ECO COMBATTENTI 6
L'informazione deve girare.
Mi sono arrivate varie mail da amici Eco Combattenti a seguito delle cinque puntate di Ecopensieri della scorsa estate.
Mi sembrano informazioni dettagliate, ve le giro in una nuova serie di puntate nella speranza possano essere utili, stimolare riflessioni e discussioni, cambiare qualcosa nelle nostre piccole esistenze.
L'ITTICOLTURA
Se gli allevamenti intensivi ed estensivi di mammiferi e volatili causano così tanti danni, la pesca e l'allevamento di pesci non è certo da meno.
Il problema dell'overfishing - la pesca intensiva nei mari di tutto il mondo - è all'ordine del giorno presso tutte le istituzioni nazionali ed internazionali (ONU, Comunità  Europea, ecc.): la quantità di pesci ancora presente nelle acque è sempre più esigua.
L'allevamento di pesci - o itticoltura -è quindi in rapida crescita (38% del pesce venduto in Italia, nel 2003), ma crea più problemi di quanti ne risolva. Solo il 12.4% degli allevamenti è "estensivo" (i pesci sono liberi in stagni o in lagune costiere), il restante è intensivo (vasche di cemento o gabbie in mare). (Fonte: Ismea 2003, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 2003).
Allevamento intensivo significa:
- animali in numero altissimo in piccoli spazi, e conseguentemente, come per gli allevamenti di animali terrestri, largo uso di antibiotici e altri farmaci atti a prevenire malattie di vario tipo (cui gli animali vanno più soggetti per la vita del tutto innaturale cui sono costretti) per evitare epidemie devastanti;
- uso di erbicidi per controllare la crescita della vegetazione acquatica;
- uso di disinfettanti;
- produzione di grandi quantità di deiezioni;
- tutte queste sostanze vengono scaricate nelle acque costiere, insieme agli scarti dei
mangimi, inquinando irrimediabilmente le acque;
- saccheggio delle già  scarse risorse ittiche naturali per fornire cibo ai pesci carnivori allevati: per 10 kg di spigole d'allevamento serve un quintale di sardine catturate in mare!
Animali uccisi nel mondo per motivi nutrizionali
48 miliardi ogni anno
131 milioni ogni giorno
5.500.000 ogni ora
91.000 ogni minuto
1.500 ogni secondo
POSSIBILI SOLUZIONI
Esercitare un consumo critico e consapevole, orientando i propri acquisti in modo da causare il minor impatto possibile sul pianeta, sull'ambiente e sugli animali
Scegliere sempre prodotti di stagione, della zona e poco o per nulla lavorati
Risparmiare il più possibile non seguendo mode o tendenze ma solo le esigenze personali
Acquistare il piùpossibile direttamente dai produttori di zona
Consumare meno carne possibile od adottare uno stile di vita vegetariano
Leggere sempre bene ed accuratamente le etichette dei prodotti, privilegiando le aziende piccole e locali ed evitando le multinazionali
Non acquistare prodotti derivanti dallo sfruttamento animale DIRETTO o INDIRETTO (
abbigliamento, accessori etc...)
Consumare prodotti biologici.