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ECO COMBATTENTI 5

Di: Gianni Ciaccio | 06/11/2009
L'informazione deve girare.
Mi sono arrivate varie mail da amici Eco Combattenti a seguito delle cinque puntate di Ecopensieri della scorsa estate.
Mi sembrano informazioni dettagliate, ve le giro in una nuova serie di puntate nella speranza possano essere utili, stimolare riflessioni e discussioni, cambiare qualcosa nelle nostre piccole esistenze.

INQUINAMENTO DA DEIEZIONI

In Italia gli animali d'allevamento producono annualmente circa 19 milioni di tonnellate di deiezioni a scarso contenuto organico, che non possono essere usate come fertilizzante.
Contengono prodotti chimici (farmaci, fertilizzanti) di cui gli animali sono imbottiti.
Calcolando il carico equivalente, ovvero trasformando il numero di animali in quello equivalente di popolazione umana che produrrebbe lo stesso livello di inquinamento da deiezioni, in totale, in Italia, gli animali equivalgono ad una popolazione aggiuntiva di 137 milioni di cittadini, cioè più del doppio del totale della popolazione. (Fonte: Le fabbriche degli animali, E. Moriconi, Ed. Cosmopolis, 2001)
Le deiezioni provenienti dagli allevamenti intensivi USA inquinano l'acqua più di tutte le altre fonti industriali raggruppate. (Fonte: Environmental Protection Agency 1996)
Lo spandimento delle deiezioni animali è strettamente collegato alla zona morta di 7,000 miglia quadrate nel Golfo del Messico, che non contiene più vita acquatica (Fonte: Howlett, Debbie Lakes of Animal Waste Pose Environmental Risk, USA Today, 30 Dec. 1997)
Il 16% del metano immesso nell'atmosfera, una delle cause dell'effetto serra, viene emesso dagli animali d'allevamento. (Fonte: World Watch Institute, State of the World 2004, p. 74).

L'ABBATTIMENTO DELLE FORESTE

Le foreste pluviali, il polmone verde della Terra, non vengono abbattute per predare il legname: questa è una della cause minori, la causa principaleè la creazione di pascoli per l'allevamento di bovini destinati a fornire carne all'Occidente.
In Costa Rica, ad esempio, durante gli anni 60 e 70 l'aumento vertiginoso delle esportazioni di carne verso gli Usa è conseguente al boom del consumo degli hamburger - determinò un vero e proprio assalto alle foreste pluviali; oggi sono ridotte a poco più del 10% della loro estensione originaria. (Fonte: Unimondo)
Nella foresta Amazzonica, l'88% del territorio disboscato è stato adibito a pascolo (Fonte: The year the world caught fire, Rapporto del WWF, 12-1997) In totale, la metà della foresta pluviale dell'America centrale e meridionale è stata abbattuta per l'allevamento (Fonte: FAO e USA Agency for International Development).
E il ritmo di disboscamento è in continua crescita.
UN ESEMPIO EMBLEMATICO: IL BRASILE
Secondo i dati del CIFOR (Centro per la Ricerca Forestale Internazionale) e dell'INPE (l'Istituto di Ricerca Spaziale del governo Brasiliano):
- Tra il 1997 e il 2003 (6 anni) c'è stato un incremento del 600% di carne bovina esportata (soprattutto in Europa). L'incremento di popolazione bovina si è avuto per l'80% nella foresta amazzonica.
- Nel 2003 c'è stata una crescita del 40% della deforestazione rispetto all'anno precedente.
- In soli 10 anni, la regione ha perso un'area pari a due volte il Portogallo. Gran parte di essa è diventata terra da pascolo. Le operazioni di taglio per il mercato del legno sono molto meno influenti sulla deforestazione rispetto alla produzione di carne.
Per produrre un hamburger dai manzi dell'America Latina, si devono abbattere 5 mq di foresta tropicale (Fonte: Julie Denslow Julie and Christine Padoch. People of the Tropical Rainforest. Berkeley: University of California Press. 1988. p. 169)

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