiche generali sue e di comprimari sono quindi ampiamente rispettate, nonostante le prevedibili 'licenze' che faranno come al solito storcere il naso ai puristi: il risultato è un adattamento tutto sommato godibile, nel quale Branagh riesce peraltro abilmente a stemperare atmosfere che rischiano di diventare troppo 'pesanti' con una bella dose di ironia. Menzione d'onore per gli effetti speciali, soprattutto per la - quasi stupefacente - ricostruzione di Asgard, che ha reso in maniera vividissima il mix di architettura gotica e tecnologia futuristica immaginato nel fumetto.
Se però sotto dal punto di vista del confronto con l'originale il film può considerarsi 'vincente', non altrettanto lo si può dire sotto il profilo del film in quanto tale: e questo non è tanto demerito di Branagh, quanto della prestagione, generale e di buona parte dei singoli, del cast. Nei panni del protagonista, il semisconosciuto Chris Hemsworth ci mette quasi esclusivamente la presenza fisica, con tanto di bicipi e 'tartaruga' messi in mostra, per il diletto del pubblico femminile (e, in qualche caso, di quello maschile); Natalie Portman, nel ruolo di co-protagonista, si limita al minimo indispensabile; meglio, molto meglio, invece Tom Hiddleston, capace di portare con efficacia sullo schermo il tormento interiore di Loki, uno dei personaggi più problematici dell'intero universo Marvel, diviso tra la sua tendenza al 'male' e la consapevolezza che questa sia la funzione che il destino gli ha assegnato e dalla quale non riuscirà mai ad affrancarsi.
Da tenere d'occhio Kat Dennings, raro esempio di 'bellezza mozzafiato' disposta a 'banalizzarsi', che mostra una certa 'vis comica'; impalpabile Stellan Skarksgard, mentre ad Anthony Hopkins basta aggiungere un minimo del suo carisma al 'phisique du role' di partenza nell'interpretare Odino.
Insomma, a differenza di alcuni dei suoi predecessori (leggi soprattutto il primo "Iron Man" e almeno un paio di episodi della trilogia di "Spiderman"), "Thor" finisce per essere quasi esclusivamente un film per appassionati, finendo per essere largamente superfluo per chi non conosce il personaggio e il suo mondo.
P.S. Come ormai tutti i film del genere, anche questo è uscito in 3D. Io l'ho visto però in due, soluzione che mi sentirei comunque di consigliare a prescindere.

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