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Marcus du Sautoy: l'enigma dei numeri primi

Di: Marcello Berlich | 05/07/2010
2 3 5 7 11 13 17 19 23 29 31.... Una sequenza che prosegue all'infinito, che nasconde uno dei più grandi misteri insoluti della matematica: quello dei numeri primi. Cosa li collega? E' possibile stimarne la percentuale rispetto alla totalità dei numeri? Esiste un modo per poter stabilire rapidamente se un numero enorme è primo o meno? Esiste una formula per stabilire il modo in cui la serie prosegue? Quello dei numeri primi (i numeri divisibili solo per 1 e per sé stessi) è un enigma vecchio quanto il mondo, se è vero che su un reperto risalente a 6500 anni fa, già è scritta una serie di numeri primi. A raccontarcene la storia è il matematico Marcus du Sautoy, che in questo volume corposo (sfiora le 600 pagine) ma (quasi) sempre scorrevole ci rende conto delle idee che dall'antichità ai giorni nostri sono circolare attorno a questi strani numeri, e ci racconta le storie degli uomini che tali teorie hanno sviluppato. Incontriamo così Eratostene ed Euclide, Eulero e Gauss, fino a Bernhard Riemann, l'uomo che ha rivoluzionato il modo di guardare ai numeri primi, e con esso quello di guardare alla matematica, dalla cui teoria prende il nome quella 'ipotesi di Riemann' - citata anche nel sottotitolo del libro - tanto importante e fondamentale da uscire da gli angusti ambiti accademici per ispirare libri e film. Du Sautoy ci racconta storie di uomini spesso soli, spinti a volte oltre l'orlo della follia dall'incapacità di svelare del tutto il mistero attorno ai numeri primi, ma anche storie di formidabili collaborazioni, che hanno portato gli studiosi dei numeri primi a collaborare con esperti di fisica quantistica, o con geni dell'informatica (perchè proprio su grandissimi numeri primi si fonda la crittografia sulla quale opera Internet). Tra le tante, forse la più appassionante è quella dell'indiano Srinivasa Ramanujan, un anonimo contabile indiano che agli inizi del '900 senza nulla sapere delle teorie matematiche occidentali, se ne costruì una sua personale e distantissima versione, giungendo alle medesime conclusioni e aggiungendone di nuove. Dell'elenco fa parte anche l'italiano Enrico Bombieri, poco conosciuto al grande pubblico solo perché il Nobel per la matematica non esiste; o meglio, esiste, e lui l'ha vinto: si chiama 'Medaglia Fields' e, solo perché è meno nota del 'Nobel' i suoi vincitori non ha uguale risalto sulla stampa: insomma Bombieri meriterebbe altrettanta notorietà di Rubbia, Fo o Montalcini, e invece a conoscerlo sono in pochi... Il libro come detto, scorre e in una certa misura appassiona: certo du Sautoy resta un matematico, e certi passaggi possono risultare un pò ostici a chi non mastica troppo di matematica, pur essendo il libro indirizzato al grande pubblico. Leggendolo, ci si accorge che gli uomini che nel corso dei secoli si sono addentrati nei territori più impervi della matematica sono accomunati da un unico elemento: quello di aver incontrato in gioventù, qualcuno che ne abbia compreso le potenzialità, o che li abbia fatti appassionare alla materia. Ecco, forse se c'è un insegnamento che questo libro può dare, è che la matematica va saputa insegnare; senz'altro, il modo in cui almeno qui da noi la maggior parte delle persone l'ha imparata, non è quello giusto: ridurre la matematica a decine e decine di problemi ed espressioni dati come compito a casa ha l'unico risultato di renderla invisa alla stragrande maggioranza delle persone (a leggere i nomi di Euclide o Eulero, la mia prima reazione è stata una stretta allo stomaco, memore degli anni delle medie, anni di battaglie, spesso perse, contro certi 'mostri matematici'); è come se si pretendesse di insegnare a qualcuno a giocare a calcio solo facendogli fare giri di campo e esercizi muscolari. L'abitudine al calcolo è utile, ma se non la si accompagna con un minimo di gioco e divertimento, i risultati resteranno mediocri: molto più utile sarebbe presentare la matematica come un enorme 'giallo' in continua evoluzione, dove per ogni mistero isolto, ne restano tanti altri senza soluzione, e tra questi il più affascinante resta ancora 'l'enigma dei numeri primi'.

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