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Tovarish d'oggi

Di: Maurizio Nagni | 09/12/2009

 

Ha certo fatto notizia la visita di Berlusconi a Alexander Lukashenko presidente della Bielorussia. Forse anche perchè sembrava di vedere due immagini allo specchio.

Lukashenko che elogiava Berlusconi dicendo che è un politico di grande peso internazionale e che la crisi ha colpito solo parzialmente l'Italia (e gli regala pure alcni archivi del KGB); Berlusconi ricambiava dichiarando che Lukashenko ha il consenso del popolo e evitando di parlare di brogli elettorali o di diritti umani.

Lebedko, un esponente dell'opposizione bielorussa è stato meno cortese dicendo che "Berlusconi ricorda Lukashenko con il suo spirito dell'avventura politica. Berlusconi è venuto in Bielorussia come businessman. Per lui tutto ha un prezzo, anche se questo gli richiede di sacrificare i valori Europei".

D'altra parte è difficile pensare che mentre l'Europa prolunga di un anno le sanzioni, Silvio "rema contro" da solo. Un eroe anti-comunista che si mette a salvare l'ultima enclave rossa esistente in Europa? Silvio, mosso dalla sola idea del business, è un personaggio talmente compromesso che non potrà avere grossi danni da un incontro come questo (rt.com). Anzi a essere onesti non credo siano in pochi a vedere con un po' di invidia l'attuale posizione italiana visto che il Fondo Monetario Internazionale ha imposto alla Bielorussia di vendere entro il prossimo anno le sei più grosse aziende di stato. L'industria bielorussa sebbene sottosfruttata ha ottime capacità e conoscenze nel campo della meccanica, cioè proprio dove mira Finmeccanica.

Comunque l'accordo Bielorussia-Finmeccanica può ben essere il frutto di un intesa russo-italiana (Silvio-Vladimir) visto l'accordo siglato pochi giorni dopo tra Russia-Finmeccanica. Una triangolazione Russia-Italia-Bielorussia farebbe comodo a tutti e tre. L'Italia contatta per prima un paese (come lo fu nel 1994 quando Berlusconi aprì a Putin) con ottime competenze tecniche; la Russia magari riesce ad ammorbidire la posizione Bielorussa (fino a prima della crisi economica, la Russia pagava, in sussidi, il 40% del budget Bielorusso) in modo che per fine anno firmi il trattato per la costituzione di una Forza di Risposta Rapida nell'ambito del CSTO; la Bielorussia, o meglio Lukashenko, può rafforzare la sua immagine di governo.

Curioso come tutti e tre i paesi frequentino gli stessi ambienti: Libia, Turchia, Iran anche se in quest'ultimo caso l'Italia, sei mesi fa, fece il passo più lungo della gamba, ed in seguito ha pure pateticamente tentato di rifarsi una verginità.

Finmeccanica andrebbe però ricordata anche in un altro contesto:

"La «nuova P2», secondo De Magistris, ha il pallino fisso della penetrazione dello Stato dall’interno. Non è un caso che punti l’ago della bussola investigativa su un altro pezzo forte della rete: Franco Bonferroni, indagato per gravi reati sia nell’inchiesta Poseidone che Why Not e considerato legato ad ambienti massonici. De Magistris scopre che Finmeccanica – nel cui cda Bonferroni siede mira a diventare il gestore unico delle intercettazioni telefoniche. Finmeccanica, attraverso Datamat è già fornitrice del ministero della Giustizia anche nell’ambito dei progetti finanziari dal Pon Sicurezza. «Quando l’inchiesta Why Not mi fu illecitamente tolta dichiara De Magistris ai colleghi salernitani il 1° ottobre mi pare che uno dei fautori del piano di Finmeccanica fosse proprio il ministro della Giustizia Clemente Mastella». Da notare che Elio Mastella, figlio di Clemente, è ingegnere di Finmeccanica. La gestione dei tabulati e delle intercettazioni viene revocata al consulente Gioacchino Genchi il 30 ottobre 2007. In serata, con una nota scritta, il commento di Finmeccanica al Sole 24 Ore. «Un possibile ruolo operativo di Finmeccanica si legge nell’ambito della razionalizzazione delle attività di intercettazione telefonica è fatto noto. Finmeccanica dispone infatti di tecnologie e competenze che anche a tale scopo potrebbero essere utilmente impiegate. In particolare Finmeccanica ha elaborato un proprio progetto, denominato Sisp, presentato al ministero di Giustizia nel 2004 (all’allora ministro Castelli), che è tuttora all’esame degli attuali organi competenti. È interesse di Finmeccanica rendere le proprie tecnologie e competenze disponibili agli organi istituzionali cui competono le decisioni in materia di affidamento e gestione»."

(tratto da De Magistris: ''Cosi' operava la nuova P2'' di Roberto Galullo sul Sole24Ore)


Comunque il consiglio di amministrazione di Finmeccanica, almeno a prima vista, è meno scandaloso di quello dell'ENI, che vi lascio come ricordino finale

ENI- Un'altro impero romano

Presidente:

  • Roberto Poli (ed anche consigliere in Fininvest e Mondadori)

Consiglio di amministrazione (in tutti sono 7)

  1. Paolo A. Colombo (ed anche consigliere in Mediaset)
  2. Mario Resca (ed anche consigliere Mediaset. Presidete di McDonald Italia e, nominato dal governo Direttore dei Musei Italiani)
  3. Paolo Marchioni (rappresentante per la LegaNord)

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