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FIRMARE CONTRO IL SEGRETO DI STATO E IL "FACCIABRONZISMO"

Di: Gianluca Cicinelli | 06/12/2010
Ma quanta bella gente che vuole la verità sulle stragi e sui misteri d'Italia: se fossero tutti sinceri la verità la sapremmo da un pezzo. Quindi qualcuno non è né bello né sincero, anzi tra i tanti ipocriti spiccano per “facciabronzismo” quelli del centrosinistra.
E' in corso una raccolta di firme, scaturita dall'appello “Aprite gli archivi” promosso tra gli altri da Paolo Bolognesi (Associazione vittime strage di Bologna), Daria Bonfietti (Associazione vittime di Ustica), Giovanna Maggiani Chelli (Associazione vittime strage dei Georgofili), Antonio Celardo (Associazione vittime rapido 904), Lorenzo Pinto (Associazione vittime di piazza della Loggia a Brescia) e ci scusiamo davvero con quanti non sono citati. Un appello che mentre scriviamo ha raggiunto e superato le 50mila adesioni.
L'obiettivo è la rimozione del segreto da 108 archivi dei servizi segreti e dire no alle conclusioni della commissione Granata, che punta a estendere oltre i 30 anni il segreto di Stato. Estensione su cui si è espresso in senso contrario il Copasir. La commissione è "per la piena attuazione della legge sui servizi", ha spiegato il presidente D'Alema ai promotori dell'appello, "che significa non solo il rispetto rigoroso della caduta del segreto di Stato dopo 30 anni e la declassifica dei documenti, ma anche creare le condizioni per la riorganizzazione degli archivi per fare in modo che dopo 40 anni i documenti siano versati nell'archivio centrale di Stato e resi disponibili agli storici ed ai cittadini". Ora bisogna smuovere il governo, perché senza i decreti attuativi della legge, quegli archivi non possono essere aperti.
In Italia, come detto sopra, sono 108 i depositi di documenti presenti nelle sedi dei servizi. Dopo una selezione, quelle carte dovrebbero finire al Dipartimento informazioni e sicurezza, chiamato a riorganizzarle. Ecco un altro punto che ai promotori dell'appello sta a cuore: avere certezze su chi metterà le mani su carte e documenti, su chi e come li classificherà e chi deciderà cosa distruggere. "Non possono essere gli uomini dei servizi a decidere cosa scartare, ma un'autorità terza" dice Bolognesi.
Io personalmente condivido questo appello in pieno e vi invito a firmare. Voglio però esercitare fino in fondo il mio diritto alla memoria ricordando che molti tra i firmatari e l'attuale presidente del Copasir D'Alema hanno già avuto la possibilità di aprire gli armadi e non l'hanno fatto. Perchè e con quale faccia oggi rifanno ad altri la domanda a cui avrebbero dovuto rispondere loro?
Di seguito i nomi di tutti gli esponenti di centrosinistra che hanno occupato ruoli di governo nei posti chiave per poter fare luce sulle stragi e sui segreti di stato. Segreto di Stato apposto da Romano Prodi, così, forse per lasciare un altro bel ricordo agli elettori di centrosinistra, nel processo per il rapimento di Abu Omar.
Per non dimenticare ecco un piccolo esercizio di memoria. Mancano alcuni sottosegretari dei rispettivi ministeri, il dalemiano Marco Minniti più volte all'interno su tutti, ma l'elenco completo lo trovate comunque su vari siti
Presidenti del consiglio di centrosinistra
Romano Prodi 17 maggio 1996 - 21 ottobre 1998. Vicepresidente Walter Veltroni
Massimo D'Alema, 2 governi, 21 ottobre 1998 - 25 aprile 2000. Vicepresidente Sergio Mattarella nel primo governo
Giuliano Amato 25 aprile 2000 - 11 giugno 2001
Romano Prodi 17 maggio 2006 – 8 maggio 2008. Vicepresidenti Rutelli e D'Alema
Ministri interno di centrosinistra
Giorgio Napolitano
Rosa Russo Iervolino
Enzo Bianco
Enzo Bianco
Giuliano Amato
Ministri difesa di centrosinistra Beniamino Andreatta
Carlo Scognamiglio
Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
Arturo Parisi
Ministri esteri di centrosinistra
Lamberto Dini
Lamberto Dini
Lamberto Dini
Lamberto Dini
Massimo D'Alema

Questo al netto del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, la figura di governo a cui viene di fatto quasi sempre delegata la gestione dei rapporti con i servizi d'informazione, ieri Sisde e Sismi oggi Aisi e Aise.
Certo, non bisogna dimenticare le stragi, ci mancherebbe. Ma nemmeno quelle facce toste che non hanno fatto niente per far progredire di un millimetro la verità e la coscienza civile del paese.

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