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Di: Gianni Ciaccio | 11/01/2007

Chi ricorda il libro dell’ESODO PRIMO TESTAMENTO? Dio invia dieci flagelli sull’Egitto per far cambiare idea al Faraone che non voleva privarsi degli Ebrei schiavi.
L’acqua viene trasformata in sangue, poi arrivano le invasioni di rane, locuste, mosche, zanzare, la peste del bestiame, la grandine, le tenebre, la morte dei primogeniti.
Ricordiamo il tutto come LE PIAGHE D’EGITTO.

Al momento in cui scrivo non c’è certezza su un fatto di cronaca che apre giornali e tg degli ultimi giorni. Il fattaccio di ERBA. Una famiglia più un’amica, quattro persone, trovate morte. Gli indizi accuserebbero il o i vicini di casa.
Qualche anno fa accadde qualcosa di simile all’interno di un’altra famiglia. E’ passata alla storia con un bel nome femminile: ERIKA. Questa ragazza, in compagnia del suo boy friend, uccise la madre ed il fratellino. Lei aveva circa 15 anni...

I due fatti hanno differenze.
La prima è che per il caso di Erika si sa ormai tutto mentre nel caso attuale tutto potrebbe ancora essere. Spero che i vicini non c’entrino nulla e che stiano solo passando un momentaccio frutto di una tragica casualità. Non si può condannare nessuno prima della certezza delle prove.
La seconda è che il primo caso si chiude dentro una famiglia, il secondo si svilupperebbe nei rapporti tra due o più nuclei.
Oltre la tragicità comune, c’è un aspetto che li unirebbe ancora di più. Il terremoto, lo squassamento dei rapporti tra chi si conosce bene o benissimo, come una madre ed una figlia, o per motivi bizzarri ed imponderabili come la scelta di un domicilio. A ben vedere dei rapporti tra noi, in generale.

Ho pensato a questo scenario.
Una società, la nostra, dove non solo si lotta per arrivare alla fine del mese, per non farsi scavalcare sul lavoro, per passare un semaforo dopo ma non oltre il terzo verde/rosso, ma anche e soprattutto per arrivare vivi al giorno dopo. E non solo a causa di eventuali scippi, rapine o violenze estranee al nostro focolare , no, i nostri nemici si aggirano nella stanza accanto, ci tendono agguati sulla porta del bagno, ci rovesciano pentolini di latte bollente per una parola di troppo o di meno.
Fino al giorno in cui, guardandoci allo specchio, VEDREMO FINALMENTE DOVE SI ANNIDA IL NEMICO, senza potere più, però, ritrovare il punto dove si ruppe, chissa quando e dove, il filo dell'umanità, della solidarietà, della convivenza e dello sviluppo umano.

Temo sarebbe questa L'ULTIMA E PIU' GRAVE PIAGA divina...

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