Cerca tra i 5478 podcast,
l'archivio delle nostre trasmisioni dal 2006

IRON MAN 2

Di: Marcello Berlich | 12/05/2010
... In cui il 'nostro eroe', ebbro di fama, potere e gloria, cade nel più classico dei 'crimini contro gli dei', la 'ubris' (tracotanza), sentendosi invincibile, solo per fare i conti con un nemico che, sbucato col nulla, lo riporta a 'quote più normali' (come cantava Battiato), dovendo in parallelo fare i conti con le proprie umane debolezze e, per non farci mancare nulla, con l'ingombrante figura paterna da tempo trapassata... Il 'nostro eroe', fatti i conti con se stesso, troverà nuove energie per sconfiggere i cattivi, aprirsi agli affetti e trovare nuove prospettive... Il secondo capitolo della saga di "Iron Man" si svolge su binari abbastanza classici, già visti altre volte: dopo l'ascesa e il trionfo, è il momento della caduta e della resurrezione.
Ripetere i fasti del primo film era obbiettivamente difficile e se la seconda puntata riesce in gran parte a mantenersi agli stessi livelli in quanto ad azione e fantasmagoria, lo stesso non si può dire sotto altri profili, primo fra tutti, quello narrativo.
A mancare sotto questo aspetto è proprio la fluidità che aveva caratterizzato il primo film: "Iron Man 2" procede a strattoni, con continui cambi di scena spesso troppo 'giustapposti', nel susseguirsi dei quali si moltiplicano i 'tempi morti', poco funzionali allo svolgimento della storia: in due parole, questo film avrebbe potuto dire tutto ciò che aveva in mezz'ora di meno.
A questo si aggiunge un poco riuscito sviluppo dei nuovi personaggi qui presentati: Justin Hammer, quasi ridotto a una macchietta, avrebbe meritato ben altro approfondimento, oltretutto avendo a disposizione Sam Rockwell ad interpretarlo; Natasha Romanoff sbuca fuori dal nulla e niente ci viene raccontato su di lei, per gran parte del film svolge un ruolo marginale, solo per preparare il fuoco d'artificio finale che però non fuga i dubbi sulla rilevanza troppo scarsa data al personaggio. A Whiplash viene se non altro dato un degno 'background', ma in questo caso a latitare è la sceneggiatura, che in generale non appare agli stessi livelli del film precedente.
Certo, a salvare la baracca, e ad evitare che questo sia un 'film-fumetto fracassone e basta' ci pensa il cast di prim'ordine: oltre ai 'veterani' Robert Downey Jr. (che però qui sembra gigioneggiare troppo, credere già un pò di meno al personaggio), e Gwyneth Paltrow (praticamente perfetta), il già citato Sam Rockwell, Scarlett Johannson (anch'essa molto 'in parte') assieme a un Mickey Rourke che si limita alla sola 'presenza fisica' e un Don Cheadle reso ugualmente impalpabile dalla inefficace sceneggiatura.
Come al solito per quanto riguarda l'Italia merita un capitolo a parte il doppiaggio: più che discreto quello di Downey Jr. e della Paltrow, mentre dà una certa impressione di inefficacia quello di Rockwell (sarei curioso di ascoltarlo nella versione originale), mentre è da dimenticare quello di Samuel L. Jackson / Nick Fury.
Pur continuando a rispettare in pieno lo spirito del fumetto (e contenendo rimandi alle vicende passate e presenti della 'vita cartacea' del personaggio, che risulteranno sicuramente gradite agli appassionati), "Iron Man 2" non rispetta insomma le attese, e questo anche senza che ci si aspettasse la stessa 'forza di impatto' del primo film.
Per tutti gli appassionati è d'obbligo restare incollati alle poltrone anche dopo i titoli di coda, visto che come ormai d'abitudine, ogni film Marvel che si rispetti, ha la sua piccola 'appendice' che preannuncia il prossimo kolossal supereroistico.

Condividi

     

Commenta

ULTIMI POST