Metereologicamente parlando il ciclone iPad continua ad aggirarsi per il web. Comunque
per chi non ha letto
il blog della scorsa settimana, una parte delle
mie argomentazioni a favore dell'iPad era che faceva convergere in un
solo oggetto, strumenti che fino ad oggi erano state o disperse su più
dispositivi (telefono, notebook, eReader). E fin qui è hardware (tra
parentesi è per me un mistero come si possa tradurre in italiano la
parola "hardware"....).
  Questa settimana la situazione si è ripetuta: ma nel software.
Facebook, Twitter, YouTube, Picasa possono essere riassunti in una sola
parola: "sharing". E condividere una notizia, un link, un video, una
foto, un documento o più semplicemente un file, tutto questo, dicevo,
viene fatto tramite una email (chiedo scusa a tutti quelli che hanno
l'account su Facebook). Già da qualche settimana su Gmail (la posta di
Google) è possibile chattare con un qualsiasi altro utente gmail con
cui abbiamo avuto un contatto. Ma oggi (9 Febbraio 2010) c'è stato
l'annuncio che Google ha lanciato
Google Buzz,
che in una sola applicazione riassume tutte le varie sfaccettature che
può avere la condivisione di informazioni tramite conoscenti.
  Strategicamente c'è ben più della "minaccia per Facebook", c'è la
minaccia per il dominatore incontrastato di molte realtà aziendali che
è Microsoft SharePoint. Ma non voglio parlare di questo. Voglio però
prendere l'occasione per ritornare sul concetto dei riunire servizi che
prima erano distribuiti ma in questo caso c'è un particolare in più: da
una parte ci semplifica la vita, dall'altra ci rende più paranoici per
quanto riguarda la nostra vita privata. Il concetto di uomo medio come
valutazione algebrico-sociologica delle sue pulsioni sta raggiungendo
livelli di precisione che superano l'immaginazione. E' notizia di pochi
giorni fa che la Pepsi non farà da sponsor al SuperBowl americano ed
alcuni hanno già intravisto
in questo un ulteriore segnale di uno spostamento della pubblicità dai
media classici ad una modalità , vale a dire internet, che permette sia
di avere un contatto uno-a-uno con lo spettatore sia di confezionare su
misura per lui, una volta conosciuti i suoi "parametri", il messaggio
pubblicitario. Ma non disperate perchè, una volta andata a regime,
anche la televisione digitale, ma sopratutto quella interattiva, potrÃ
portare nelle case un solo messaggio ma tuttavia personalizzato per
ogni televisore che sarà acceso.
  Siamo entrati in una pericolosa forma di incaprettamento telematico
dove per avere un servizio devi fornire i tuoi dati e puoi star ben
certo che non verranno dimenticati: saranno altamente significativi per
la tua persona e faranno media per quelli del tuo gruppo/i (che tu
ovviamente non conosci ma a cui qualcuno, al 99% un impersonale
programma di analisi, ti ha assegnato). Qui siamo lontani dalla
Psicostoria
di Asimov, dove il corso della storia poteva essere "condizionato" a
patto di poter elaborare i dati di una quantità enorme di popolazione
(distribuzione galattica, oviamente); qui stiamo parlando come una
multinazionale possa con uno specifico programma di promozione arrivare
a mostrare al signor Mario Rossi la macchina che preferisce, del colore
che preferisce, con gli opzional che si aspetta.
  La fisica moderna non sa di preciso cosa accade quando un buco nero
continua ad ammassare materia; diciamo che genericamente lo si chiama
Supermassiccio.
In questi, diciamo 30 anni, in cui il PC è entrato nelle case di tutti,
non pochi monopoli sono nati, ma diversi hanno anche dovuto
ridimensionarsi o addirittura sono morti. Google non sarà l'eccezione
in tutto questo. Nel frattempo però meglio tenere la mente sveglia e gli occhi aperti.