SULLA CACCIA ED I CACCIATORI.
Quando vivevo in città , la caccia era per me uno strumento di battaglia dialettica. Io anticaccia, tu cacciatore. I miei perchè contro i tuoi. Ricordo infinite discussioni di due ventenni al mare sul tema.
A Roma, però, non vedevo né sentivo.
Fuori dalla città il discorso cambia. Non c'è solo il tuo amico figlio di cacciatore con il quale confrontarsi, c'è una cultura diffusa, non maggioritaria, ma allargata ad una ampia fetta di cittadinanza.
Posso definire "cultura" la caccia? No, io non posso. Parlerei quindi di tradizione...
Nei giorni aperti alla caccia sento sparare dall'alba fino al tramonto, anche quando la nebbia sbiadisce e confonde tutti i contorni. Non è un'eccezione vedere gruppi di cacciatori fino intorno casa, nel terreno circostante, lo spazio dove giocano i miei figli. La legge lo consente. Una volta pallini sparati sono ricaduti sulla mia testa, appena fuori dalla porta. Non amo le armi. Nemmeno gli spari. Credo che pallini, anche in ricaduta, possano fare seri danni dentro un occhio.
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Il periodo venatorio sta terminando, le leggi regionali spesso derogano. Il 31 gennaio si dovrebbe appendere il fucile al chiodo.
COM'E' ANDATO L'ANNO? Il dossier wwf "Radiografia di un paese contronatura e fuori dall'Europa" ci aiuta a leggerlo.
-6 delle 13 regioni che avevano chiesto l'apertura anticipata sono state sospese dal TAR del Lazio.
-delibere regionali per sparare a specie protette dallUE.
-il 19 dicembre la Corte di Giustizia Europea ha chiesto di sospendere l'applicazione della legge ligure, procedura mai applicata prima.
-le zone di protezione istituite dall'Europa con la Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) sono quasi inesistenti in Italia grazie all'ostruzionismo delle Regioni. Risultato una raffica di procedure d'infrazione alle norme comunitarie.
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Ancora peggio, com'è ovvio, la realtà sommersa del bracconaggio.
-zone come lo Stretto di Messina, Ischia, Valle del Bresciano, laguna del Po ed altre sono territori dove le guardie volontarie rischiano la propria incolumità personale.
-aquile, lupi, ricci, istrici, caprioli, tassi, poiane, civette sono solo alcuni degli animali trovati morti o feriti.
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Il WWF indica 4
semplici richieste:
-Â alle Regioni, alle quali chiediamo di rispettare le leggi europee e quelleÂ
della natura abbandonando la tentazione di ottenere consensi elettorali in
cambio delle concessioni ai cacciatori;
-Â al Parlamento e al Governo che devono approvare rapidamente le norme che
applicano la Direttiva Habitat sulla fauna e habitat naturali (anche per evitare
pesanti sanzioni dall'Unione Europea) e appoggiare la proposta di legge di
modifica dell'art. 842 del Codice Civile che vieterebbe finalmente di cacciare
nei terreni privati anche se non recintati;
-Â infine ai cacciatori "illuminati" che devono uscire allo scoperto appoggiando
le richieste delle associazioni e affrontando anche confronti pubblici sui
possibili convergenze con amministratori locali e associazioni venatorie.
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