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PADRE NOSTRO ... FUORI DA CASA. Anatomia di una separazione

Di: Gianluca Cicinelli | 02/03/2011
Se un tempo per finire rovinato dovevi dissipare il tuo patrimonio con allegre donnine, sostanze, alcol e altri stravizi, abitudini che comunque richiedono tempo per distruggerti del tutto, oggi per raggiungere lo stesso scopo in molto meno tempo basta una causa di separazione. Io sono fortunato in questo senso perchè non sono dovuto tornare ad abitare nella casa di mia madre solo a causa delle separazioni dalle due donne con le quali ho messo al mondo tre figli, ma perchè molti anni fa ho perso anche il lavoro fisso. Lo dico senza ironia, ma il fatto di non avere più niente da perdere, nè una macchina nè uno spillo di mio, niente di pignorabile insomma, mi rende paradossalmente più libero di quanti nella stessa situazione hanno conservato il lavoro e uno stipendio normale, diciamo intorno ai mille euro, e quindi sono poveri e non hanno più un euro pur lavorando otto e più ore al giorno.
La legislazione attuale tende, giustamente per un verso, a tutelare della ex coppia soltanto la madre in quanto i figli, tranne rarissimi casi, restano nella sua abitazione, che era anche la tua ma di questo non importa niente a nessuno. Bisogna però essere onesti e riconoscere che questa legislazione è nata in un'epoca nella quale moltissimi uomini mettevano al mondo figli e scappavano codardamente lasciando nella fame e disperazione le ex compagne con bambini da allevare senza alcun aiuto. Bisogna però essere altrettanto onesti e dire che oggi la voglia di paternità degli uomini è diventata sempre più forte e reale, fatta di una voglia di stare accanto ai propri figli che non è più riassumibile nel concetto vetero femminista che tutto ciò che fa il maschio è sbagliato, violentatorio contro le donne e prevaricatore verso i figli per metterli contro le mamme. Lo dico sperando fortemente di offendere chi pensa questa banalità, ma anche cosciente che chi è così stupido da pensare di tutti gli uomini indistintamente che sono solo dei potenziali violentatori, indipendentemente dai fatti reali della vita, non è nemmeno in grado di comprendere di essere stupido.
Lo scopo di queste righe è invece quello di raccontare la volontà e difficoltà dell'essere padre dovendo superare la non convivenza con i propri figli, dopo aver superato i primi anni di separazione che in ogni caso lasciano gli strascichi delle liti con l'ex partner anche sui bambini. "Mica dobbiamo pagare noi per il fatto che tu e mamma siete divorziati" mi ha fatto notare mia figlia di tredici anni, con una lucidità che molti adulti non hanno. Nemmeno però posso pagare solo io un amore finito, amore da cui sono nati figli che comunque appartengono a quell'amore indipendentemente da quello che è successo dopo. Perchè il problema della maggior parte dei padri separati, che vanno in brodo di giuggiole per quelle cose banali tipo accompagnare i figli a scuola, giocarci insieme a pallone, passarci un week end dove condividere pranzo cena e colazione, decidere con loro come trascorrere la giornata e quale film vedere, il problema principale è che l'organizzazione della tua vita da separato ruota esclusivamente intorno alle esigenza della madre dei tuoi figli.
Riesco a parlare con tranquillità di questo argomento perchè ormai ho due figlie più grandi con le quali mi accordo direttamente e un figlio più piccolo che posso vedere senza problemi. Ma non tutti vivono questa situazione, anzi, proseguono la guerra con l'ex moglie a colpi di carte bollate e accuse talmente gravi che non possono in alcun caso lasciare immuni i figli e la loro psiche da quanto sta avvenendo. C'è una tendenza giuridica messa in campo da avvocati con pochi scrupoli che tende ad accusare il padre di atti di libidine contro i figli. Se avete discusso con i vostri amici di Mia Farrow che lanciava questa infamia contro Woody Allen, completamente scagionato, forse non sapete la quantità statisticamente da incubo di denunce di questo tipo che riempiono i tribunali civili e penali italiani. Il dramma vero è che con questa superficialità si rischia di coprire i farabutti veri, gli orchi che meritano davvero di finire in galera. Il tutto per alimentare i disturbi psichiatrici di alcune ex mogli e i conti in banca dei loro avvocati che hanno trovato "il pollo da spennare", quelli che si riempiono la bocca con "la salvaguardia del minore". Esistono naturalmente dei figli di puttana che forti di condizioni economiche potenti e "conoscenze" altolocate fanno molto peggio alle loro ex mogli facendole passare per ladre, prostitute e drogate, ma di questi leggete spesso sui giornali, mentre del caso contrario non si parla quasi mai.
Il problema vero però per il padre separato che con uno stipendio da mille euro deve mediamente versare seicento euro per due figli è che non ha più mezzi di sostentamento autonomi nè un luogo dove portare i figli quando gli viene concesso di vederli. E' di poco tempo fa la notizia di iniziative a Roma e Milano per mettere a disposizione dei padri in queste condizioni un'abitazione a prezzo sociale per il fine settimana con i bimbi. Perchè quando sei in queste condizioni non puoi permetterti nemmeno un bel cartone animato al cinema coi tuoi figli, devi restare in città in pieno agosto e l'unico svago che puoi offrire alla truppa è il gelato perchè i prezzi degli alberghi e delle case al mare sono da fantascienza, non puoi organizzare la tua vita perchè sei tornato a vivere dai tuoi in un luogo dalla parte opposta della città a quella dove vivono i tuoi ragazzi e la mancanza di una macchina rende faticosissimi gli spostamenti perchè i figli sono piccoli, così come, sempre per la mancanza della macchina, devi rinunciare all'invito a cena di un amico che ha dei figli con cui potresti far giocare i tuoi perchè non hai i soldi per il taxi del ritorno.
Alcuni padri hanno messo in atto forme di protesta che francamente non saprei dire se sono adeguate alla richiesta di giustizia. Ricorderete quel tale che si gettò benzina addosso e tirò fuori l'accendino durante il tg2 di due anni fa, così come voglio ricordare Fabrizio Adornato, un carabiniere che si è incatenato lo scorso dicembre dinanzi al Quirinale (credo abbia cominciato proprio in questi giorni uno sciopero della fame) dopo essere stato rovinato dalle sentenze della magistratura e i cui ricorsi contro l'operato dei giudici non sono mai stati presi in considerazione. Sono nate molte associazioni per la tutela dei padri separati, ma siamo ancora agli albori di una nuova era che deve ristabilire uguali diritti per i padri che si separano dalle madri dinanzi ai propri figli.
Ripeto che mi rifiuto di entrare nel merito di chi abbia ragione nelle cause di separazione, che vanno ritenute ognuna diversa dall'altra, ammesso che un fallimento possa diventare più leggero se riesci ad addossarlo solo a uno dei due, perchè non è questo il punto. Il problema vero è che con la stessa determinazione con cui molti uomini hanno accompagnato il percorso delle donne verso una giurisprudenza che le tutelasse nei loro diritti di madri è giunto il tempo che molte donne prendano coscienza con altrettanta determinazione della volontà degli uomini di essere padri a tempo intero e non a mezzo servizio.

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