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HOLY WATER

Di: Marcello Berlich | 16/03/2011
Il filone è quello di certe commedie britanniche con al centro piccole comunità - spesso rurali - la cui placida (e spesso, monotona) esistenza, è messa in subbuglio da eventi improvvisi: si potrebbero citare, per esempio, l'intraprendente casalinga che in "L'erba di Grace" si imbarca in un'impresa non troppo 'lecita', o le attempate protagonista di "Calendar Girls", che si cimentanto in uno di qeui calendari poco vestiti. Nel caso di "Holy Water" siamo in Irlanda, dove quattro spiantati con poche prospettive economiche si improvvisano rapinatori dirottando un carico di Viagra, con l'intenzione in seguito di rivenderlo.
Il furto tuttavia si rivela essere il 'colpo del secolo' e ben presto i malcapitati si vedranno piovere addosso la polizia locale, a sostegno di una 'squadra speciale' inviata dalla Pfizer, la compagnia produttrice del 'miracoloso' farmaco; per salvarsi i quattro non troveranno di meglio che sbarazzarsi del carico scaricandolo in un pozzo, che serve peraltro tutto il villaggio, con effetti prevedibili sulla sonnolenta popolazione (composta in gran parte da anziani, e coinvolgendo alla fine anche polizia e 'squadra speciale') che alla lunga renderanno la località autentica meta di pellegrinaggio, risollevandone le sorti.
Il regista Tom Reeve, del quale non si ricordano prove entusiasmanti dietro la macchina da presa, dirige un cast di semisconosciuti, composto per lo più che da 'caratteristi', cui si aggiunge, in maniera abbastanza imprevedibile, Linda Hamilton (la Sarah Connor di "Terminator", che in fondo prende un po' in giro se stessa), e il risultato finisce quindi per essere un film 'corale', nel quale nessuno degli attori emerge con decisione sugli altri: nessuna interpretazione 'da Oscar', ma un insieme di onesti 'emergenti e mestieranti' che riesce tutto sommato a dare una discreta sostanza a un film in cui le gag, alcune riuscitissime, altre meno, prevalgono sulla sceneggiatura, e in buona parte anche sui 'contenuti'. Con "Holy Water" si trascorrono insomma 90 minuti di leggero divertimento, per un film che (e forse visto l'argomento 'sessuale' non poteva essere altrimenti), finisce anche per mostrare qualche nudo, ma in maniera funzionale e per nulla volgare. Probabilmente non raggiunge gli esiti di altri lavori del 'filone' cui facevamo riferimento prima, ma resta tutto sommato un film godibile.

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