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Elisa Orlandotti: Marlene Kuntz - Un rampicante del cuore...

Di: Marcello Berlich | 16/02/2011
... IN DIRITTURA FINALE La pubblicistica relativa ai Marlene Kuntz è alla fine tutto sommato scarsina: a non voler citare articoli, recensioni, siti Internet dedicati tutto si riduce a una manciata di titoli, il che appare anche abbastanza immeritorio, dato lo status acquisito negli anni dalla band cuneese. A pensare a tutte quelle band che, fiorite a cavallo tra la fine degli '80 e l'inizio dei '90 vennero raggruppate sotto 'l'ombrello' del 'nuovo rock alternativo italiano', coloro che sono ancora in circolazione, essendosi costruiti una 'carriera' di tutto rispetto, si contano sulle punta delle dita. La critica musicale (e non è solo un fatto italiano) sembra essere più attratta dalle band 'morte' (in senso reale o figurato), piuttosto che dai viventi e così (non per fare paragoni, per carità): ogni anno escono 1 - 2 titoli su CCCP, CSI e ferrettiana compagnia, mentre per l'appunto Marlene Kuntz o Afterhours (per citarne un'altro) sono abbastanza snobbati... Il saggio di Elisa Orlandotti (già collaboratrice di Rockit e Jam, curatrice dell'ufficio stampa di varie band, nonché della manifestazione "Voci per la libertà - Una canzone per Amnesty), arriva finalmente a colmare una lacuna per certi versi poco comprensibile. La scrittrice cremonese non nasconde di essere una fan del gruppo, ma molla ben presto qualsiasi riferimento autobiografico per gettarsi a capofitto nel mondo dei Marlene, procedendo in maniera abbastanza lineare, delineandone le origini e passandone poi brevemente in rassegna la discografia, prima di immergere il lettore nella loro poetica e nella scrittura di Godano (il libro è certo intitolato e parla dei Marlene, ma fatalmente finisce per concentrarsi in gran parte sulla figura della loro voce e 'penna'), analizzandone lo stile, riferimenti letterari, 'universo ideale'..., procedendo per aree semantiche, dal vivere sociale al ritratto di sè e dell'altro, passando per le donne e i 'massimi sistemi'. Il volume prosegue poi con una rassegna delle varie collaborazioni del gruppo, per poi analizzare l'aspetto 'visivo' della band. La Orlandottipropone al lettore le proprie analisi, alternandole alle considerazioni fatte in prima persona da Cristiano Godano e accompagnate dagli interventi di Riccardo Tesio e, tra gli altri, di Gianni Maroccolo, Mauro Ermanno Giovanardi, Ginevra di Marco. Quello che in partenza appare un tradizionale 'libro-intervista' assume quasi la forma del copione di un documentario, in cui alla 'voce narrante' si affiancano di volta gli interventi dei vari partecipanti. Chiude il volume un breve scritto del linguista Paolo Giovannetti, che appare tutto sommato abbastanza superfluo. Lettura intensa e interessante, oltre che per l'argomento trattato, anche (e forse soprattutto), grazie allo stile della Orlandotti che accompagna l'ascoltatore, senza esagerazioni da fan sfegatata, ma nemmeno diventando all'opposto una fredda 'sezionatrice' dell'opera marlenica, non risparmiandosi quando serve un filo di ironia. Una capacità di scrittura che riesce a rendere il libro gradevole per i fan dei Marlene, certo, ma non solo. Arcana Songbook pp.250 Euro 17,50

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