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IL MORTALE COMPLOTTO DELLA SPECTRE CHE UCCISE JOHN LENNON

Di: Gianluca Cicinelli | 09/10/2010
Cominciamo dicendo che dei Quattro era lo strumentista meno dotato (persino di Quello che usava le bacchette per drummare come se ci arrotolasse gli spaghetti di soia), così i miei colleghi di RadioRock.To The Original si rovinano la giornata!!!
Cazzo ragazzi, comprendendo i lettori vecchi, marci dentro, ho lottato per scrivere questo post e adesso me lo godo fino in fondo! Ma degli altri milioni di ribelli sparsi nel mondo, oh sì, John Lennon era certamente il più intonato!!! Intonato con il mondo che cambiava, non un profeta, un artista capace di tramutare le sensazioni in espressione letteraria, di percepire della protesta le emozioni individuali e restituirle come stati d'animo elevati ed esteticamente ipnotizzanti. L'averlo trasformato in icona della sola musica, con i Quattro e dopo i Quattro e senza Giapponese e con la Giapponese, è stata un'operazione di pura sottrazione, la missione più sporca e blasfema della Spectre dell'imbecillità che governa il mondo, che conosce la cura del cancro ma la nasconde, che ha fatto finta di toccare la Luna e stava al monte dei Cocci, che impedisce la pace in Medioriente, che ha trovato la soluzione pulita al petrolio ma prima ci ammazza a tutti.
Questo ha fatto l'industria con Lennon, come con le foto di Che Guevara sulle magliette, cioè rendere gadget colui che se qualcuno avesse fatto gadget di altro essere umano non avrebbe esitato a togliere la sicura al mitragliatore e aprire il fuoco, così l'industria multinazionale fantamegacattivissima dello spettacolo si è venduta il canzonettaro d'amori minimali in una città del cazzo dell'Inghilterra, come era Liverpool prima di Loro, a un prezzo, il compositore musicale che col Mancino ha cambiato il destino del disco e quindi dell'industria stessa a un altro prezzo, il visionario che lotta contro il mondo al prezzo più alto.
Un crimine contro l'umanità che nessuna Norimberga potrà risarcire, perchè avvenuta con la complicità dei fans, di un popolo bue che non può essere ignorato perchè non è che Lennon è solo il grande che piace a noi e non anche a quei minus habens che si pisciavano sotto ai Suoi concerti, è la stessa persona di carne. Una carne sottratta, ogni giorno di più fino alla scarnificazione vera.
Quando annuncia al mondo il raggiungimento di una celebrità pari a quella di Gesù in realtà sta annunciando che da quel momento Lui e gli Altri non sono più mortali, hanno perso la dimensione corporale per entrare in quella del santino da baciare e a cui raccomandarsi.
Guy Debord, che in quegli anni capisce il cannibalismo del circo dello spettacolo nella sua fenomenologia materiale e non solo ideale, descrive perfettamente il circuito di creazione delle icone che fa diventare spettacolo anche il reverendo Luther King come un musicista, come il Lennon che lui descrive vivente, non la sua presenza oggi, che costituisce l'essenza in quel momento dell'industria spettacolo.
Per questo tra Imagine e la scopata in pubblico per protestare contro la guerra io rimango innamorato della scopata in pubblico come opera d'arte. Perchè lì Lennon fa rientrare in gioco il corpo, per l'ultima volta è se stesso essere umano. Un corpo devastato dalla droga, saccheggiato dalla sua compagna che lo costringe a modificare la propria immagine (immagina una vita senza quella stronza di Giapponese in mezzo ai coglioni … chissà …) somatica e interiore.
Scandagliato dall'FBI, cha ancora oggi--è notizia di ieri-- sequestra suoi autografi alla ricerca di impronte digitali, alla ricerca di prove del comunismo del Nostro, indirizzato dalla Giapponese in persona a delle amanti da Lei medesima scelte, salvo poi costringerlo a rientrare alla base quando Lui rialzava la testa. Sei stato dio per anni e il tuo Socio ti disturba con delle cause per i diritti e poi appena muori vuole invertire l'ordine dei cognomi sui dischi, ammazza che stronzo però! Hai dato una dignità al pop che non aveva prima delle connessioni che hai creato tra protesta giovanile e musica e tu intanto ti ricordi di quando uscivi da un albergo di Tokyo con una bagasciona al fianco e un'altra sulle spalle e ti chiedevi se davvero potevi continuare con quella vita. Implorato dalle masse, dài, facci un'altra Imagine, inventati un Give Peace a Chance, “a Johnny: facce un bel rocchenroll!!!”, sennò lentamente sparisci in una fredda sera di New York dopo che ti hanno svuotato di tutto per renderti un'icona.
E chi l'ha detto allora che il vero carnefice sia il tuo assassino?

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