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Bertolaso, ovviamente...

Di: Marcello Berlich | 15/02/2010
... e di che altro parlare?
La questione è stata già ampiamente sviscerata ovunque, l'impressione generale è che ci si trovi di fronte a uno 'scandalo annunciato', perché certe situazioni erano sotto gli occhi di tutti e porsi delle domande era abbastanza naturale, anche se alla fine quelli che a tali domande hanno dato voce sono stati ben pochi, salvo poi scatenarsi adesso, all'esplosione del caso giudiziario.
Tutto poi si riduce a due questioni: il ruolo assunto dalla Protezione Civile in Italia e, parallelamente, il potere accumulato da Guido Bertolaso.
Sulla prima, non è forse il caso di dilungarsi: tutto nasce ovviamente da uno Stato che non riesce a fare il suo dovere, da un Paese dove tutto diviene emergenza, da un Governo che si presenta come 'governo del fare' e per questo insofferente per regole, procedure, controlli. Se tutto questo poi, servisse ad accelerare certi provvedimenti non vi sarebbe nulla di male, e così in effetti è stato in passato, il problema è che se poi ci vanno di mezzo i soldi - e alla Protezione Civile di soldi ne sono passati a fiumi, negli ultimi anni - le cose cambiano: che laddove più soldi ci sono, più probabile è la formazione di fenomeni di corruzione è considerazione scontata e banale. Ergo: che prima o poi alla Protezione Civile scoppiasse qualcosa era più o meno scontato.
Piuttosto, mi soffermerei sulla figura di Guido Bertolaso. In effetti, il caso lascia abbastanza interdetti e fa rimanere male, perché Guido Bertolaso sembrava una delle poche persone serie a ricoprire incarichi di responsabilità e 'posti di potere' in Italia. Certo sarebbe lecito domandarsi se la Protezione Civile debba essere un luogo di potere, ma a questo punto viene da pensare che Bertolaso un 'uomo di potere' lo sia diventato suo malgrado, senza mai averlo voracemente cercato come tanti altri.
Certo è che negli ultimi anni si è venuta a creare una situazione paradossale: non solo la Protezione Civile è stata tirata in ballo in situazioni in cui nulla avrebbe dovuto avere a che fare, manifestazioni sportive incluse, ma lo stesso Bertolaso è stato più volte chiamato a sbrogliare la matassa, come una sorta di 'deus ex-machina'.
Come un supereroe americano, Bertolaso era sempre lì, pronto a mettersi il vestito da 'Commissario Straordinario per l'emergenza X' e intervenire a salvare la baracca.
Personalmente ritengo che il fondo sia stato toccato quando è stato 'invocato' dal sindaco di Roma Alemanno per affrontare la questione della messa in sicurezza dei Fori Romani, come se nella capitale non vi fosse nessun altro a cui dare questo compito.
Ecco, il punto è proprio questo, non solo a Roma, ma in tutta Italia: per qualunque cosa, rivolgersi a Bertolaso, divenuto così un uomo immagine buono per tutte le occasioni. Nessuno ne mette in dubbio le capacità, ma che ci si rivolgesse a lui per dare in pasto il suo nome e la sua faccia alla 'piazza' appare abbastanza evidente.
Allora, resta da chiedersi se tutto questo potere non abbia poi portato alla luce qualche umanissima 'fallibilità'. Il potere corrompe, Bertolaso non sarebbe né il primo nè l'ultimo: non giustifico, ma non condanno nemmeno, non solo perché l'inchiesta è in corso, ma soprattutto perché non si può negare ciò che di buono abbia fatto in passato, così come se ha infranto a legge è giusto che paghi.
A me, rimane comunque l'impressione di uomo investito di un potere che probabilmente manco aveva del tutto richiesto, e che probabilmente alla fine non è stato in grado di sostenere fino in fondo.

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