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The Mist

Di: Marcello Berlich | 30/08/2010
Se vi fidate del parere di chi ha letto un buon 80 per cento dell'opera di Stephen King, e ne ha naturalmente visto gran parte degli adattamenti cinematografici e televisivi, potete stare certi che "The Mist" rappresenta in assoluto una delle trasposizioni cinematografiche più riuscite dell'intera opera kinghiana. Sarà forse merito della regia di Frank Darabont, che con King appare avere un feeling particolare, visto che suoi sono stati anche gli ugualmente riusciti adattamenti de "Le ali delle libertà" e "Il miglio verde"; mentre però nel caso del primo il racconto originario aveva solo un'aura di fantastico, saldamente ancorato al reale, e il secondo era più un 'racconto del soprannaturale', qui siamo nell'orrore puro, per intenderci quello di marca Lovecraftiana. Una piccola cittadina (il microcosmo preferito dal 'Re'), una tempesta notturna, la nebbia che improvvisamente fuoriesce da una base militare fino ad avvolgere tutto... e dalla nebbia... tentacoli, chele, raghi che filano tele acide, insetti macroscopici, uccelli da incubo... fino all'epifania finale di un leviatano che davvero sembra fuoriuscito direttamente dalla mitologia di H.P. Lovecraft. Un gruppo di cittadini asserragliato dentro a un supemercato cerca di resistere, mentre nella situazione estrema la rassicurante gentilezza di rapporti della comunità sfuma, portando alla luce invidie e rancori, mentre quando qualsiasi elemento di razionalità viene meno, ecco tornare con tutta la sua potenza la seduzione del fanatismo religioso. Il racconto originale era trai più azzeccati anche e soprattutto per questo suo includere tutti i 'topoi' della narrativa kinghiana: la trasposizione cinematografica è altrettanto riuscita, forse soprattutto grazie al fatto di non fregiarsi di attori di 'grido', il che rende il cast nel suo complesso il protagonista, così come la 'comunità' lo era nel racconto originario. Gli amanti degli effetti speciali e dell'horror 'di impatto' saranno soddisfatti dal realismo della costruzione dei mostri (un misto di action figures meccaniche ed effetti digitali), e dalle varie scene all'insegna del 'raccapriccio': sia chiaro, non parliamo di sangue a secchiate, ma insomma... di esposizione di ciò che abbiamo 'sotto la pelle' ve ne è in abbondanza. Dopo varie vicissitudini, si formerà la classica 'compagnia' che cercherà la fuga, fino al finale - shock, per lo spettatore uno dei più spiazzati, tremendi e crudeli che si siano visti da anni a questa parte. Un film insomma godibile, che tiene incollati alla sedia, in cui i personaggi sono ben delineati - al di là delle non eccelse doti recitative degli interpreti (trai quali si distinguono almeno un paio di caratteristi visti in tanti altri film, anche tratti da opere di Stephen King). Tra contenuti speciali del DVD, reperibile abbastanza facilmente a prezzo economico, includono i soliti 'documentari' tecnici, e un'intervista a Drew Struzan, uno dei più importanti artisti nel campo dei manifesti cinematografici, omaggiato nella sequenza iniziale del film.

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